Bari, allarme criminalità: un altro ragazzino aggredito. Guardia alta su furti, vandalismo e agguati

Bari, allarme criminalità: un altro ragazzino aggredito. Guardia alta su furti, vandalismo e agguati
di Elga MONTANI
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Lunedì 28 Marzo 2022, 08:53 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 16:57

Il ritrovamento degli ori rubati a San Nicola ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutta la città di Bari e ai baresi. Ma la risoluzione di questo furto non può far dimenticare che la città sta vivendo un periodo particolare per quanto riguarda la criminalità. Dal mese di dicembre ad oggi sono molti i fenomeni criminali che si sono verificati. Una delle prime situazioni ad aver messo in allarme i cittadini è stata quella riguardante le aggressioni ai danni dei ragazzini, al parco Due Giugno e non solo. La maggior parte dei casi si è verificata nei pressi del polmone verde cittadino, ma denunce in tal senso sono arrivate anche da via Sparano, dalla zona della città vecchia e da Poggiofranco. E proprio da quest'ultimo quartiere giunge l'ultima notizia in tal senso, risalente a qualche giorno fa. Stando a quanto si apprende, un ragazzino sarebbe stato fatto denudare da un gruppo di coetanei, che poi avrebbero infierito su di lui tirandogli addosso delle bottigliette di plastica. Si tratta dell'ennesimo caso di aggressione da parte di baby gang, per cui l'arresto di due componenti maggiorenni e un minore sembrerebbero aver solo calmato le acque per qualche giorno. D'altronde, dalla ricostruzione degli inquirenti la baby gang di cui sono accusati di far parte i tre soggetti identificati, sembrerebbe essere composta da almeno sette persone.

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Il fenomeno delle baby gang

Ma non solo il fenomeno baby gang ha interessato le vie della città. Troppo spesso sono stati segnalati casi di vandalismo, dalle scritte offensive a Bari Vecchia fino all'incendio appiccato da un gruppo di ragazzini a Japigia, al chiosco del giardino di via Siponto, nonostante fosse ancora un cantiere non ancora aperto. Fino ad arrivare alle spaccate ai danni dei diversi negozi del centro murattiano, e non solo.

Circa cinquanta gli attacchi secondo i commercianti, una trentina quelli denunciati stando alla versione ufficiale della prefettura. Che ne siano stati trenta o cinquanta cambia poco una situazione, che vede ogni titolare di negozio vivere nella paura di poter essere il prossimo ad essere attaccato.

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A poco sono valsi i fermi e gli arresti, effettuati dalle forze dell'ordine, che hanno anche incrementato i controlli del territorio dopo la riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato su richiesta del sindaco Antonio Decaro, preoccupato per il fenomeno sempre più dilagante. In merito, il prefetto Bellomo, in una intervista sulle nostre pagine, ha ribadito la necessità che i commercianti stessi aiutino le forze dell'ordine in primis denunciando eventuali attacchi, ma non solo.

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Fondamentale, l'aumento della difesa passiva, attraverso l'installazione di allarmi, vetrine antisfondamento e telecamere di sorveglianza. Per non parlare, inoltre, dell'agguato al quartiere San Paolo, nel quale un ventitreenne vicino a un noto clan cittadino è stato ridotto in fin di vita, mentre la sua fidanzata quindicenne che si trovava insieme a lui è stata solo, fortunatamente, ferita di striscio ad una caviglia. L'episodio del furto in basilica, di cui parlavamo in apertura, e che ha portato Bari alla ribalta della cronaca nazionale, ha colpito molto l'opinione pubblica, già provata da tutti questi episodi delittuosi, al punto che qualcuno è arrivato a sottolineare come ci si senta sempre più insicuri, se chi compie certi atti non si ferma nemmeno di fronte a San Nicola.


La risposta delle forze dell'ordine c'è stata in tutti questi episodi, ma forse non basta. Sul furto e il ritrovamento degli ori di San Nicola, l'arcivescovo di Bari-Bitonto, monsignor Satriano ha sottolineato: «La professionalità degli agenti, la loro perizia e l'abnegazione vissuta nel portare avanti il proprio lavoro ha riconsegnato alla città, e non solo, un segno di speranza che ridona fiducia a questi giorni. Dispiace la vicenda del tunisino trovato in possesso della refurtiva. Questa amara storia ci apra il cuore a maggiore solidarietà verso i fratelli che vivono nel bisogno ma anche a educare al senso civico. Il Santo di Myra interceda per questa nostra umanità, ferita e lacerata».
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