Pedopornografia e uso distorto dei social da parte dei minori, l'allarme della procuratrice: «Non sempre le famiglie collaborano»

Pedopornografia e uso distorto dei social da parte dei minori, l'allarme della procuratrice: «Non sempre le famiglie collaborano»
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Mercoledì 11 Ottobre 2023, 13:57 - Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 12:10

«Capita spesso di imbatterci in ragazzini, di età sempre più bassa, che fanno un utilizzo dei social e dei messaggi di messaggistica distorto, applicando dinamiche di branco che possono avere anche conseguenze estreme». Lo ha detto la sostituta procuratrice Silvia Curione nel corso di una conferenza nella sede della procura di Bari.

I numeri della procura di Bari

La procuratrice si riferisce ai numeri dell'ultimo anno che parlano di 1.016 denunce per i reati previsti dal 'codice rosso', ovvero maltrattamenti, stalking, violenza endofamiliare, violenza sessuale, atti sessuali con minorenni, deformazione dell'aspetto mediante lesioni permanenti al viso tra luglio 2022 e giugno 2023.

Di questi, 625 sono stati definiti con richieste di rinvio a giudizio o archiviazione, 91 sono arrivati a sentenza. Le condanne sono state 67, le assoluzioni 11, i proscioglimenti per remissione di querela 9. Solo quattro i proscioglimenti per altre ragioni.

Il commento della procuratrice

«Questa prassi - ha evidenziato - è molto in crescita e ha come protagonisti minori, spesso infraquattordicenni, che agiscono per escludere coetanei considerati 'non allineati'. Una delle pratiche più diffuse è quella di aggiungere e rimuovere compulsivamente la vittima dai gruppi Whatsapp, con lo scopo preciso di umiliarla. Si tratta di una manifestazione di predominanza rispetto a compagni di classe resi 'strumento' delle decisioni del branco. In un caso, queste pratiche hanno portato una vittima a togliersi la vita. E da parte delle famiglie non abbiamo sempre avuto collaborazione».

Massima attenzione riservata dalla procura anche nei confronti dei reati di pedopornografia: «Negli ultimi anni - ha sottolineato il sostituto procuratore Ignazio Abbadessa - abbiamo notato un aumento di diffusione, detenzione e scambio di materiale pedopornografico, da parte di ragazzi minorenni o poco più che maggiorenni. Il fenomeno sta subendo una 'precocizzazione', sono sempre più giovani i ragazzi che si mandano reciprocamente materiale pedopornografico». «Un'altra emergenza da evidenziare - ha aggiunto - è quella relativa al 'mercimionio' del proprio corpo da parte dei ragazzi più giovani, che sui social mettono in vendita foto intime e personali in cambio di ricariche, denaro o altri regali. Questo interesse deviato interessa molti minori in età puberale o adolescenziale».

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