Furto a San Nicola, un'asta di ferro e due ore per rubare. Così ha agito il ladro di gioielli

Furto a San Nicola, un'asta di ferro e due ore per rubare. Così ha agito il ladro di gioielli
di Elga MONTANI
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Venerdì 25 Marzo 2022, 07:29 - Ultimo aggiornamento: 07:38


Il ladro che si è intrufolato nella notte tra lunedì e martedì all'interno della basilica di San Nicola, portando via alcuni oggetti della statua e le offerte, ha lasciato dietro di sé diverse tracce. Per questo motivo gli agenti della squadra mobile sono riusciti in poco tempo a risalire al quarantottenne Farid Hanzouti, di nazionalità tunisina, senza fissa dimora anche se risulterebbe domiciliato a Bitonto. L'uomo era già noto alle forze dell'ordine avendo numerosi precedenti di polizia.

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Alla ricostruzione dei fatti nel dettaglio, gli agenti sono risaliti grazie all'esame delle diverse telecamere presenti in zona (circa una trentina sono gli occhi elettronici che vigilano sulla basilica e sul cortile).

Le prime immagini a ritrarre l'uomo nei pressi della basilica risalgono alle 3.03 del mattino, e si vede una figura armeggiare con l'inferriata posta sul fianco della torre campanaria, dalla quale, dopo aver ricavato un'apertura, è penetrato nel cortile. La figura nelle immagini zoppica leggermente ed indossa abbigliamento di colore nero, cappellino in lana nero, mascherina chiara e zaino di colore nero. Da quanto si vede nelle immagini, sembra aver utilizzato l'asta in ferro tolta dalla grata per scassinare la porta della basilica, al cui interno è rimasto per circa due ore, fino alle 5.30.

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Le immagini lo hanno anche ripreso nel suo avvicinarsi alla basilica in sella ad una bicicletta da donna di colore rosa con copri catena in tinta, sedile di colore chiaro e copri-raggi sulle ruote posteriori di colore bianco, e anche quando si allontana a bordo dello stesso mezzo lasciato parcheggiato sul lato destro della strada che porta alla basilica. Ricapitolando, quindi, l'uomo è entrato sfruttando un'apertura ricavata nella parte della protezione in ferro, posta tra la torre campanaria e il palazzo priorale. Una volta nel cortile si è diretto verso la porta laterale che consente l'accesso alla basilica che si trova su largo Abate Elia, e dopo averla forzata è entrato nella chiesa. Qui ha aperto la teca della statua e portato via gli oggetti ad oggi ancora non ritrovati, ovvero l'anello, l'evangelario con le tre sfere e il medaglione, oltre a rompere delle cassette delle offerte e portar via il loro contenuto. Il quarantottenne si sarebbe recato anche nella cripta, dove durante il sopralluogo effettuato dai poliziotti sono state trovate altre cassette delle offerte danneggiate e svuotate. Inoltre, nella cripta è risultato forzato un lucchetto posto a chiusura di un piccolo altare, probabilmente con un cacciavite. Anche qui risulta essere stato sottratto del denaro, in banconote e moneta, lanciato dai fedeli sul pavimento in marmo. Le impronte che hanno permesso di risalire all'identità del ladro sono del pollice della mano sinistra e del palmo della stessa mano, e sono state repertate sulla grata esterna da cui è entrato. Gli agenti hanno provato a rintracciare l'uomo all'indirizzo di Bitonto che risultava a lui associato, ma stando a quanto sottolineano gli inquirenti: «in quell'abitazione era presente un soggetto completamente estraneo ai fatti». Solo grazie alla localizzazione dell'utenza di un cellulare a lui intestato, l'uomo è stato rintracciato a Japigia.
 

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