Il ladro che si è intrufolato nella notte tra lunedì e martedì all'interno della basilica di San Nicola, portando via alcuni oggetti della statua e le offerte, ha lasciato dietro di sé diverse tracce. Per questo motivo gli agenti della squadra mobile sono riusciti in poco tempo a risalire al quarantottenne Farid Hanzouti, di nazionalità tunisina, senza fissa dimora anche se risulterebbe domiciliato a Bitonto. L'uomo era già noto alle forze dell'ordine avendo numerosi precedenti di polizia.
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Alla ricostruzione dei fatti nel dettaglio, gli agenti sono risaliti grazie all'esame delle diverse telecamere presenti in zona (circa una trentina sono gli occhi elettronici che vigilano sulla basilica e sul cortile).
In Basilica in bicicletta poi via con i gioielli
Le immagini lo hanno anche ripreso nel suo avvicinarsi alla basilica in sella ad una bicicletta da donna di colore rosa con copri catena in tinta, sedile di colore chiaro e copri-raggi sulle ruote posteriori di colore bianco, e anche quando si allontana a bordo dello stesso mezzo lasciato parcheggiato sul lato destro della strada che porta alla basilica. Ricapitolando, quindi, l'uomo è entrato sfruttando un'apertura ricavata nella parte della protezione in ferro, posta tra la torre campanaria e il palazzo priorale. Una volta nel cortile si è diretto verso la porta laterale che consente l'accesso alla basilica che si trova su largo Abate Elia, e dopo averla forzata è entrato nella chiesa. Qui ha aperto la teca della statua e portato via gli oggetti ad oggi ancora non ritrovati, ovvero l'anello, l'evangelario con le tre sfere e il medaglione, oltre a rompere delle cassette delle offerte e portar via il loro contenuto. Il quarantottenne si sarebbe recato anche nella cripta, dove durante il sopralluogo effettuato dai poliziotti sono state trovate altre cassette delle offerte danneggiate e svuotate. Inoltre, nella cripta è risultato forzato un lucchetto posto a chiusura di un piccolo altare, probabilmente con un cacciavite. Anche qui risulta essere stato sottratto del denaro, in banconote e moneta, lanciato dai fedeli sul pavimento in marmo. Le impronte che hanno permesso di risalire all'identità del ladro sono del pollice della mano sinistra e del palmo della stessa mano, e sono state repertate sulla grata esterna da cui è entrato. Gli agenti hanno provato a rintracciare l'uomo all'indirizzo di Bitonto che risultava a lui associato, ma stando a quanto sottolineano gli inquirenti: «in quell'abitazione era presente un soggetto completamente estraneo ai fatti». Solo grazie alla localizzazione dell'utenza di un cellulare a lui intestato, l'uomo è stato rintracciato a Japigia.