Ragazza trovata morta in casa a Casarano, un’altra perizia: focus sulla memory card del cellulare

Proseguono le indagini della Procura sulla morte della 26enne a Casarano

Il tribunale di Lecce
Il tribunale di Lecce
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Venerdì 10 Maggio 2024, 21:20

Disposta una nuova perizia su una memory card e sulla sim rinvenute nel cellulare di Roberta Bertacchi, la 26enne originaria di Ruffano, trovata morta all'alba del 6 gennaio scorso nella sua abitazione di Casarano.
La pm Rosaria Petrolo, ha fissato la verifica per il prossimo 14 maggio, affidando l'incarico all'ingegnere Giovanni Leo, che sarà affiancato dall'ingegnere informatico Luigina Quarta, nominata dalla famiglia della ragazza.

Le indagini

La procura, dopo il dissequestro della casa in cui viveva in affitto la 26enne, pare quindi intenzionata a percorre diverse piste, approfondendo quindi anche le ultime ore di vita e le eventuali conversazioni o incontri avuti da Roberta.
Nell’immediatezza dei fatti infatti, i carabinieri convocarono in caserma proprio il fidanzato e alcuni amici, per ricostruire le ore precedenti al ritrovamento del corpo senza vita della ragazza.
Dall'ispezione del cellulare (che finora era stato in riparazione), in particolare l'estrapolazione di video, audio e chat tra Roberta e il suo fidanzato, il 35enne Davide Falcone (nel frattempo coinvolto in un’operazione antidroga condotta nel sud Salento dai carabinieri dopo l'omicidio Afendi a Casarano) oltre ad eventuali confidenze fatte dalla 26enne alle amiche e rimaste impresse in memoria, gli inquirenti sperano di ricavare elementi utili alle indagini sulla tragedia.

Attualmente i dati emersi sono quelli dell'autopsia sul corpo della ragazza, eseguita dal medico legale Alberto Tortorella, in cui non era emerso alcun elemento che potesse far pensare a qualcosa di diverso dal gesto volontario.

E l'ipotesi della Procura, infatti, è ancora quella del suicidio. Ma si ipotizza anche che la giovane possa essere stata spinta da qualcuno a togliersi la vita.

Il fidanzato indagato

Per la procura leccese quindi, l'analisi della memory card e della sim telefonica, rappresenta un atto necessario per completare le verifiche sui dispositivi elettronici in possesso della 26enne, rinvenuta priva di vita la mattina dell'Epifania, sul balcone dell’abitazione, con una sciarpa del Casarano calcio legata al collo, regalata dal suo fidanzato, che lo scorso marzo è finito sul registro degli indagati con l’accusa di istigazione al suicidio e maltrattamenti. I risultati consentiranno poi di effettuare un primo importante bilancio dell'attività investigativa condotta dalle forze dell'ordine.
Il giovane è difeso dall’avvocato Giorgio Caroli. I familiari di Roberta, sono invece assistiti dagli avvocati Luciano De Francesco e Silvia Romano.

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