Yilport, il piano industriale all'esame di Authority e sindacati

Yilport, il piano industriale all'esame di Authority e sindacati
di Domenico PALMIOTTI
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Martedì 3 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 18:47

Il gruppo turco Yilport, concessionario del terminal container, ha presentato ieri alla presidenza dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio il nuovo piano industriale dell’infrastruttura. Il presidente dell’Authority, Sergio Prete, ha convocato per oggi alle 12.30 le organizzazioni sindacali per una prima discussione informale e a breve convocherà il comitato di gestione dell’Authority cui toccherà valutare il piano ed esprimersi.

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Il nuovo piano di Yilport nasce perché a febbraio la stessa Authority ha contestato al concessionario una serie di inadempienze sia per il traffico (al di sotto degli obiettivi fissati) che per gli investimenti (effettuati parzialmente rispetto agli impegni). Quella di Prete fu una vera e propria diffida, che invitava Yilport a dare risposte entro 15 giorni, altrimenti ci sarebbe stata o la revisione della concessione, che riguarda 1.800 metri lineari di banchina ed aree retroportuali per un milione di metri quadrati, oppure, come soluzione estrema, la revoca. Da Yilport partirono subito verso l’Authority segnali di disponibilità a correggere il tiro, segnali confermati nelle scorse settimane in un incontro a Verona, nell’ambito di una fiera specializzata sulla logistica, tra lo stesso Prete e il co-ceo di Yilport, Nicolas Sartini. 
L’11 aprile c’è poi stato un incontro a Taranto tra Autorithy, sindacati dei lavoratori portuali e vertici di Yilport.

In quella sede il presidente della compagnia, Robert Yuksel Yildirim, e il co-ceo Sartini annunciarono l’invio entro 15 giorni del nuovo piano industriale. 

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La compagnia parló di «nuova ristrutturazione per il piano operativo della Scct» e di «un vero e proprio reset per Scct a Taranto dopo 8 anni di inattività del terminal. Ad oggi - dichiarò la società - il terminal è operativo con 7 gru di banchina, 16 Rmg, 15 ralle portuali e 2 locomotive. Nel terminal sono inoltre in uso due magazzini ristrutturati ed un’officina. A partire dal primo luglio 2022 il primo treno sarà operativo nel terminal» aggiunse Yilport mentre l’Autorità portuale, disse ancora la compagnia, si occuperà delle operazioni di dragaggio «nel più breve tempo possibile» per portare i fondali antistanti il molo polisettoriale, dove è il terminal container, ad una profondità di 16,5 metri per consentire l’attracco di navi più grandi. Yilport commentó che «sulla base di queste premesse, nuovi target sono stati discussi con un approccio collaborativo e costruttivo da parte di tutti i partner». 

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Da vedere, ora, quale sarà il primo giudizio che potrebbero esprimere già oggi Authority e sindacati in attesa della più compiuta valutazione del comitato di gestione. È chiaro che Authority e sindacati si attendono un deciso cambio di rotta e la ripartenza del terminal. 
Intanto lo scorso 29 aprile la società ha prorogato per ulteriori 3 mesi il contratto di lavoro a tempo determinato per i 17 che aveva assunto ad inizio 2022. Lo dichiara a Quotidiano Carmelo Sasso, segretario di Uil trasporti. Attualmente gli occupati di Scct sono circa 120. «La proroga è avvenuta l’ultimo giorno utile. In verità - spiega Sasso - ci aspettavamo per questi lavoratori il passaggio al tempo indeterminato ma così non è stato. Probabilmente, il terminalista non ha ancora volumi di lavoro adeguati. Attualmente una sola nave feeder alla settimana tocca l’infrastruttura movimentando 60-70 container per volta. Siamo su livelli molto bassi. Vedremo se il nuovo piano si pone gli obiettivi di ripartenza che da tempo stiamo sollecitando”. 

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