Leonardo, paura per il 787. Lavoratori in assemblea

Leonardo, paura per il 787.
Leonardo, paura per il 787.
di Domenico PALMIOTTI
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Lunedì 15 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19:04

Evidenze per il momento non ve ne sono. Né dal quartier generale di Boeing hanno comunicato a Leonardo che si dovrà cambiare il piano delle consegne delle due sezioni di fusoliere del 787.

Tuttavia, nell’aria c’è il rischio che, dopo un’iniziale parziale ripresa, questa fornitura - allo stato l’unica commessa importante del sito Leonardo di Grottaglie - possa decelerare perché Boeing ritirerà meno fusoliere al mese o addirittura sospenderne temporaneamente l’acquisizione. Ed è il motivo che ha portato i dipendenti dello stabilimento di Grottaglie ad effettuare domattina, dalle 9.30 alle 10.30, un’assemblea all’esterno della fabbrica. Un momento pubblico di condivisione, spiegano i lavoratori, che vuole lanciare un primo allarme.

L’interrogativo che ci si pone, è: che cosa sta succedendo a Grottaglie e cosa potrebbe succedere? Da quello che emerge, Boeing non starebbe ritirando in questa fase il numero di coppie di fusoliera che si era impegnato a prendere e che era di circa 5 al mese.

Nei fatti, quindi, un abbassamento ci sarebbe già e si inserisce in un contesto che vede a Grottaglie stoccate circa 40 fusoliere in attesa di consegna, l’incertezza su quanti aerei Boeing deve ancora consegnare e l’indagine aperta dalla FAA americana (la Federal Aviation Administration) proprio sul 787, dopo che un ingegnere, ex dipendente di Boeing, negli Usa ha denunciato irregolarità e anomalie nell’assemblaggio dei vari pezzi del velivolo, che ha una catena mondiale di fornitori.

L’indagine sul 787 la si ritiene un atto dovuto da parte della FAA dopo quello che è successo a Boeing per altri aerei, a partire dal 737 Max. Ed è chiaro che l’apertura, nella stessa compagnia, di un secondo caso che potrebbe attenere il livello di sicurezza e di affidabilità degli aerei, fa sì che l’attenzione dell’ente americano sia massima. Ora, se la ridotta acquisizione delle fusoliere da Grottaglie dovesse essere confermata o accentuata da Boeing, si tratterà di capire il perché, cioè se è collegata a problemi che la compagnia sta già avendo lungo la linea di produzione, oppure è conseguenza degli accertamenti che la FAA ha avviato.

E comunque, in un caso o nell’altro, la domanda per Grottaglie è: ora che accade? Fonti sindacali spiegano che forse a fine settimana si potrebbe avere qualche elemento di dettaglio, mentre un piano dei lavori, cioè di come deve proseguire la commessa Boeing per la restante parte dell’anno 2024, la compagnia potrebbe presentarlo a maggio.

Intanto, fonti Leonardo chiariscono che da Boeing, per ora, non ci sono notizie diverse e che quanto dovesse essere eventualmente comunicato dal cliente, andrà visto e successivamente gestito.

La stessa Boeing, nell’ultima nota, non ha detto assolutamente nulla su un’eventuale riduzione del programma ma ha solo contestato le affermazioni del suo ex dipendente sul 787.

“I problemi sollevati - ha detto infatti Boeing - sono stati soggetti a un rigoroso esame tecnico sotto la supervisione della FAA. Questa analisi ha convalidato che tali questioni non rappresentano alcun problema di sicurezza e che l’aereo manterrà la sua vita operativa per diversi decenni”. A ció si aggiunga che appena un mese fa, presentando il piano industriale 2024-2028, Roberto Cingolani, ad e dg di Leonardo, ha detto sulle aerostrutture, divisione di cui Grottaglie fa parte: “Abbiamo preso un impegno e lotteremo per avere il pareggio nel 2025. Abbiamo investito nel momento peggiore e i ritorni arrivano sempre in questi casi. Grottaglie beneficerà di questa situazione”.

“Incrementare la redditività della fornitura, sfruttando sia l’eccellenza operativa che la ripresa del mercato, e accrescere la dimensione del business attraverso partnership strategiche” è quello che Leonardo vuole fare per aerostrutture nei prossimi anni. Le vicende Boeing rischiano di intralciare questo percorso?

“La fermata del processo di assemblaggio del B 787 a Charleston dovuta a problemi tecnici e di materiali, sta mettendo in difficoltà lo stabilimento Leonardo di Grottaglie in quanto è stato abbassato il rate produttivo - dice Giuseppina Cassese, capogruppo M5S al Comune di Grottaglie -. Se dovessero essere confermati i ritiri programmati da Boeing, per molti dipendenti si aprirebbe la cassa integrazione per altri le trasferte nel triangolo settentrionale”.

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