Leonardo, nel sito di Grottaglie lo sviluppo di materiali speciali

Leonardo, nel sito di Grottaglie lo sviluppo di materiali speciali
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Giovedì 27 Ottobre 2022, 14:48

In Leonardo attraverso l'Engineered Material Research Lab - è già in progress lo studio per lo sviluppo di nuovi materiali compositi a matrice termoplastica e i relativi processi di produzione nonché i temi di economia circolare e riciclo ad essi correlati. I compositi termoplastici offrono vantaggi unici, tra cui la riduzione del peso per aeromobili più efficienti in termini di consumo di carburante. Questa innovazione avrà ricadute positive sulla produttività, sull'impatto ambientale e sul consumo delle risorse, dando impulso a un sistema produttivo circolare e più efficiente e a un'industria aeronautica più sostenibile.

D'altronde il Piano Strategico Be Tomorrow Leonardo 2030 va proprio in questa direzione dando particolare importanza allo sviluppo di progetti di innovazione tecnologia in un'ottica di trasformazione sostenibile dei nuovi cicli tecnologici.

Per questa importante sfida, Leonardo ha dato vita ai Leonardo Labs, veri e propri incubatori di nuove tecnologie e talenti, dedicati alla ricerca di lungo periodo e allo sviluppo delle tecnologie più innovative.

Materiali speciali e innovativi

Questi materiali nascono come nastri flessibili impregnati di resina, pronti ad attraversare varie fasi di lavorazione. Si inizia con l'intrecciamento dei vari strati, si procede con la rifilatura che dà forma al componente (e che avviene in una clean room, ossia in una parte di stabilimento in cui l'aria è filtrata come in una sala operatoria ma grande come tremila stanze d'albergo), si passa poi alla sigillatura sotto vuoto e alla cottura a 180 gradi, per poi rifilare il pezzo finale nelle varie componenti (si pensi ai vani dei finestrini nel caso di un aereo). Ora però la ricerca sta tentando di andare oltre, in particolare verso i materiali avanzati a matrice termoplastica: a differenza dei materiali a base di polimeri termoindurenti, offrono vantaggi unici come la deformabilità se sottoposti ad opportuna fonte di calore, la riduzione del peso (pensiamo ancora agli aerei, che consumerebbero meno carburante) e la possibilità di non ricorrere all'autoclave per il consolidamento delle parti.

L'innovazione avrà inoltre ricadute positive sulla produttività perché, non essendoci un degrado nel riutilizzo dei materiali, sarà possibile riprocessarli più volte. I nuovi materiali avrebbero pure una ricaduta diretta sull'impatto ambientale e sul consumo delle risorse, dando impulso a un sistema produttivo più circolare ed efficiente. Come sempre avviene in questi casi avveniristici, chi gioca d'anticipo ha un vantaggio competitivo e sicuramente ne sa qualcosa Leonardo, che grazie ai programmi da difesa come l'Eurofighter Typhoon ha potuto portare avanti i primi studi sull'utilizzo dei materiali compositi sulla struttura primaria di un velivolo.

Avanguardia e futuro

Ad offrire la grande occasione di sviluppo e consolidamento dell'esperienza acquisita da Leonardo in questo ambito d'avanguardia fu soprattutto la collaborazione con il colosso dell'aeronautica Boeing, che ha visto il gruppo italiano essere protagonista nel più avveniristico progetto dell'industria aeronautica civile, il Dreamliner, l'aereo dei sogni. Essendo partner dei più importanti produttori mondiali di aerei commerciali, oggi il gruppo italiano è coinvolto e specializzato nella produzione e nell'assemblaggio di grandi componenti strutturali in materiale composito e in metallo tradizionale per velivoli commerciali e da difesa, elicotteri e aerei senza pilota. A sostenere la corsa ai materiali del futuro di Leonardo sono naturalmente gli investimenti in ricerca e sviluppo, ma anche le iniziative di open innovation pensate ad hoc per questo settore in espansione. È il caso dell'Engineered Material Research Lab, il laboratorio che fa parte della rete dei Leonardo Labs e che ha sede nello stabilimento di Leonardo a Grottaglie, in provincia di Taranto, e presso il Material Science Application Center di Solvay a Bruxelles. Il Joint Lab, nato da un accordo tra Leonardo e Solvay, azienda impegnata a sviluppare materiali leggeri ad alte prestazioni, è impegnato esclusivamente sullo sviluppo di nuovi materiali compositi termoplastici e sui i relativi processi di produzione.

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