È solo una momentanea pausa di produzione. Non c’è nessun riflesso sull’attività in cantiere per quest’anno, né sui volumi attesi, né è in discussione la validità industriale del progetto Boeing 787.
Le spiegazioni. Cosa sta accadendo
La casa americana chiarisce - e lo fa anche verso Leonardo, che dagli stabilimenti di Grottaglie e Foggia fornisce a Boeing due sezioni di fusoliera e lo stabilizzatore di coda per il 787 - cosa accade dopo l’intervento della FAA, la Federal Aviation Administration, l’ente statunitense che sovrintende ai controlli dell’aviazione civile. Boeing spiega che “nell’esaminare i registri di certificazione, ha scoperto un errore di analisi da parte di un nostro fornitore relativo alla paratia anteriore pressurizzata del 787”.
«Abbiamo informato la FAA - dichiara Boeing - e abbiamo messo in pausa le consegne del 787 mentre completiamo l’analisi e la documentazione richieste.
Nessun problema sugli aerei
La causa della temporanea frenata produttiva risiede dunque in un problema di documenti da rivedere e risistemare (pare che per Boeing casi analoghi siano già accaduti in passato) e non in componenti del velivolo da sottoporre a revisione o a modifiche.
Anche da Leonardo si fa sapere che si è preso atto della spiegazione del costruttore americano e che la sostanza del programma non cambia. Peraltro, a fine gennaio scorso, presentando i dati del quarto trimestre del 2022 (20 miliardi di dollari di fatturato, “risultati in miglioramento su volume commerciale e performance, il 2022 si è rivelato un anno importante per la nostra ripresa”), Dave Calhoun, presidente e amministratore delegato di Boeing, ha dichiarato che anche se il programma 787 “continua a un ritmo di produzione basso”, vi è tuttavia “l’intenzione di aumentare la produzione a cinque esemplari al mese alla fine del 2023 e a 10 al mese nel periodo 2025/2026”. Calhoun ha inoltre rammentato che nello stesso trimestre Boeing ha consegnato 100 esemplari del 787 a United Airlines.
La conferenza stampa dei giorni scorsi
Lo scorso 21 febbraio, in una call con i giornalisti di carta stampata di Puglia e Campania, Lucio Valerio Cioffi, direttore generale di Leonardo, e Stefano Bortoli, nuovo direttore della divisione Aerostrutture nella quale è collocato il sito di Grottaglie, hanno sottolineato che “il B787 era ed è ancora uno dei prodotti di punta del costruttore americano Boeing. Leonardo è sempre stata confidente sulle buone prospettive commerciali del programma con risalita dei rate mensili e dei volumi dello stabilimento pugliese”.
Grottaglie, hanno detto i due manager, “in anni passati ha costruito anche 164 fusoliere per il 787. Oggi quei livelli sono lontani, ma il sito è comunque in ripresa. In base a numeri e dati Boeing, si stimano 50 fusoliere in quest’anno poiché stanno riprendendo le consegne ai clienti”. “I numeri preventivati nel 2024 non li diamo - hanno aggiunto - ma la crescita dipenderà dalla capacità di Boeing. Sinora i problemi che ha avuto la compagnia hanno influenzato tutta la catena di fornitura tra velivoli rilavorati e in fase di rilavorazione, altrimenti la ripartenza sarebbe stata più ampia”. Lo scorso 6 febbraio, infine, tutti i dipendenti diretti Leonardo di Grottaglie sono tornati al lavoro dopo un lungo periodo di inattività. E per quest’anno, al contrario del 2022, nello stabilimento non vi sarà alcuna cassa integrazione ordinaria. La fermata calendarizzata tra luglio e agosto sarà gestita tra ferie e soluzioni alternative alla cassa. A ciò infine si aggiunga che tra programmi militari di ultima generazione, il drone Euromale, il drone ad energia solare Skydweller e il nuovo aereo VX4 con Vertical Aerospace, lo stabilimento di Grottaglie ha già intrapreso un percorso di diversificazione rispetto alla sola commessa Boeing.