Boeing 787, pausa di produzione. La casa americana: nessun riflesso sull’attività di Leonardo, frenata causata da un problema documentale

Lo stabilimento di Grottaglie
Lo stabilimento di Grottaglie
di Domenico PALMIOTTI
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Lunedì 27 Febbraio 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 21:27

È solo una momentanea pausa di produzione. Non c’è nessun riflesso sull’attività in cantiere per quest’anno, né sui volumi attesi, né è in discussione la validità industriale del progetto Boeing 787.

Le spiegazioni. Cosa sta accadendo

La casa americana chiarisce - e lo fa anche verso Leonardo, che dagli stabilimenti di Grottaglie e Foggia fornisce a Boeing due sezioni di fusoliera e lo stabilizzatore di coda per il 787 - cosa accade dopo l’intervento della FAA, la Federal Aviation Administration, l’ente statunitense che sovrintende ai controlli dell’aviazione civile. Boeing spiega che “nell’esaminare i registri di certificazione, ha scoperto un errore di analisi da parte di un nostro fornitore relativo alla paratia anteriore pressurizzata del 787”.

«Abbiamo informato la FAA - dichiara Boeing - e abbiamo messo in pausa le consegne del 787 mentre completiamo l’analisi e la documentazione richieste.

Non vi è alcuna preoccupazione immediata per la sicurezza del volo per la flotta in servizio. La produzione continua e non ci si aspetta che questo aumenti la rilavorazione sugli aerei. Stiamo comunicando con i nostri clienti e continueremo a seguire le indicazioni della FAA - puntualizza Boeing -. Anche se le consegne a breve termine ne risentiranno, in questo momento non prevediamo un cambiamento delle nostre previsioni di produzione e consegne per l’anno corrente». E anche la FAA, prima che intervenisse la compagnia di volo, aveva detto che era al lavoro con Boeing «per determinare quali azioni potrebbero essere necessarie per gli aeromobili consegnati di recente» aggiungendo che le consegne non riprenderanno fino a quando non si sarà accertato che il problema è stato risolto.

Nessun problema sugli aerei

La causa della temporanea frenata produttiva risiede dunque in un problema di documenti da rivedere e risistemare (pare che per Boeing casi analoghi siano già accaduti in passato) e non in componenti del velivolo da sottoporre a revisione o a modifiche. 
Anche da Leonardo si fa sapere che si è preso atto della spiegazione del costruttore americano e che la sostanza del programma non cambia. Peraltro, a fine gennaio scorso, presentando i dati del quarto trimestre del 2022 (20 miliardi di dollari di fatturato, “risultati in miglioramento su volume commerciale e performance, il 2022 si è rivelato un anno importante per la nostra ripresa”), Dave Calhoun, presidente e amministratore delegato di Boeing, ha dichiarato che anche se il programma 787 “continua a un ritmo di produzione basso”, vi è tuttavia “l’intenzione di aumentare la produzione a cinque esemplari al mese alla fine del 2023 e a 10 al mese nel periodo 2025/2026”. Calhoun ha inoltre rammentato che nello stesso trimestre Boeing ha consegnato 100 esemplari del 787 a United Airlines.

La conferenza stampa dei giorni scorsi

Lo scorso 21 febbraio, in una call con i giornalisti di carta stampata di Puglia e Campania, Lucio Valerio Cioffi, direttore generale di Leonardo, e Stefano Bortoli, nuovo direttore della divisione Aerostrutture nella quale è collocato il sito di Grottaglie, hanno sottolineato che “il B787 era ed è ancora uno dei prodotti di punta del costruttore americano Boeing. Leonardo è sempre stata confidente sulle buone prospettive commerciali del programma con risalita dei rate mensili e dei volumi dello stabilimento pugliese”. 
Grottaglie, hanno detto i due manager, “in anni passati ha costruito anche 164 fusoliere per il 787. Oggi quei livelli sono lontani, ma il sito è comunque in ripresa. In base a numeri e dati Boeing, si stimano 50 fusoliere in quest’anno poiché stanno riprendendo le consegne ai clienti”. “I numeri preventivati nel 2024 non li diamo - hanno aggiunto - ma la crescita dipenderà dalla capacità di Boeing. Sinora i problemi che ha avuto la compagnia hanno influenzato tutta la catena di fornitura tra velivoli rilavorati e in fase di rilavorazione, altrimenti la ripartenza sarebbe stata più ampia”. Lo scorso 6 febbraio, infine, tutti i dipendenti diretti Leonardo di Grottaglie sono tornati al lavoro dopo un lungo periodo di inattività. E per quest’anno, al contrario del 2022, nello stabilimento non vi sarà alcuna cassa integrazione ordinaria. La fermata calendarizzata tra luglio e agosto sarà gestita tra ferie e soluzioni alternative alla cassa. A ciò infine si aggiunga che tra programmi militari di ultima generazione, il drone Euromale, il drone ad energia solare Skydweller e il nuovo aereo VX4 con Vertical Aerospace, lo stabilimento di Grottaglie ha già intrapreso un percorso di diversificazione rispetto alla sola commessa Boeing. 

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