La piattaforma torna all'Authority, divorzio con Taranto Logistica. Ora si farà una gara

La piattaforma torna all'Authority, divorzio con Taranto Logistica. Ora si farà una gara
di Domenico Palmiotti
4 Minuti di Lettura
Martedì 29 Marzo 2022, 05:00

La piattaforma logistica del porto, della società Taranto Logistica (gruppo Gavio), sta per essere acquisita dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio-porto di Taranto. L’annuncio ufficiale è stato fatto ieri mattina nel comitato di partenariato della risorsa mare, l’ex comitato portuale, che mette insieme Authority, Comune, Provincia, sindacati, rappresentanti degli operatori portuali, degli ormeggiatori e delle altre categorie interessate. Con l’accordo, che dovrebbe essere chiuso nei prossimi 30 giorni, la piastra diviene interamente pubblica e al privato sarà versato un corrispettivo economico. 
Intenzione dell’Authority, ora che la procedura di acquisizione sarà conclusa, è quella di mettere a gara l’infrastruttura perché possa essere usata. Pare che già oggi una società interessata all’operazione potrebbe fare un primo sopralluogo conoscitivo alla piattaforma.

Il divorzio

Taranto Logistica aveva chiesto un riequilibrio del piano economico finanziario appellandosi al Codice degli Appalti e sostenendo che una serie di condizioni non si erano verificate. «Ma il collegio consultivo tecnico - dichiara a Quotidiano Sergio Prete, presidente dell’Authority - ha stabilito che non ci sono i presupposti del riequilibrio. Ha quindi emesso una determina che ha valore di lodo contrattuale. In essa ci sono anche le basi di calcolo della somma che dovrà essere versata a Taranto Logistica. Dobbiamo ancora quantificarla, ma grosso modo si andrà nell’ordine di quanto il privato aveva già impiegato per la realizzazione, cioè tra i 30-40 milioni. A questo punto, la piattaforma non è più un project financing ma un appalto». 
«Si era aperto un contenzioso - spiega a Quotidiano Giovanni Puglisi che nel comitato di partenariato rappresenta Confindustria Taranto -. È stato quindi insediato un comitato tecnico per un esame della situazione e si è pervenuti alla decisione di liquidare la componente privata dall’investimento».
La piattaforma logistica fa parte di un insieme di opere denominate piastra logistica. Un investimento complessivo di circa 219 milioni di euro, in gran parte pubblici, con all’interno una quota di 30-40 milioni di privato. Cinque le opere, tutte ultimate. Sono l’ampliamento del quarto sporgente; la darsena ad ovest del quarto sporgente; l’adeguamento e il potenziamento della strada dei moli; la nuova piattaforma logistica sull’area ex-squadra rialzo RFI, Rete Ferroviaria Italiana (148mila metri quadrati); infine, la vasca di colmata per la raccolta dei sedimenti derivanti dalla realizzazione dei fondali del quarto sporgente e della darsena servizi. La piattaforma è stata la prima opera ad essere inaugurata. Era il 2 dicembre 2015 e venne l’allora ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. Le altre quattro opere sono state costruite in seguito. Ma tutto ha avuto inizio col “Primo programma per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale” approvato dal Cipe con delibera n. 121 del 21 dicembre 2001. 
La piattaforma non è mai entrata in funzione. «Nell’insieme l’infrastruttura è molto importante perché è anche collegata al molo polisettoriale e all’ex yard Belleli», annota Puglisi. Yard che ospiterà l’investimento del gruppo Ferretti per la costruzione degli scafi degli yacht. Mentre sul molo è insediato il terminal container di Yilport. 
Nel pomeriggio di ieri, inoltre, il presidente Prete si è collegato in video call con i sindacati dei portuali per il caso Yilport. Prete, da quello che si è appreso, ha letto le risposte che il terminalista, concessionario del molo polisettoriale attraverso la società San Cataldo Container Terminal (Scct), ha fornito all’Authority che gli ha contestato diverse inadempienze in materia di mancati investimenti e di volumi di traffico non rispettati. 
L’Authority sta facendo esaminare la risposte di Yilport sotto il profilo tecnico-giuridico. Viene giudicato ancora insufficiente quanto Yilport ha annunciato per la movimentazione container. 
Si tratterebbe di 100mila teus quest’anno e di 200mila nel prossimo.

Tutta la partita è rinviata all’11 aprile, quando ci sarà un confronto a tre: Yilport, Authority e sindacati. Prete ha già dichiarato che vuole riscrivere un accordo con Scct che abbia come obiettivo la ripartenza del terminal.

© RIPRODUZIONE RISERVATA