Su Edison lite Authority-Asi ma il Tar del Lazio non concede la sospensiva sulle prescrizioni del consorzio

La localizzazione del deposito Edison sulla banchina di Costa Morena Est
La localizzazione del deposito Edison sulla banchina di Costa Morena Est
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Giovedì 7 Marzo 2024, 05:00

Richiesta di sospensiva in fase cautelare non accolta e decisione rimandata all’udienza di merito per il ricorso, di fronte al Tar del Lazio, presentato dall’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale contro il consorzio Asi.

La battaglia su Edison

L’Authority, in particolare, contesta le due note con le quali l’Asi intimava a Edison - la quale proprio in quei giorni aveva fatto partire le operazioni preliminari all’interno del cantiere - di non avviare i lavori per la realizzazione del deposito a Costa Morena Est fino a quando non avesse ottemperato alle prescrizioni dello stesso consorzio. Che, tuttavia, risalgono al 26 luglio del 2021, dunque ben oltre i termini per l’impugnazione di fronte ai giudici amministrativi. “Nessuna area di rischio teorica relativa all’impianto in progetto - si legge nelle indicazioni - dovrà interessare le attività produttive retroportuali della zona industriale di Brindisi e la viabilità pubblica. Tutti i manufatti di qualsiasi natura e specie dovranno essere realizzati ad una distanza, da misurarsi in proiezione orizzontale, non inferiore a trenta metri dal limite della zona occupazionale della più vicina rotaia ferroviaria (come previsto dall’articolo 49 del Dpr 753/1980). Gli attraversamenti interrati del fascio di binari dovranno realizzarsi secondo le prescrizioni di competenza Rfi secondo quanto stabilito con il contratto di raccordo Adspmam Rfi stipulato con intervento del consorzio Asi in data 8 aprile 2019 come da vigenti disposizioni, istruzioni, clausole contrattuali per la costruzione e l’esercizio di raccordi stabilimenti commerciali industriali e assimilati”.

Indicazioni accolte o respinte

Prescrizioni che, ha ricordato più volte il presidente dell’Asi Vittorio Rina, non sono state confutate dal Ctr nel Nulla osta di fattibilità e riguardo alle quali nel decreto interministeriale con il quale è stata concessa l’Autorizzazione unica si legge: “È fatto obbligo alla società di adempiere alle prescrizioni impartite dalle amministrazioni o enti interessati espresse nel corso del procedimento di Autorizzazione unica”. Posizione, questa, che l’ente portuale contesta sostenendo che, “al contrario, il decreto autorizzativo ha inteso superare le prescrizioni invocate dal consorzio e non ha espresso alcuna prescrizione ulteriore relativa alla distanza minima di 30 metri dai binari, ritenendo come sole idonee e prescrittive quelle di progetto, cioè pari a 5 metri dal binario”. La stessa Authority ricorda come Edison, rispondendo all’Asi, abbia evidenziato che “come verificato anche con l’Autorità di sistema portuale e con Rfi, la distanza di sicurezza di 30 metri riguarda esclusivamente i binari di circolazione della rete nazionale”.

Non, dunque, quelli dei raccordi privati. Conclusione che, contesta l’Asi, non è stata tuttavia messa per iscritto da Rfi. Ma che, ribadisce l’ente portuale, è stata condivisa anche dal ministero dell’Ambiente.

L'udienza di merito

Ad ogni modo, i giudici del Tar del Lazio hanno ritenuto di non concedere la sospensiva e fissare in tempi brevi l’udienza di merito, che si terrà il prossimo 19 giugno, durante la quale si deciderà definitivamente sulla vicenda. Rispetto alla decisione, l’Authority sottolinea che il tribunale amministrativo “ha condiviso con le parti l’opportunità di una sollecita trattazione nel merito della questione e fissato l'udienza al 19 giugno prossimo venturo. Nel giudizio si è costituita l’Avvocatura generale dello Stato che ha completamente condiviso le argomentazioni dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale”.

L'esultanza dei contrari al deposito

Intanto, però, il fronte del “no” a Edison gioisce per quella che considera una prima, importante vittoria. «Il Tar Lazio - commenta l’ex sindaco Riccardo Rossi - respinge la richiesta dell'Autorità di sistema portuale di sospensiva delle due note Asi con le quali si prescriveva ad Edison di rispettare la distanza di 30 metri dal binario ferroviario in banchina e non 5 metri. Fissa la discussione nel merito al 19 giugno. Una prima vittoria importante per impedire la realizzazione del deposito/rigassificatore nel porto di Brindisi. Ne esce male l'Autorità di sistema e penso che anche il 19 giugno non andrà meglio. Ritengo fondamentale la costituzione in giudizio del Comune di Brindisi ad adiuvandum Asi per il 19 giugno per mettere la parola fine a questo progetto». Costituzione che per il capogruppo del Movimento 5 Stelle Roberto Fusco sarebbe addirittura un obbligo. La delibera del consiglio comunale che evidenziava le criticità nell’iter autorizzativo, compresa quella relativa alla distanza del deposito dai binari presenti in banchina, “conferma - si legge nel documento a firma del presidente del consiglio comunale Gabriele Antonino - l’assunto dell’Asi sulla distanza di sicurezza già per gli impianti di capacità inferiore a quello di cui si tratta. Anche tale aspetto risulta non esser stato valutato nel riscontro dato da codesto ministero”. Per questo motivo, secondo il capogruppo dei 5 Stelle, risulta «doveroso l’intervento del Comune nel detto giudizio, a sostegno delle tesi del consorzio. Non solo. Si ritiene anche che, avendo il ministero e la Regione lasciato senza esito la detta lettera del presidente del consiglio comunale del 15 dicembre 2023, il Comune debba proporre ricorso straordinario al Capo dello Stato per denunciare tutte le criticità dell’autorizzazione ad Edison segnalate con la medesima lettera, alle quali la nota del ministero del 30 novembre 2023 non risulta aver dato alcuna risposta».

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