«Le somme sono prescritte». Porsche non dovrà versare 1,7 milioni ad Asi Lecce

«Le somme sono prescritte». Porsche non dovrà versare 1,7 milioni ad Asi Lecce
di Pierangelo TEMPESTA
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Martedì 24 Gennaio 2023, 12:43 - Ultimo aggiornamento: 13:55

«Le somme sono prescritte». Il Nardò Technical Center non dovrà versare gli importi per la gestione e la manutenzione delle infrastrutture (oltre un milione e 700mila euro) al Consorzio per l'area di sviluppo industriale (Asi) di Lecce. Lo ha stabilito la terza sezione del Tar del capoluogo, che, decidendo sul ricorso presentato dalla società che gestisce la pista di proprietà della Porsche, ha bocciato la richiesta di pagamento milionaria.

Le richieste


Il Consorzio Asi, che si occupa, tra le altre cose, della progettazione, della realizzazione, della manutenzione e della gestione di opere e impianti necessari allo sviluppo equilibrato ed eco-compatibile del territorio, il 13 gennaio dello scorso anno aveva richiesto alla società proprietaria della pista il pagamento di un milione e 720mila euro a titolo di contributo per la gestione e la manutenzione delle infrastrutture, delle opere, degli impianti e dei servizi di interesse comune dell'agglomerato in cui è ubicata la struttura (un compendio di circa 700 ettari ricadente in parte in agro di Nardò, in parte in agro di Porto Cesareo).

Una richiesta che non ha trovato d'accordo la società, che si è quindi rivolta al Tar per contestare, tra l'altro, l'intervenuta prescrizione delle somme e, quindi, per chiedere l'annullamento della richiesta di pagamento.

La decisione dei giudici


I giudici (presidente Enrico D'Arpe, estensore Anna Abate), hanno preliminarmente accertato che il giudizio è di competenza del Tar (il Consorzio Asi, infatti, aveva sollevato l'ipotesi dell'incompatibilità del tribunale amministrativo con la materia trattata, chiedendo di spostare il giudizio verso il tribunale ordinario). Poi, entrando nel merito della vicenda, hanno stabilito che le somme richieste dal Consorzio sono andate in prescrizione, perché sono trascorsi più di dieci anni dall'entrata in vigore della legge regionale in base al quale era stato vantato il credito. Il Tar, poi, si è spinto anche oltre, avanzando dei dubbi sul fatto che la pista del Nardò Technical Center si trovi effettivamente nell'agglomerato industriale Nardò-Galatone (uno dei sei agglomerati di cui si compone il Consorzio Asi).
Così come evidenziato nel ricorso della società proprietaria della pista, infatti, nel piano particolareggiato Asi il Nardò Technical Center disterebbe ben 29 chilometri dall'area dell'agglomerato. Su questo aspetto, il Consorzio Asi ha però ricordato che il Piano regolatore territoriale considerava la localizzazione della pista una frazione dell'agglomerato industriale di Nardò, in considerazione dell'importanza rivestita per il suo sviluppo e per l'elevato grado tecnologico in grado di determinare un importante indotto. Ciò non è comunque bastato a far valere le ragioni del Consorzio, che dinanzi al Tar non solo ha visto decadere la sua richiesta di pagamento milionaria, ma si è anche visto condannare al pagamento delle spese di giudizio, quantificate in duemila euro. La società Nardò Technical Center è stata assistita dagli avvocati Pier Luigi e Giorgio Portaluri, mentre il Consorzio Asi è stato difeso dall'avvocato Paolo Gaballo.

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