Edison, dal Comitato tecnico il via libera definitivo ma l'Asi frena: «Sulla distanza dai binari restano le nostre prescrizioni»

Un rendering del progetto del deposito Edison
Un rendering del progetto del deposito Edison
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Venerdì 22 Dicembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:30

Via libera, dal Comitato tecnico regionale, al Nulla osta di fattibilità per il deposito costiero di gnl che Edison intende realizzare a Costa Morena Est, nel porto di Brindisi.

Il nuovo sì e la proroga dei termini per il fine lavori

Si tratta dell’ultimo passaggio, dal punto di vista autorizzativo, per la realizzazione dell’infrastruttura, se si esclude l’autorizzazione paesaggistica per il cantiere dell’opera, negata dall’omonima commissione comunale nelle scorse settimane. Il sì, atteso dall’azienda, che nel frattempo ha ottenuto dal ministero anche la proroga per l’avvio del cantiere, slittata come termine massimo al 22 marzo 2024 (con fine lavori entro il 22 marzo del 2027), arriva dopo la conferma da parte del ministero dell’Ambiente, su sollecitazione del consiglio comunale, all’Autorizzazione unica concessa ormai più di un anno fa, rispetto alla quale centrodestra e centrosinistra avevano chiesto, all’unanimità, la revisione. Risposta che ha spinto, proprio nei giorni scorsi, le forze politiche a chiedere un ulteriore intervento non solo del ministero ma anche della Regione Puglia.

La palla passa ad Autorità di sistema e Asi

Intanto, però, il Nof chiude di fatto - almeno in teoria - l’iter autorizzativo per l’opera, perché la paesaggistica (per il momento negata) riguarda invece non il progetto del deposito in sé ma il cantiere per la sua costruzione. In teoria perché, in realtà, il Ctr non prende una posizione netta rispetto agli effetti sul traffico portuale né, soprattutto, rispetto alla presenza in banchina dei binari ferroviari. Anzi, rimanda alle decisioni che, in questo senso, dovranno essere assunte da Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale e consorzio Asi. Il Ctr, si legge nel documento, “considerate le valutazioni preliminari formulate dal gruppo di lavoro a conclusione dell’istruttoria tecnica, ivi comprese quelle relative alle osservazioni rinvenienti dalla consultazione pubblica comunicate dal Comune di Brindisi – Settore numero 6 – Ambiente e Igiene Urbana; Paesaggio e Demanio Costiero con nota protocollata numero 121218/2023 del 14 novembre 2023, ha espresso parere favorevole al rilascio del Nulla osta di fattibilità”. Tutto questo “a condizione che in fase di presentazione del Rapporto di sicurezza definitivo relativo al progetto particolareggiato il proponente dimostri l’ottemperanza alle seguenti prescrizioni”. Che riguardano in particolare la sicurezza, come il fatto che tutti gli impianti dovranno essere tali da prevenire ogni possibile innesco, la fornitura al personale di attrezzature idonee, dispositivi di protezione, rilevatori portatili di miscele infiammabili o esplosive, protezione contro le sovratensioni di origine atmosferica, un idoneo programma di verifiche e controlli e la copertura dell’intera area con dispositivi antincendio.

Il consorzio conferma le prescrizioni sulla distanza di sicurezza

Rispetto alla pianificazione e compatibilità territoriale, infine, il Ctr, assodato che “taluni impatti incidentali hanno impatti all’esterno dello stabilimento”, Autorità di sistema portuale ed Asi “dovranno tener conto dei risultati inerenti agli scenari, alle frequenze ed alle relative magnitudo, e dovranno assumere ogni propria determinazione sia in merito agli aspetti di gestione del traffico navale, di movimentazione a vario titolo, sia in merito al raccordo ferroviario, anche in relazione al rispetto di norme specifiche di legge e di settore”.
Rispetto al traffico marittimo, già in conferenza dei capigruppo il segretario generale dell’Autorità di sistema Tito Vespasiani aveva garantito, a domanda precisa e diretta, che non ci sarebbe stata alcuna limitazione. Ci si attende, dunque, che anche dopo il Nof questa posizione venga riconfermata. Diversa, invece, la situazione del consorzio Asi che, al contrario, aveva espresso notevoli perplessità rispetto alla distanza (5 metri) del deposito dai binari ferroviari. «Noi ribadiamo - commenta il presidente dell’Asi Vittorio Rina dopo la concessione del Nof - quelle che sono le nostre prescrizioni, alle quali peraltro fa riferimento anche il decreto interministeriale di autorizzazione. Prescrizioni che, a mio parere, restano intonse e hanno la loro valenza che la legge ci impone e mi impone. Lì c’è un raccordo ferroviario, sul quale noi abbiamo competenza. E il fatto che sia proprietà di privati, in questo caso l’Autorità di sistema, non incide sul discorso dei controlli relativi alla sicurezza. Noi siamo tenuti a far rispettare la normativa di Rfi (distanza minima 30 metri, ndr)».

A meno che qualcuno non si assuma la responsabilità di una deroga. Cosa che, almeno dal Nof, non emerge.

Le proteste della politica e l'appello alla Procura

Il Ctr, è il commento del capogruppo del M5S Roberto Fusco, «rimanda la responsabilità di ogni determinazione a consorzio Asi e Autorita portuale. Nessuno vuole assumersi la responsabilità riguardo ad un impianto la cui autorizzazione e stata rilasciata senza affrontare i temi del pericolo. Che dinanzi ad un impianto ad alto rischio di incidente rilevante nessun ente voglia valutare la prima cosa da valutare, ossia il pericolo, e comportamento veramente scandaloso ed illegittimo. Credo che la parola debba passare alla magistratura». Per il capogruppo e segretario cittadino Pd Francesco Cannalire, il Nof «non risponde ai diversi interrogativi che poniamo da tempo. Infatti il comitato, nel documento licenziato, ha rimandato all’Autorità di sistema portuale e al consorzio Asi la responsabilità di valutare eventuali interferenze con le infrastrutture esistenti e gli ambiti di competenza. Insomma un evidente scaricabarile che non chiarisce i dubbi emersi negli ultimi incontri e che hanno portato il consiglio comunale a richiedere approfondimenti. Non siamo tecnici ma è evidente che il parere rilasciato dal Comitato tecnico regionale non può definirsi risolutivo delle criticità e dei dubbi sollevati». Parla di «non parere» l’ex sindaco, oggi capogruppo di Brindisi Bene Comune e Alleanza Verdi-Sinistra, Riccardo Rossi. «Perché - spiega - negli aspetti più controversi, sicurezza navale, movimentazioni merci e il famoso binario ferroviario rimanda alle proprie determinazioni di Autorità portuale ed Asi. Le maggiori criticità, i punti più spinosi, ancora una volta non vengono sciolti. Nessuna indicazione. Palla in tribuna. E adesso? L'Asi ha, usando un gergo calcistico, la possibilità di tirare il calcio di rigore, ovvero confermare quanto detto precedentemente: la distanza di sicurezza del deposito rispetto al binario ferroviario non può essere inferiore ai 30 metri. Secondo tutte queste procedure e questioni vanno sicuramente rimesse alla Procura della Repubblica».

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