Patroni Griffi sul deposito Edison dopo l'esito del monotematico: «Non è un dietrofront. Iter regolare, nessun rischio»

Il presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale Ugo Patroni Griffi
Il presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale Ugo Patroni Griffi
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Domenica 29 Ottobre 2023, 02:00

«Finalmente le cose vengono poste nella giusta prospettiva». Non è preoccupato il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale Ugo Patroni Griffi per l’esito del consiglio comunale monotematico su Edison, che nella giornata di venerdì ha visto maggioranza ed opposizione unirsi - inaspettatamente - nella richiesta a ministeri e Regione di rivedere le autorizzazioni concesse fino ad oggi per la realizzazione del deposito costiero di gnl a Costa Morena Est, nel porto di Brindisi.

Un iter completo ed esaustivo

«L’Autorizzazione unica - ricorda il presidente - è stata rilasciata di concerto dai due ministeri competenti. E dunque, se ci sono dubbi sul procedimento autorizzativo, mi sembra legittimo che si chiedano chiarimenti proprio ai ministeri. Non mi sembra nulla di sconvolgente». La convergenza di maggioranza ed opposizione su un unico documento, per Patroni Griffi, «è un buon segnale. È finanche interesse dell’Autorità di sistema portuale che i dubbi, veri o percepiti, riguardo al procedimento autorizzativo, vengano chiariti. Poi, io personalmente sono convinto che il procedimento sia stato completo ed esaustivo. Che i ministeri abbiano svolo un’istruttoria approfondita e che non abbiano trascurato nulla, del resto è durata tantissimo. Magari non tutto si trova all’interno del decreto autorizzatorio, che per sua natura è sintetico. Ma sono convinto, ripeto, che l’istruttoria sia stata attenta. E ritengo che i ministeri sapranno chiarire tutti gli aspetti che sono stati sollevati».

L'interrogazione dei 5 Stelle

Patroni Griffi, inoltre, non sembra nutrire dubbi particolari sull’utilità della mozione. «Il documento - spiega - è sovrapponibile con l’interrogazione parlamentare fatta dal Movimento 5 Stelle ai due ministeri.

I punti sui quali è stato chiesto un chiarimento sono sostanzialmente gli stessi della mozione: in qualche misura direi che collimano. E del resto noi stessi abbiamo scritto ai ministeri chiedendo di chiarire alcuni aspetti. Perché è giusto che le popolazioni siano tranquillizzate sulla regolarità dei procedimenti amministrativi».

La questione del binario

Tra le questioni più dibattute, la distanza del deposito dai binari che passano sulle banchine di Costa Morena Est. Il consorzio Asi, infatti, ritiene che la distanza debba essere di almeno 30 metri mentre nel punto più vicino arriva a 5 metri. Per questo, l’Authority - come suggerito da Rfi nella durante le audizioni degli enti competenti sul progetto in conferenza dei capigruppo - si è rivolta all’Autorità per la sicurezza dei trasporti ferroviari che, riferisce tuttavia il presidente, «ha declinato la competenza perché si tratta, come sempre sostenuto non di una linea ferroviaria ma di un “raccordo particolare”, insomma un semplice binario di manovra. Cui non si applica il Dpr 753/1980. Come del resto evidente anche per gli altri raccordi particolari del petrolchimico di Brindisi. Il punto è stato del resto esaminato specificamente nell’autorizzazione ministeriale, perché era un’eccezione sollevata da Asi, alla quale ha risposto Edison. E alla fine lo stesso ministero ha autorizzato l’opera, ritenendo evidentemente corretto il progetto presentato da Edison anche sotto questo profilo. Se, tuttavia, c’è la necessità di una dichiarazione in positivo, mi pare giusto richiederla».

Chiarezza per tutti

Del resto, fa notare il numero uno dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, «è nostro interesse che ci sia una compatibilità con i traffici portuali. Presente e futura». Anche per quanto riguarda l’intermodalità. Il Consiglio, all’unanimità, ha chiesto nelle scorse ore ai ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, “previa adozione dei provvedimenti intermedi necessari, il riesame dell’autorizzazione interministeriale” concesssa il 22 agosto dello scorso anno e “di ogni provvedimento connesso alla luce delle criticità emerse”. Criticità che riguardano, in particolare, “le eventuali interferenze del deposito con la linea ferroviaria esistente, l’assenza di una valutazione degli impatti cumulativi, anche di natura sanitaria, in relazione al funzionamento della torcia e alla presenza di altre analoghe proposte progettuali in fase di esame presso il ministero per la Transizione ecologica”.

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