Su Edison accordo raggiunto in Consiglio tra maggioranza e opposizione: «Rivedere tutte le autorizzazioni»

Il sindaco Giuseppe Marchionna parla con il segretario cittadino e capogruppo del Pd Francesco Cannalire
Il sindaco Giuseppe Marchionna parla con il segretario cittadino e capogruppo del Pd Francesco Cannalire
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Sabato 28 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 06:59

E alla fine, contro ogni iniziale pronostico, l’accordo è arrivato.

Un documento comune

Votato all’unanimità, perfino da (quasi tutti, eccezion fatta per Giampaolo D’Onofrio, mai rientrato in aula) coloro che si erano definiti favorevoli al deposito di gnl Edison nella localizzazione di Costa Morena Est, nel porto di Brindisi, come Jacopo Sticchi e Lucia Vantaggiato. Con una formula che ha aggirato quelli che si diceva fossero gli “ordini di scuderia” del centrodestra, portando di fatto la maggioranza, con una operazione di fine diplomazia, sulle posizioni dell’opposizione. E rafforzando l’interpellanza parlamentare del M5S sul caso Edison. Tentativo che, fino a qualche minuto prima in aula, il centrodestra aveva sempre respinto, ammettendo la possibilità di una revisione delle autorizzazioni ma mai quella di una loro sospensione. Che invece, alla fine, è stata inserita, seppure con una formula più circonvoluta.

I dubbi sul progetto

Dopo una prima ricostruzione dell’iter autorizzativo, la mozione ricorda le audizioni organizzate per volontà del sindaco Giuseppe Marchionna, durante le quali «sono emerse delle criticità circa le eventuali interferenze del deposito con la linea ferroviaria esistente, l’assenza di una valutazione degli impatti cumulativi, anche di natura sanitaria, in relazione al funzionamento della torcia e alla presenza di altre analoghe proposte progettuali in fase di esame presso il ministero per la Transizione ecologica”, come il caso di Oristano citato durante il dibattito dal consigliere Diego Rachiero. “In altre realtà - si legge infatti subito dopo - per depositi costieri di gnl analoghi, sempre su iniziativa di Edison, risulta essere stata osservata una procedura autorizzativa diversa”.

La richiesta di revisione

In conclusione, si legge, il consiglio comunale - e non il sindaco, come invece nella mozione delle opposizioni - “chiede al ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica, al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, previa adozione dei provvedimenti intermedi necessari, il riesame dell’autorizzazione interministeriale” ma anche “di ogni altro provvedimento connesso alla luce delle criticità emerse”. Una formula, quella della “adozione dei provvedimenti intermedi necessari”, che è sostanzialmente equivalente alla richiesta di sospensione delle autorizzazioni, senza tuttavia nominare esplicitamente la parola sospensione, che negli ordini di scuderia del centrodestra andava evitata a tutti i costi in un eventuale documento unico. Del resto, era stato lo stesso Nicola Di Donna, per Forza Italia, proprio di fronte a questa richiesta ribadita dal capogruppo e segretario Pd Francesco Cannalire, a sostenerne l’inutilità perché in caso siano riscontrate irregolarità nel procedimento «la sospensione avviene d’ufficio». La stessa richiesta, relativa però all’intesa concessa con delibera di giunta del giugno 2022, il Consiglio la rivolge alla Regione Puglia, sempre con la formula dell’adozione dei provvedimenti intermedi necessari.

Infine, l’assise cittadina “si impegna a fornire ulteriori informazioni e integrazioni a supporto per il tramite della presidenza del consiglio comunale, sentita la conferenza dei capigruppo”.

I pontieri del centrodestra

L’accordo tra maggioranza ed opposizione era stato auspicato innanzitutto dal capogruppo della Lega Ercole Saponaro e dal consigliere di Fratelli d’Italia Roberto Quarta, che ha invitato il pubblico a comprendere la presa di posizione di due rappresentanti del suo partito a favore della realizzazione del deposito parlando di «inesperienza» e di «tentativo di serrare i ranghi che non serve assolutamente a nulla. Bisogna avere il coraggio, ogni tanto, di dire di “no” ai propri referenti romani. Di staccarsi da quella “cappa romana” che ogni tanto arriva su questa città e ci soffoca».

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