Deposito gnl Edison, a Napoli il ministero dice “no”: «Quello che vale lì non vale a Brindisi?»

La conferenza dei capigruppo sulla vicenda Edison
La conferenza dei capigruppo sulla vicenda Edison
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Giovedì 19 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 07:23

«Per il ministero, ciò che vale a Napoli non vale a Brindisi». A lanciare l’allarme, sull’iter autorizzativo del deposito costiero di gnl che Edison intende realizzare a Costa Morena Est è l’ex sindaco e consigliere comunale di opposizione Riccardo Rossi, che sottolinea come per un impianto di dimensioni quasi identiche, sempre di Edison, nel capoluogo di regione campano sia stato seguito l’iter della Valutazione d’impatto ambientale, tra l’altro terminata in maniera negativa, mentre per Brindisi sia stato utilizzato un iter “semplificato”.

L'accusa: due pesi, due misure

Per Rossi, «è sconcertante la differenza di valutazione del ministero dell’Ambiente relativa alla proposta Edison di un deposito gnl nel porto di Napoli rispetto a quella nel porto di Brindisi. Entrambi i depositi hanno capacità di circa 20.000 metri cubi, ma quello di Napoli va in procedura Via, Valutazione di impatto ambientale, quello di Brindisi no. Perché? Un mistero. Eppure nel mio decreto di presidente della Provincia, recependo i pareri dei dirigenti, affermavo che la Via era necessaria. Anche perché essendo Brindisi area di crisi ambientale ha i limiti previsti per la Via ridotti del 30 per cento. Niente parere cassato». Il riferimento di Rossi è al fatto che proprio il ministero, nell’ambito dell’iter per l’Autorizzazione unica all’impianto, abbia considerato nullo (applicando di conseguenza l’istituto del silenzio assenso) il parere della Provincia perché questo era stato affidato ad un decreto presidenziale mentre “avrebbe dovuto essere reso attraverso il parere dei competenti settori, così come prevede l’articolo 10 dello statuto della Provincia di Brindisi e che il decreto della presidenza riporta considerazioni anche su materie la cui competenza non è dell’ente provinciale”.

Le ragioni del “no” e le corrispondenze

Ad ogni modo, ricorda il consigliere, l’iter della Via per il deposito di gnl di Napoli, che proprio come quello di Brindisi (su richiesta della Regione Puglia) avrebbe dovuto reimmettere in rete il boil off gas, ovvero il gnl tornato allo stato gassoso, si è chiuso con un parere negativo. «Tra i motivi: il deposito lì dove previsto confligge con il Piano Regolatore del porto di Napoli (del 1975, con successive varianti). È inoltre in zona vincolata dalla 42/2004 in quanto Territorio costiero a meno di 300 metri dalla battigia», sottolinea Rossi. Due condizioni che ricordano molto da vicino la situazione di Brindisi. «Quindi le stesse cose sollevate dal Comune di Brindisi e dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici - fa notare - per Edison a Brindisi. Qui non valgono». Da qui la dura presa di posizione: «Ma ci sono due legislazioni differenti per il ministero? Brindisi è in Italia? Qui si applicano le stesse norme che a Napoli? Ciò che si autorizza a Brindisi, senza Via ad agosto 2022, si boccia a Napoli nel maggio 2023. È del tutto evidente che la procedura autorizzativa ministeriale è scandalosa.

Va ritirata e la richiesta Edison respinta. È ciò che chiederò nel consiglio comunale monotematico del 27 ottobre».

Le contraddizioni nell'iter autorizzativo

Critiche rafforzate dalla posizione del segretario e capogruppo del Pd Francesco Cannalire, per il quale infatti «oltre alle gravi criticità emerse durante il confronto tra diversi enti e la società Edison nella conferenza dei capigruppo, con un disarmante rimpallo di responsabilità sulla deroga delle distanze dal fascio di binari, spicca, in queste ore, il parere negativo del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, ad un analogo impianto nel porto di Napoli. È allarmante come lo stesso ministero abbia valutato con pesi diversi, due progetti simili in quasi ogni dettaglio e dello stesso proponente, Edison». I percorsi normativi, si chiede Cannalire, «che sono univoci, perché vengono interpretati in una certa maniera a Napoli e sono totalmente ribaltati quando si parla dell’insediamento di Brindisi? Anche su questo aspetto è necessario un ulteriore approfondimento, non più procrastinabile. Insomma più passa il tempo e più emergono contraddizioni che fanno notare approssimazione e pressappochismo che arriva sino ai decisori ministeriali per un investimento di quella portata. L’unico aspetto positivo è che questa volta potremo partecipare ad una discussione trasparente e leale in consiglio comunale, poiché non ci saranno sponde a manovre oscure per far mancare il numero legale. La città esige una risposta definitiva e nessuno, questa volta, si sottrarrà».

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