Bari Vecchia, “guerra” dei gazebo: «Autorizzazioni ferme, è caos»

Lo stop dalla Sovrintendenza che chiede che le strutture vengono allontanate dagli edifici

Bari Vecchia, “guerra” dei gazebo: «Autorizzazioni ferme, è caos»
Bari Vecchia, “guerra” dei gazebo: «Autorizzazioni ferme, è caos»
di Samantha DELL’EDERA
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Mercoledì 10 Aprile 2024, 05:00

Le autorizzazioni per le occupazioni di suolo pubblico nel centro storico sono “bloccate”. E i gestori dei locali che non sono ancora in regola sono preoccupati per un'eventuale rimozione dei gazebo esterni. Del tema se ne è parlato nel corso di una commissione speciale nel primo municipio, durante la quale sono stati ascoltati proprio i gestori dei locali di Bari Vecchia.

Il problema è nella pec ricevuta da alcuni di loro in cui la Sovrintendenza intima la modifica dei gazebo, allontanandoli dalle pareti in modo da non coprire la visuale della facciata degli edifici. Una disposizione che costringerebbe i gestori a rimuovere proprio i gazebo e che al momento è stata impugnata al Tar. «Le nostre attività – ha detto il gestore Gianni Del Mastro – hanno contribuito al rilancio dell’immagine della città e all’aumento dei flussi turistici. Data la conformazione dei nostri spazi interni, abbiamo necessità di spazi all'esterno delle singole attività». Spazi che fino ad ora (anche con le procedure semplificate) hanno permesso l’installazione di gazebo con tavolini e sedie. Ma la spada di Damocle sotto cui si trovano i commercianti li porta a non poter neanche programmare interventi di ristrutturazione dei gazebo. «Semplicemente perché noi sappiamo cosa dobbiamo fare – continua Del Mastro – la Sovrintendenza con quella pec è come se avesse bloccato le autorizzazioni, esautorando Comune e municipio. Noi abbiamo mandato le nostre richieste al Municipio ma non abbiamo ricevuto risposta».

All’incontro ha partecipato anche un altro gestore di un locale di piazza del Ferrarese. Come si legge nel verbale della commissione: «Da settembre 2023, per la sua attività di piazza del Ferrarese - si legge nel verbale - ha richiesto una autorizzazione che ha sempre ottenuto in quest'ultimo ventennio. Nonostante le pec di sollecito inviate al Municipio ad oggi non ha ricevuto alcuna risposta formale dall’ufficio».

Sarebbero in corso delle interlocuzioni tra Sovrintendenza e Comune di Bari proprio per dirimere la questione. «Ci troviamo in un limbo – continua Del Mastro – anche con la semplificata, in realtà quella procedura non prevede né paraventi laterali né l'ampliamento degli spazi esterni al 50 per cento.

Noi siamo preoccupati dall’attuale situazione ma anche dal futuro. Se sarà percorsa la strada della Sovrintendenza, ci troveremo tutti a smontare gazebo e a dover licenziare personale. Ci sarà una vera emergenza anche dal punto di vista occupazionale».

«Appare evidente – ha detto il vicepresidente del Consiglio municipale, Francesco Ventrella nel corso della commissione successiva all’audizione dei gestori - come la problematica sollevata dai commercianti presenti attiene ad aspetti connessi ad una normativa nazionale (vincoli storico- artistici e codice dei beni culturali) che di fatto assume rango superiore rispetto a quelle che sono le normative e i regolamenti comunali».

«È necessario trovare un giusto equilibrio tra le necessità della Sovrintendenza e quelle dell’amministrazione e dei gestori – aggiunge il presidente del Municipio, Lorenzo Leonetti – alla fine noi del municipio non abbiamo potere decisionale, siamo solo l’ultima parte tecnica che concede le autorizzazioni: autorizzazioni che al momento sono ferme proprio perché stiamo concedendo solo quelle legate alle procedure semplificate. In attesa di capire il da farsi per le procedure ordinarie».

La questione dei gazebo resta quindi irrisolta, almeno per il momento o almeno fino a dicembre. Con lo scadere delle procedure semplificate (prorogate fino a dicembre 2024 e che di fatto stanno permettendo a numerosi locali di posizionare tavolini e sedie) il rischio è che soprattutto nel centro storico i gazebo vengano rimossi, sostituiti da semplici tavolini e sedie, sul modello di via Sparano.

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