No della Regione al mega-impianto eolico

Un aerogeneratore
Un aerogeneratore
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Mercoledì 23 Maggio 2018, 05:30
BRINDISI -  Stop al progetto del parco eolico “Santa Teresa” a cura della Tozzi Green Srl. A deciderlo è stata la giunta della Regione Puglia, che proprio nelle scorse ore ha espresso, per quanto di sua competenza, giudizio negativo di compatibilità ambientale per l’impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica con potenza di 34,5 megawatt, composto da dieci aerogeneratori con torri alte 117 metri e con pale del diametro di 126 metri.
Tutte le componenti dell’impianto, tra l’altro, erano progettate per un periodo di vita utile di 20 anni (salvo richieste di estensione temporale di autorizzazione all’esercizio), senza la necessità di sostituzioni o ricostruzioni di parti. Dopo tale periodo era previsto lo smantellamento dell’impianto ed il ripristino delle condizioni preesistenti in tutta l’area, compresa la distruzione (parziale) e l’interramento sino ad un metro di profondità dei plinti di fondazione.

L’area di intervento, si legge nei documenti progettuali presentati per ottenere la Valutazione di impatto ambientale, è situata al confine tra il Comune di Brindisi e quelli di Cellino San Marco, Sandonaci e Mesagne ed è tutta destinata ad uso agricolo. Il sito eolico ricade nel territorio comunale di Brindisi, a sud-ovest della frazione di Tuturano, e la sua realizzazione era prevista ad una distanza minima di oltre 3,3 chilometri da Tuturano.
La questione, tra l’altro, preoccupava molto Legambiente Brindisi, unica a presentare osservazioni al progetto nell’ambito della procedura di Via, insieme alla società Siemens Gamesa. Nessun ente pubblico, invece, si era opposto al progetto.

Proprio secondo Legambiente, il parco era in realtà troppo vicino a Tuturano e comportava «un inaccettabile impatto ambientale, paesaggistico e territoriale, visto lo sconvolgimento che arrecherebbero lavori di scavo di fondazione dell’impianto e di realizzazione dei cavidotti e della viabilità di servizio». Nel Pptr, ricordava il circolo brindisino, impianti eolici così grandi possono essere localizzati soltanto «nelle aree produttive pianificate, lungo i viali di accesso e di distribuzione delle aree industriali, nelle aree di pertinenza dei singoli lotti industriali, nelle aree agricole (aree ristrette) di mitigazione delle zone industriali a condizione che sia conservata l’utilizzazione agricola dei suoli».
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