Nuovo stadio Iacovone? Il commissario Ferrarese fa slittare l'ultimatum per il Comune di Taranto

Il nuovo stadio Iacovone nel progetto iniziale
Il nuovo stadio Iacovone nel progetto iniziale
di Domenico PALMIOTTI
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Sabato 23 Settembre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 07:59

Il commissario dei Giochi del Mediterraneo, Massimo Ferrarese, concede altro tempo al sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, per lo stadio Iacovone, che sarà uno degli impianti di punta dell’evento sportivo internazionale di giugno 2026.

La nuova scadenza

Il 2 ottobre, di mattina, è infatti la nuova data che il commissario assegnerà al Comune perché sullo stadio gli faccia pervenire il Dip, il Documento di indirizzo alla progettazione. La scadenza è contenuta in una lettera che Ferrarese ha inviato a Melucci, convocandolo per il 3 ottobre alle 15. Inoltre, il commissario vuole verificare con i propri avvocati se un accordo tra struttura commissariale e Comune, consente a quest’ultimo, in fase di definizione e appalto del “nuovo” Iacovone, di poter usufruire delle procedure accelerate del commissario, velocizzando così i tempi.

L'alternativa di Melucci

Come pubblicato ieri, rispondendo ad una precedente lettera di Ferrarese che invitava il sindaco a presentare sullo stadio una proposta entro il 22 settembre, altrimenti il Comune sarebbe stato sollevato da ogni incombenza e il commissario si sarebbe mosso in autonomia con i poteri sostitutivi, Melucci ha rilanciato la sua idea: si fa un impianto tutto nuovo, lo Iacovone si demolisce, ricostruendolo nella stessa area del quartiere Salinella.

Il sindaco ha quantificato il tutto in 15 mesi di lavori, dall’avvio del cantiere prima dell’estate con gara d’appalto ad inizio 2024, e in 25 milioni di costo, 7 in più di quanto, secondo dati del masterplan, verrebbe a costare la ristrutturazione. Uno stadio nuovo di zecca è sempre stata l’idea del sindaco, ma nell’ultima versione il progetto si è molto “asciugato” rispetto all’impostazione originaria: via la piastra commerciale (e prim’ancora era stata eliminata la torre-albergo), via i privati di Esperia Investor, via il progetto di finanza. Diviene quindi un intervento solo sullo stadio e il progetto dall’essere pubblico-privato, si trasforma in solo pubblico.

La risposta di Ferrarese


«Osservo che questa è la terza proposta che mi fa il Comune sullo stadio - commenta Ferrarese -. Prima c’era la ristrutturazione, poi è venuto il project, adesso c’è l’abbattimento e la ricostruzione dello Iacovone. L’amministrazione comunale ha tolto il project e la piastra commerciale che mai ci avrebbero consentito di ultimare l’opera entro giugno 2026, ma, ciò nonostante, adesso dobbiamo verificare bene, e lo si può fare solo avendo gli elementi progettuali, se riusciamo a stare nei 25 milioni e nei 15 mesi».
Su questi ultimi due aspetti, Ferrarese continua ad essere dubbioso e attende una prova contraria. E fissando al 2 ottobre la nuova data si è quasi al limite per il resto del percorso tecnico-amministrativo. Il commissario sin da quando si è insediato ha sempre parlato di ristrutturazione in linea col masterplan. 
E domenica scorsa a Quotidiano il commissario, illustrando in sintesi il suo progetto di massima, ha parlato di modello inglese, con le gradinate (da demolire e rifare) che arrivano quasi sul terreno di gioco, di nuova copertura e di collegamento degli attuali spazi vuoti tra curva e gradinata. Ferrarese, in sostanza, salverebbe dello Iacovone solo le strutture portanti, che ritiene essere in buono stato. Ma Melucci non la pensa cosi. L’altro ieri ha dichiarato che è meglio abbattere e rifare lo stadio in quanto lo Iacovone “non offre certezze in termini statici circa la sola ristrutturazione e riqualificazione” anche perché le norme di sicurezza dal 2000 in poi sono cambiate pesantemente”, che garantisce “maggiore sicurezza realizzare uno stadio ex novo” e che nel disegno dell’amministrazione lo stadio non deve essere solo un nuovo impianto per i Giochi del Mediterraneo, ma un’opera (ora pubblica) che lascia la sua impronta nel quartiere Salinella agevolandone la rigenerazione urbana. 
Sia in caso che nell’altro, è evidente che durante i lavori lo stadio sarà precluso alle partite del Taranto, cosa che il Comune dichiara di aver già prospettato al presidente della società calcistica Massimo Giove.  

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