Giochi, ultimatum per lo stadio di Taranto. «Risposta entro 10 giorni»

Il vertice tra Ferrarese e Melucci del 7 settembre scorso
Il vertice tra Ferrarese e Melucci del 7 settembre scorso
di Domenico PALMIOTTI
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Mercoledì 13 Settembre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 07:43


Il commissario dei Giochi del Mediterraneo, Massimo Ferrarese, ha fissato una data per la consegna da parte del Comune del progetto di ristrutturazione dello stadio Iacovone di Taranto: 22 settembre.

L'ultimatum

La data è indicata in una breve lettera che ieri Ferrarese ha inviato via pec al sindaco Rinaldo Melucci. Facendo riferimento all’incontro del 7 settembre in Camera di Commercio, Ferrarese comunica “la inderogabile necessità di acquisire il Documento di indirizzo alla progettazione” da parte dell’amministrazione comunale “in qualità di soggetto attuatore, coerente con le previsioni del programma di interventi strutturali datato 14.12.2022 a firma del direttore generale del comitato TA 2026”. Si resta in attesa sino al 22 settembre “per acquisire il documento” e “in caso di mancato riscontro”, scrive Ferrarese, l’amministrazione comunale “sarà sollevata dalle funzioni di soggetto attuatore per l’intervento senza ulteriori comunicazioni”. È secca la lettera di Ferrarese. E trascorso il 22 settembre, in assenza di una risposta da parte del sindaco, il commissario procederà direttamente sulla ristrutturazione dello Iacovone.

Clima nuovamente teso

Quotidiano lunedì scorso lo ha anche scritto, solo che ad inizio di settimana il commissario era orientato a dare al Comune quattro-cinque giorni di tempo per il nuovo progetto, mentre ieri ha optato per un margine più ampio. Solo che, e sarebbe un dato significativo, il clima disteso che si era notato negli incontri del 28 agosto e del 7 settembre tra Ferrarese e Melucci, clima disteso dopo settimane di tensioni e polemiche, ora pare che sia sia in qualche modo raffreddato. Secondo informazioni raccolte da Quotidiano, non sarebbe scontato che commissario e sindaco procedano entrambi sulla ristrutturazione. Sarebbero riemerse diversità di vedute, le stesse che hanno caratterizzato i mesi di luglio e agosto. Nel senso che il commissario conferma la ristrutturazione, perché questo è l’intervento previsto dal masterplan dei Giochi e perché, a suo avviso, a meno di due anni e mezzo dall’evento sportivo, non c’é più tempo per fare altro, tantomeno la demolizione dello Iacovone e la sua ricostruzione, mentre il sindaco sarebbe tornato sulla proposta che ha sempre sostenuto: un progetto di finanza coinvolgendo anche i privati, uno Iacovone demolito e ricostruito.

Ha detto il 7 settembre Melucci: “Noi abbiamo un progetto importante per lo stadio che ha una sua complessità, ma chiaramente come gli altri sconta la criticità dei tempi. Stiamo ragionando con la struttura del commissario di come rimodulare quel progetto per farlo rientrare nei tempi ed avvicinarci, quanto più possibile, alle esigenze del comitato organizzatore e della città”. Ecco, il sindaco parla di rimodulazione. E secondo gli ultimi sviluppi, questa riguarderebbe proprio il piano originario, non altro. Lo stadio ricostruito, non la sua ristrutturazione.

I dubbi

Da aggiungere, inoltre, che in alcuni ambienti comunali si manifesta scetticismo circa la road map del commissario e si avanzano dubbi circa l’eseguibilità dell’intervento, essendo gli anelli superiori e inferiori dello Iacovone scollegati tra loro e rischiando il lavoro prefigurato da Ferrarese di inficiare la tenuta complessiva dell’impianto. Ferrarese, da parte sua, conferma che si tratterà di una ristrutturazione che renderà completamente nuovo il complesso. Per quest’intervento, i tempi per la gara sul progetto sono stimati in 20-30 giorni mentre quelli per redigerlo in 60. A dicembre si dovrebbero chiudere questi due passaggi per poi arrivare a marzo del prossimo anno, massimo ad aprile, all’appalto dei lavori veri e propri. Infine il commissario, in relazione ad alcune dichiarazioni del governatore Michele Emiliano (“stiamo aspettando che il commissario governativo sblocchi i 150 milioni già impegnati dal Parlamento fin dal gennaio 2022”), conferma che i primi 20 sono già stati accreditati e che i restanti 130 può impegnarli tutti sin d’ora facendo fronte agli stati di avanzamento.  

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