Bari, la commissione di accesso atti è arrivata in Comune. Il centrodestra: «​Chi ha la coscienza a posto non teme nulla. Decaro ci risponda»

Bari, la commissione di accesso atti è arrivata in Comune. Il centrodestra: « Chi ha la coscienza a posto non teme nulla. Decaro ci risponda»
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Lunedì 25 Marzo 2024, 13:39 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 21:19

Si è insediata questa mattina la commissione d'accesso agli atti in Comune a Bari. È composta da Claudio Sammartino, già prefetto di Taranto, Antonio Giannelli, viceprefetto, ed il maggiore Pio Giuseppe Stola. I tre commissari hanno consegnato l'atto di insediamento. Solo pochi minuti per poi lasciare il palazzo di città. La commissione ha minimo tre mesi per lavorare e analizzare l'operato dell'amministrazione comunale. In questi giorni forti sono state le polemiche da parte del sindaco Antonio Decaro che ha definito un "atto di guerra" la decisione del ministro Matteo Piantedosi di inviare i commissari per valutare lo scioglimento del Comune di Bari.

Il centrodestra 


Intanto oggi i parlamentari di centrodestra hanno incontrato sempre nell'aula del Consiglio comunale la stampa per quella che hanno definito "operazione verità ". Filippo Melchiorre, Francesco Paolo Sisto, Marcello Gemmato, Roberto Marti e Davide Bellomo hanno duramente contestato le ultime dichiarazioni di Michele Emiliano in merito all'incontro con la sorella del boss nel 2018 e del sindaco Antonio Decaro. 

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Sisto 


«Noi non siamo andati a chiedere scioglimento del Comune e non vorremmo mai che accadesse, è una onta che colpisce la città. Ma non si può accusare noi. Noi abbiamo solo cercato di difendere la nostra città. Chi ha la coscienza a posto non deve temere nulla.  La sobrietà e il rigore debbano essere sovrani. Basta pianti o comizi».
«Le bugie sono una malattia da cui non si guarisce in politica quando sono così nette e evidenti - ha detto Sisto facendo riferimento alle dichiarazioni di Emiliano - Episodio narrato con disinvoltura disarmante, ci dà idea di una impunibilità e intoccabilità.

Ma nessuno è intoccabile. In questa città ci vuole discontinuità e bisogna cambiare».

Marti

«Non sappiamo cosa sia successo perché Emiliano ha detto una verità e Decaro un'altra verità. Noi vogliamo sapere quale sia la verità - ha tuonato il coordinatore regionale pugliese della Lega, Roberto Marti - . Vogliamo sapere perché l'immagine di parlamentari che in modo trasparente sono andati dal ministro dell'Interno, dopo aver chiesto più volte ai politici locali lumi su quello che stava accadendo, sia stata infangata». Marti ha voluto anche consigliare al sindaco Decaro «di stare attento quando recita parole come "guerra" nei confronti di chi difende e tutela i diritti dei cittadini». «Qui - ha precisato - non c'è alcun anno di guerra, abbiamo fatto solo il nostro dovere perché i cittadini ci chiedevamo chiarezza», mentre «manifestazioni come quella in piazza servono a distogliere l'attenzione da fatti gravissimi».

Le undici domande del centrodestra a Decaro

Sono 11 le domande che i parlamentari di centrodestra vogliono rivolgere al sindaco di Bari, Antonio Decaro, per chiarire la posizione del Comune rispetto alla malavita organizzata. I parlamentari vogliono sapere perché il sindaco non si sia reso conto "di ciò che accadeva nella municipalizzata Amtab", finita sotto commissariamento, e perché non abbia mai voluto discutere in Aula della situazione dell'azienda. Chiedono anche perché Decaro "lo scorso 27 febbraio, un giorno dopo gli arresti, abbia consentito a molti consiglieri della sua maggioranza di uscire dall'Aula" e perché non abbia reso noto agli stessi "consiglieri e alla città la narrazione del presidente dimissionario di Amtab, Perichella".

Le domande successive sono sul perché il sindaco non racconti "il motivo delle dimissioni continue del management di Amtab negli ultimi otto mesi" e perché non accolga "l'invito del centrodestra a convocare una seduta monotematica del consiglio comunale per discutere dei 130 arresti". I parlamentari vorrebbero inoltre sapere perché Decaro, "negli ultimi otto anni come presidente dell'Anci, non abbia mai fatto obiezioni sui 137 accessi disposti dal Viminale, qualificando come atto di guerra quello di Bari" e perché continui a "sfuggire ai confronti". Vorrebbero sapere perché il sindaco rinneghi "ogni rapporto di conoscenza con Maria Carmen Lorusso" e con "Giacomo Olivieri, con il quale ha condiviso le primarie del 2014". L'undicesima domanda riguarda la foto pubblicata oggi da alcuni quotidiani, che ritrae il sindaco con due donne che sarebbero la sorella e la nipote del boss Capriati. I parlamentari chiedono a Decaro se sia vera. 

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