L’Amtab e i conti messi a rischio: «Spesa del personale eccessiva»

Nel 2022 si registrò un incremento dei costi per l’impiego di interinali di circa 700mila euro

L’Amtab e i conti messi a rischio: «Spesa del personale eccessiva»
L’Amtab e i conti messi a rischio: «Spesa del personale eccessiva»
di Nicola MANGIALARDI
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Domenica 31 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 09:45

Continua incessante l’attività del commissario giudiziale e dei tre “007” arrivati a Bari, dopo il terremoto dell’inchiesta “Codice interno” che, il mese scorso, ha visto eseguire 137 ordinanze di custodia cautelare con accuse a vario titolo di associazione a delinquere con l’aggravante del metodo mafioso. Inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari che ha acceso la luce su alcuni presunti rapporti tra clan mafiosi e alcuni segmenti della vita politico amministrativa della città. In questi giorni, uno dei punti su cui si sta focalizzando il lavoro dell’amministratore giudiziale dell’Amtab, l’avvocato romano Luca d’Amore, e l’attenzione dei tre commissari inviati dal Viminale, per verificare se ci sono state infiltrazioni mafiose o condizionamenti da parte della mafia sull’attività amministrativa del comune di Bari e delle sue società partecipate, è la relazione che il consiglio di amministrazione dell’azienda inviò al socio unico, il comune di Bari, sulla situazione di bilancio nella quale si trovava la società fino al 28 febbraio del 2023.

La relazione, sottoscritta dall’allora presidente Sabino Persichella, che meno di tre mesi dopo lasciò l’incarico, e dai due componenti del cda, Lorena Costantini e Giovanni Paternoster, parlava chiaro e avvisava il comune di Bari che il 2022 (anno nel quale era presidente l’avvocato Pierluigi Vulcano, fino a novembre) era stato un anno difficile dal punto di vista economico-finanziario.

Nella relazione, infatti, si legge che «il consiglio di amministrazione, in sede di approvazione del bilancio dell’anno 2022, approvato in via definitiva il 6 aprile 2023, ha preso atto della situazione contabile della società, dalla quale risultano perdite complessive per 4.317.658 euro». Sempre entrando nel dettaglio del resoconto inviato al Comune dagli amministratori della municipalizzata emerge che oltre a quella perdita di oltre 4 milioni e 300 mila euro, il capitale sociale era pari a 6.199.000 euro e le riserve disponibili pari a 2.051.635 euro, con un patrimonio netto ridotto a 3.933.611 euro rispetto a quello dell’anno precedente, il 2021, che era di 8.251.269 euro. Quindi, viene riportato testualmente, «con una perdita superiore a un terzo del capitale stesso». Una delle voci su cui pone l’accento l’organismo di governo della società pubblica è «l’incremento del costo del personale (le famose assunzioni) di circa 700 mila euro rispetto allo stesso periodo dell’anno prima». Per queste ragioni, l’organo di governance della municipalizzata deliberò di convocare l’assemblea degli azionisti (in questo caso il comune di Bari proprietario al 100 per cento delle azioni), per provvedere a deliberare un aumento del capitale sociale.

Dalla stessa relazione si apprende che il 29 dicembre del 2022, il comune di Bari, «ha provveduto a coprire le perdite fino ad allora accumulate e mai regolamentate nella misura di 4.259.541 euro, utilizzando il pari importo dalla riserva di rivalutazione». E, se da un lato, nel 2022, improvvisamente sono aumentati i costi di personale e materie prime, dall’altro lato, si legge nella relazione, «i ricavi sono diminuiti di circa 2,7 milioni rispetto al dato del medesimo periodo», ovvero mettendo a confronto le entrate del 2022 con quelle del 2021. A salvare, dunque, la società fu proprio quel versamento straordinario del comune di oltre 4 milioni e 200mila euro, come si legge nella stessa nota dell’Amtab che diceva che «la situazione finanziaria della società, come emerge dal rendiconto finanziario, presenta alcuni squilibri».

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