Amtab, un altro scossone dalle indagini: «Il parente del boss autista del dirigente»

Gli inquirenti starebbero verificando chi dell’ufficio di presidenza si faceva scarrozzare in giro per la città

Amtab, un altro scossone dalle indagini: «Il parente del boss autista del dirigente»
di Nicola MANGIALARDI
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Martedì 9 Aprile 2024, 05:00

È sempre sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori e della commissione ministeriale di accesso nominata dal prefetto di Bari, Francesco Russo, l’Amtab, l’azienda che gestisce la mobilità urbana del capoluogo pugliese, che, su disposizione della terza sezione del tribunale di Bari, è in amministrazione giudiziale dello scorso 26 febbraio, giorno dell’esecuzione delle 137 ordinanze di custodia cautelare eseguite dalla direzione distrettuale antimafia che hanno contestato l’associazione per delinquere con l’aggravante del metodo mafioso, a carico di altrettante persone. Secondo fonti investigative, sembrerebbe che un dipendente della società pubblica, parente del boss Parisi, a capo di uno dei clan malavitosi più importanti della città di Bari, per alcuni mesi, qualche anno fa, avrebbe svolto le funzioni di autista dell’ufficio di presidenza della società di viale Jacobini. 

La vicenda

Gli inquirenti starebbero verificando chi dell’ufficio di presidenza si faceva scarrozzare, in giro per la città, comunque nel pieno espletamento delle funzioni legate al proprio incarico amministrativo. Una notizia che, se confermata farebbe cadere un altro grosso macigno sulle spalle della società barese che, da circa un mese e mezzo, naviga in brutte acque giudiziarie. Burrasca che ha portato prima alla nomina dell’avvocato romano, Luca D’Amore, quale amministratore giudiziale e, poi, la settimana scorsa, in seguito alle dimissioni dal consiglio di amministrazione della consigliera Lorena Costantini, anche consigliere di amministrazione dell’azienda di trasporto del capoluogo. Gli inquirenti, dunque, starebbero verificando se il familiare del boss ha realmente svolto quelle funzioni in maniera continuativa, per quanto tempo e con quale tipo di disposizione di servizio. A tal proposito, nelle ultime ore, sono stati sentiti alcuni dipendenti ed ex dell’Amtab dai quali gli inquirenti starebbero cercando conferme rispetto a questa informazione. Intanto, pare che rimanga ancora bloccato “sine die”, il bando per il servizio di portierato delle sedi e dei parcheggi della società. Bando pubblicato in tutta fretta all’indomani della notifica della nomina dell’amministratore giudiziale e poi, ritirato qualche giorno dopo e, precisamente, all’indomani dell’interrogatorio, come persona informata sui fatti e non indagata, dell’attuale presidente, la professoressa Angela Donvito. In quel bando sembrerebbe che, attraverso il ricorso alla “clausola sociale”, avrebbero potute essere agevolate alcune persone legate sempre al clan mafioso Parisi, tra questi anche l’autista dell’ufficio di presidenza di qualche anno fa. Una notizia, questa del presunto autista legato al mondo della malavita organizzata mafiosa barese che, se dovesse trovare riscontro farebbe diventare ancora più critica, sotto il profilo giudiziale, la posizione dell’azienda di cui il comune di Bari è socio unico. Complicando anche il quadro legato ad un eventuale scioglimento del Consiglio comunale. Non si esclude che nelle prossime ore possano essere sentiti dagli investigatori, come persone informate dei fatti, tutti i manager che sono stati al timone dell’Amtab negli ultimi anni. La squadra mobile sta stringendo il cerchio, l’inchiesta è tutt’altro che finita.

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