Giochi del Mediterraneo a Taranto: si firmano i contratti

Il rendering dello stadio del nuoto
Il rendering dello stadio del nuoto
di Domenico PALMIOTTI
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Domenica 21 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 15:26

Siamo forse all’ultimo miglio per l’affidamento dei Pfte (i Piani di fattibilità tecnico-economica) relativi a tre grandi opere dei Giochi del Mediterraneo a Taranto, in programma da fine agosto ai primi di settembre del 2026. Si tratta della ristrutturazione dello stadio Iacovone, della trasformazione del complesso Ricciardi alla Salinella e della piscina (o stadio del nuoto) a Torre D’Ayala. 

I progetti


I primi due Pfte spettano al commissario dei Giochi, Massimo Ferrarese, il terzo, invece, al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. Costo complessivo dei tre Pfte circa un milione e mezzo, di cui quasi un milione per Iacovone e Ricciardi, ma il costo sarebbe ancora da scontare, e intorno ai 500mila euro per la piscina, anche questo da negoziare economicamente.

Si è probabilmente all’ultimo miglio perché domani Ferrarese dovrebbe avere l’ultima call con l’ad di Sport e Salute, Diego Nepi Molineris, e altrettanto Melucci con lo studio degli architetti di Prato che, tempo addietro, ha vinto il concorso internazionale lanciato sul progetto della piscina. Le ulteriori call servono a definire le ultime modalità contrattuali. Sport e Salute, società del Mef, sarebbe propensa a scontare la richiesta economica anche perché è stata individuata dal commissario come centrale di committenza, cioè il soggetto che lancerà poi gli appalti per la costruzione.

Il team di Prato, invece, ha già ricevuto circa 150mila euro per la prima fase di progettazione. 

I lavori


I tre impianti non partono tutti allo stesso livello. Per la piscina, per esempio, che avrà due vasche, una coperta e l’altra scoperta, si tratta di adeguare al nuovo Codice degli appalti il Pfte che esiste e che è andato in conferenza dei servizi per i pareri. Per l’adeguamento si calcola che ci vorranno circa due mesi. Iacovone e Ricciardi, invece, sono un passo indietro. 
Entrambi sono ancora a livello di Dip, sigla di Documento di indirizzo alla progettazione. La stesura dei due Pfte richiederà quattro mesi e mezzo, ha comunicato Sport e Salute a Ferrarese. Da precisare che per questi due impianti sino ad alcuni mesi fa era stata ipotizzata una funzione diversa. In particolare, per lo stadio, per tutto luglio e agosto, c’è stato un braccio di ferro tra Comune e commissario, col primo che sosteneva che si dovesse ricostruire lo Iacovone di sana pianta, demolendo ciò che esiste, e il commissario che sin dalle prime battute, tempi alla mano - allora i Giochi erano ancora fissati per metà giugno -, ha detto che una nuova costruzione era da scartare. Si sarebbe andati oltre le date dei Giochi, oltre ad una questione di costi, notevoli, e quindi era meglio fare una radicale ristrutturazione. Che avrebbe comunque trasformato, rendendolo nuovo, lo Iacovone. Oltretutto, la ristrutturazione era anche l’ipotesi contemplata dal primo master plan. Sull’impianto Ricciardi, invece, la decisione di trasformarlo in una complesso polivalente, aumentando le risorse e drenandole dal progetto della palestra a Paolo VI, per ora accantonato, è invece del commissario Ferrarese ed è stata inserita nel nuovo masterplan, quello trasmesso prima della fine di novembre al comitato internazionale. La riconfigurazione di Iacovone e Ricciardi sono frutto dell’intesa tra commissario e sindaco dopo i dissidi della scorsa estate. 

La piscina


Sulla piscina, il commissario sta sollecitando costantemente il sindaco. La firma del contratto relativo al Pfte era attesa per i primi giorni dell’anno. Adesso la prossima settimana dovrebbe essere quella buona. Proprio sulla piscina, giovedì scorso, a margine del Consiglio comunale monotematico sui Giochi del Mediterraneo, Melucci aveva dichiarato che la firma sarebbe avvenuta tra giovedì e venerdì, annunciando che «stiamo convenzionando l’area di Torre D’Ayala tramite l’Agenzia del Demanio col sistema della Difesa. Era militare e la stiamo recuperando agli usi della città». 
E a proposito di Torre d’Ayala, ai primi di febbraio sarà sistemata col Demanio la questione della fruibilità. Questione che invece si ritiene già definita per l’area dell’ex stazione torpediniere sul Mar Piccolo, anch’essa appartenuta alla Marina, dove sorgerà il centro per gli sport nautici, vela, canoa e canottaggio. Progetto che sarà il primo a partire come appalto. Per Iacovone e Ricciardi, oltre a mettere in pista i due Pfte, bisognerà poi affrontare anche due ulteriori fasi dell’iter: la conferenza dei servizi e la validazione dei progetti. Usando i poteri commissariali, Ferrarese punta a chiudere le due conferenze in un mese, mentre per la validazione, che ne richiede almeno due, la si effettuerà per step, man mano che la progettazione dei due Pfte andrà avanti. 
Infine, tre nuove aree sono al vaglio del commissario: il Magna Grecia di via Zara con viale Trentino, dismesso da anni, all’interno dell’Arsenale militare, lato via Cugini, e a Castellaneta, gli impianti del consorzio Costa Verde, ora affidati ad un commissario, e già usati in passato per manifestazioni sportive di livello. Impianti che furono già indicati lo scorso agosto a Ferrarese dal sindaco di Castellaneta, Gianni Di Pippa. Non c’è ancora un’idea sul che fare di queste aree. Ne verrebbe scelta una e si userebbe per i lavori la prima tranche dei nuovi 125 milioni deliberati dal Governo con la legge di Bilancio del 2024. 

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