Ex Ilva, parla il presidente Bernabè: «Nel 2023 la svolta green»

Ex Ilva, parla il presidente Bernabè: «Nel 2023 la svolta green»
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Martedì 3 Gennaio 2023, 13:10 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 04:31

L'acciaio di Stato green sarà possibile. E il finanziamento sbloccato dal governo darà nuova linfa all'ex Ilva. A parlare è il presidente di Acciaierie d'Italia, Franco Bernabè, che in un'intervista al Corriere della Sera disegna gli scenari futuri per il Siderurgico alla luce dell'ultimo provvedimento varato dall'esecutivo. 

Acciaierie d’Italia, spiega il presidente di AdI, non ha debiti finanziari ma debiti nei confronti dei fornitori bilanciati da crediti nei confronti dei clienti e le materie prime le paga in contanti. Un equilibrio che ha retto fino a quando nel 2022 sono esplosi i prezzi dell’energia, dilatando enormemente i costi per l’azienda. «Acciaierie d’Italia non può finanziare il circolante come fanno tutte le aziende del mondo e deve pagare in contanti le forniture.

E così, all’atto dell’ordine, può sostenere l’acquisto delle materie prime solo se ha la cassa disponibile».

Il piano ambientale e il futuro

«Il piano ambientale sarà completato a metà 2023. A quel punto spetterà ai commissari fare istanza al tribunale per il dissequestro che, se concesso, risolverà gran parte dei problemi dell’ex Ilva: potrà finanziarsi sul mercato e tornare a produrre più acciaio, potrà attrarre investitori, tornerà a essere la più grande acciaieria d’Europa», dice Bernabè al Corriere della Sera.

E tornando sulla norma varata dal governo, spiega che consente di erogare fondi senza il dissequestro degli impianti, anche con un aumento di capitale. «Questa è una delle novità della misura. L’altra è che dà una grande flessibilità all’azionista pubblico che può intervenire come e quando ritiene più opportuno. A questo punto, mi creda, il problema non è più delle risorse: per il piano industriale ce ne sono a sufficienza».

«Non si tratta né di uno scudo né di tutele particolari» secondo Bernabè ma solo della riaffermazione di un principio ovvio, «che la responsabilità penale è personale e quindi non può esserci per reati commessi da altri se qualcuno applica fedelmente la legge. È un principio di buon senso».

L'appello agli enti locali

Uno dei passaggi finali di Bernabè è infine sul rapporto con i sindacati e gli enti locali, due fuochi con cui rapportarsi ed esigenze che devono contemplare ambiente, salute e lavoro. «Ricordo che la grande trasformazione dell’industria chimica, che io ho gestito da ad dell’Eni, poneva problemi più importanti perché tantissimi erano i poli industriali coinvolti. Eppure fu fatta in totale accordo con i sindacati e le amministrazioni locali. Perché non dobbiamo riuscirci anche a Taranto?».

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