Santa Croce resta al buio anche nel giorno dell'Immacolata

Santa Croce resta al buio anche nel giorno dell'Immacolata
di Francesca SOZZO
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Martedì 8 Dicembre 2015, 10:10 - Ultimo aggiornamento: 10:23
Nulla di fatto. La Basilica di Santa Croce resterà al buio. L’attesa accensione, prevista per la giornata di oggi, sarà rinviata. Causa: problemi tecnici. L’azienda che si sta occupando per conto della Provincia di trovare una soluzione tampone che possa illuminare la facciata della Basilica e Palazzo dei Celestini ha effettuato un sopralluogo nella giornata di ieri. Fino alle prime ore del pomeriggio i tecnici, sotto la supervisione del presidente della Provincia Antonio Gabellone, hanno fatto tutte le prove necessarie per provvedere all’accensione. Si stanno sostanzialmente cercando i fari più adatti all’illuminazione poi tornerà la luce su via Umberto I.


«Dovremmo aspettare ancora qualche giorno - ha dichiarato Gabellone - ma non ho problemi ad immaginare che per il fine settimana tutto sarà sistemato». Un ponte dell’Immacolata con turisti a spasso per la città e con la Basilica-simbolo del Salento ancora una volta al buio. Sarà una brutta sorpresa per chi, in questi giorni, ha scelto Lecce e il Salento per trascorrere il ponte dell’Immacolata: chi, armato di cellulare o macchinetta fotografica ha intenzione di portarsi un bel ricordo resterà a bocca asciutta, salvo fare una bella foto ai piedi della Basilica - impacchettata da impalcature - durante la mattinata sfruttando la luce del sole. Il rischio è quello che la foto venga troppo scura.

Ironia a parte, la vicenda che vede Santa Croce e il complesso monumentale dei Celestini al buio va avanti ormai da oltre cinque mesi. Da quando ha preso il via una guerra di carte bollate tra la proprietà dei monumenti, la Provincia dunque, e il gestore dell’illuminazione artistica Enel Sole. In mezzo la Procura alla quale si è rivolta l’ente guidata da Gabellone con la speranza di riuscire a fare chiarezza su questo debito - 90mila euro - dovuto alla manutenzione degli anni 2012 e 2013 che, secondo Enel, la Provincia non avrebbe pagato. E che, secondo la Provincia, Enel Sole non avrebbe fatto.

Un braccio di ferro che lascia gli attori principali fermi sulle proprie posizioni. Enel, da parte sua, si era detta disponibile a riparare l’impianto di illuminazione obsoleto e non adeguato alla Basilica qualora la Provincia avesse pagato il suo debito, andando anche a transazione. La provincia invece di pagare questi soldi non ha alcuna intenzione e si è rivolta alla Procura che ha nominato un ctu, consulente tecnico di ufficio, che nel mese di agosto ha effettuato tutte le analisi necessarie per verificare che l’azienda di energia non ha, come ha sottolineato più volte Gabellone, provveduto alla manutenzione dell’impianto di illuminazione.


Di questo si discuterà lunedì 14 dicembre a Palazzo Carafa. Il sindaco Paolo Perrone infatti sta facendo da mediatore tra Provincia ed Enel Sole invitando le due parti a sedersi intorno ad un tavolo per cercare di trovare una soluzione che possa andare incontro alle esigenze di tutti, ma soprattutto possa tornare a far splendere la Basilica della città. «Se necessario faremo anche la nostra parte» aveva dichiarato il primo cittadino. Anche perché a chiedere che la luce torni in via Umberto I, illuminando il complesso monumentale che si affaccia sulla strada, sono stati in tanti e in maniera bipartisan. Venerdì pomeriggio il flash mob organizzato da Quotidiano insieme all’architetto leccese Andrea Novembre ha portato in piazza associazioni, cittadini, commercianti, attori, politici che con in mano fiaccole e candele hanno fatto sentire il proprio disappunto su una simile vicenda che lascia al buio uno dei più bei esempi di arte della città.