Europee, da Gabellone a Capone: i primi nomi

Europee, da Gabellone a Capone: i primi nomi
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Lunedì 2 Gennaio 2023, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 08:35

Un po' primarie ma senza i gazebo, un po' rampa di lancio per sperimentare, rafforzare o tornare in prima linea. Di sicuro c'è che saranno termometro di equilibri su larga scala. Mancherà pure un anno e mezzo alle Europee, ma la rincorsa è già partita, dal momento che il braccio di ferro sull'emendamento salva mandato, in Regione, le ha riportate in cima alla lista delle variabili. E così i partiti fanno i conti con il pallottoliere, prima ancora che con gli elenchi della circoscrizione Sud.

Il centrodestra

Quello del centrodestra potrebbe fare da cantera, come si dice nel calcio: Raffaele Fitto, ai suoi tempi, le usò come trampolino per pesarsi e correre poi da governatore.

Stavolta, per i più ottimisti, Fratelli d'Italia potrebbe strappare tra i quattro e i sei europarlamentari a Bruxelles. Tocca fare i conti su tutto il Mezzogiorno: vuol dire anche Calabria e Campania. Nel primo caso, Denis Nesci è subentrato al ministro per la Coesione territoriale, gli Affari europei e il Pnrr, quindi arriverà al tornante puntando alla riconferma. Nel secondo, i gradi di grande elettore potrebbe averli Edmondo Cirielli, questore della Camera, schierando un consigliere regionale a lui vicino. A quel punto, anche la Puglia potrebbe pescare dal gruppo regionale: il salentino Antonio Gabellone, per esempio, ma anche il tarantino Renato Perrini, a citarne alcuni, mentre non ha ancora un profilo il candidato del capoluogo, a voler mantenere lo storico gioco di contrappesi del ticket TatarellaPoli Bortone.


Fantapolitica, per ora, ma nella categoria grandi ritorni potrebbe rientrare l'ex sindaco di Lecce, Paolo Perrone, se decidesse di cimentarsi nella competizione - magari come rincorsa per la massima assise pugliese mentre, in quella dei risarcibili delle urne di settembre, starebbero la barlettana Stella Mele, che ha sfiorato l'elezione a palazzo Madama, e pure il bitontino Domenico Damascelli, quota azzurra, che avrebbe dalla sua i risultati delle Regionali passate e delle Comunali. Altra storia per il centrosinistra.

Il Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle potrebbe ripescare volti già proposti alle Politiche, da Alberto De Giglio a Nicola Grasso, o testarne altri in vista del dopo Emiliano. I dem pugliesi invece - non hanno neppure preso in mano il dossier: tra i risarcibili rimasti fuori dalla giostra di settembre, ci sarebbero tanto Loredana Capone quanto Raffaele Piemontese. Lei regge l'Aula della massima assise, lui potrebbe reggere l'onere della presidenza, in caso di scadenza anticipata della consiliatura, come stabilito dall'emendamento passato in sessione di Bilancio, che ha blindato il mandato degli uscenti per ulteriori sette mesi, anche in caso di dimissioni anticipate del capo della Giunta. Lo stesso sul quale ha tuonato Antonio Decaro, bollandolo come legge anti decenza e chiarendo che «non esistono ruoli predestinati né futuri già scritti». Ecco, appunto.


I pessimisti ipotizzano un solo slot utile da giocare a Bruxelles, il cui titolare dunque - dovrebbe avere il titolo di candidato di tutta la regione e di tutto il partito. In quel caso, tutte le strade porterebbero a un nome: «Chi ha detto che io mi devo dimettere anzitempo? Se la sono cantata e suonata da soli. Hic manebimus optime, sto qua e sono il presidente della Regione», ha tagliato corto Michele Emiliano, dopo il blitz in Consiglio. Insomma, qui staremo benissimo - a dirla con le parole di Tito Livio - ma neppure troppo. Il segretario che firma le liste ancora non c'è, ma basterà aspettare febbraio e, se fosse Stefano Bonaccini, anche lo stesso Decaro otterrebbe i galloni di primo ufficiale di collegamento. E poi la Campania: proprio Bonaccini, infatti, ha ipotizzato una sede del partito nel Mezzogiorno ma a Napoli e non in Puglia, senza contare che l'endorsement dell'europarlamentare Pina Picierno le è valso il tandem per la segreteria, aprendo una possibile autostrada verso la capolistatura alle urne per gli euroscranni. E poi l'altro election day del 2024: quello con le Comunali di Bari e di Lecce. Con una differenza non da poco: se all'ombra del barocco, il centrosinistra ha Carlo Salvemini, nel capoluogo la successione a Decaro è ancora tutta da costruire. «Serve un regista», confida una prima linea. Due facce della stessa medaglia, dall'una e dall'altra parte.
A.Buc.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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