«Turisti attenti, Lecce è mafiosa»
Esposto contro la guida tedesca

«Turisti attenti, Lecce è mafiosa» Esposto contro la guida tedesca
di Serena Costa
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Sabato 16 Giugno 2018, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 11:47

Odor di mafia all’ombra del barocco: questo il messaggio lanciato la scorsa settimana da alcune guide tedesche al loro gruppo di turisti. Le guide turistiche pugliesi non ci stanno e gridano alla calunnia e al vilipendio del Salento. E anche parte del mondo politico locale ha manifestato rabbia verso un comportamento superficiale e volgare da parte di chi è ospite della città.
Ha suscitato stupore e indignazione la testimonianza apparsa ieri su Quotidiano da parte di una guida turistica leccese, Anita Maggiulli, che ha raccontato di aver ascoltato da colleghi tedeschi – o presunti tali – raccomandazioni allarmistiche ai loro viaggiatori connazionali: «State attenti, a Lecce, così come a Napoli e Palermo, c’è la mafia: c’è il rischio di furti e scippi». Queste le parole divenute la pietra dello scandalo, che è stata prontamente denunciata in una lettera inviata al Prefetto, al Comune di Lecce e Anci Puglia da parte di Beatrice Arcano, presidente di Cna Puglia Turismo e beni culturali.
La prima a unirsi allo sdegno e alla denuncia è stata l’Associazione Guide e Accompagnatori Turistici di Puglia, che ha inviato una segnalazione alla Procura di Lecce, oltre che al Prefetto, Claudio Palomba, affinché verifichino se ci sia l’ipotesi di reato a carico degli accompagnatori tedeschi, posto che siano prima individuati: «Il direttivo e l’intera Associazione Guide e Accompagnatori Turistici di Puglia plaude al coraggio e all’iniziativa della socia Anita Maggiulli, che ha smascherato questo pseudo collega tedesco, in cerca forse più che del barocco leccese di un simil-set alla “Scarface” maniera – commenta Angelo Minenna, presidente di Agap Puglia –. Abbiamo già inoltrato una segnalazione alla Procura di Lecce e al Prefetto Palomba affinché, ognuno per le rispettive competenze, valuti se vi siano profili di reato, quali calunnia e vilipendio al territorio pugliese e salentino, a carico di questo teutonico accompagnatore. Inoltre, stiamo valutando di interessare l’ambasciatore tedesco a Roma, affinché individui il suo connazionale responsabile dell’accaduto, dal quale pretendiamo scuse e riparazione sostanziale al torto».
«Mi sento inoltre di fare appello ai parlamentari pugliesi e salentini affinché interessino del caso nelle opportune sedi la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministero degli Esteri», conclude Minenna.
E anche parte della politica locale ha preso parte al dibattito cittadino. Indignazione per «tanta superficialità e cattiveria» esprime in una nota Paolo Pagliaro, dell’Ufficio di Presidenza nazionale di Forza Italia: «Non possiamo accettarlo e non bastano le scuse per porre fine alla questione. Lecce è una città onesta, terra di cultura e arte, città che all’ombra del barocco può mostrarsi e mostrare in modo fiero e orgoglioso tutta la sua bellezza. Il fenomeno mafioso esiste ovunque, è una piaga, ma Lecce l’ha sempre combattuto e continuerà a farlo e non può essere descritta in questo modo».
L’ex sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone, invita il sindaco Carlo Salvemini a tornare a dotare la città del corpo di polizia turistica: «Monitorare e reprimere l’abusivismo è un dovere di tutte le autorità preposte ed è un fenomeno che va stroncato subito con azioni sinergiche delle istituzioni competenti. Vorrei sommessamente ricordare al sindaco Salvemini (che sino a oggi si presenta aperto ai suggerimenti dei cittadini) - prosegue - che da sindaco avevo dato vita a un Corpo speciale di polizia turistica, dopo aver opportunamente formato gli operatori in Inghilterra e in Francia, proprio per rispondere alle esigenze di corretta informazione e più in generale di ausilio ai turisti».
Da Facebook interviene anche il consigliere comunale del gruppo misto, Gaetano Messuti: «A te guida tedesca, che sei venuta a Lecce con la tua palese carica di ignoranza, a te che invece di parlare della storia, della poesia delle vie, dell’arte dei capitelli, hai esordito terrorizzando il tuo gruppo con “Attenti e rimanete in gruppo, potreste essere scippati e aggrediti. Lecce è una città mafiosa”, a te dico: “Sciacquati la bocca quando parli di Lecce».

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