La guida (tedesca) ai turisti (tedeschi): «Attenti, Lecce è una città mafiosa»

La guida (tedesca) ai turisti (tedeschi): «Attenti, Lecce è una città mafiosa»
di Serena COSTA
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Venerdì 15 Giugno 2018, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 22:40
«Turisti, attenti a scippi e rapimenti: Lecce è terra di mafia». Sono queste le sconvolgenti parole che una comitiva di vacanzieri tedeschi avrebbe ascoltato atterrita. A pronunciarla uno dei loro accompagnatori connazionali, nel corso di una gita all’ombra del barocco.
Un fatto che ha dell’incredibile e che ha suscitato lo sdegno di una guida turistica leccese, che venerdì scorso ha assistito alla scena, ascoltando con le sue orecchie queste improbabili raccomandazioni. L’episodio, tra l’altro, è già finito sul tavolo del prefetto Claudio Palomba: Cna Puglia Beni culturali e turismo ha segnalato con una lettera l’accaduto alle istituzioni, chiedendo maggiori controlli sui tesserini rilasciati alle guide turistiche. Il presupposto è, infatti, che chi svolge questo lavoro per professione non possa inventarsi di sana pianta informazioni così scorrette.
Testimone di questa sorta di “gita dell’orrore” è stata Anita Maggiulli, guida turistica leccese, che venerdì scorso si trovava con la propria comitiva di turisti a Porta Napoli: «Ho visto arrivare due numerosissimi gruppi di visitatori appena scesi da due pullman – racconta la professionista – che si sono fermati a poca distanza da me. La mia attenzione è stata immediatamente catturata dai loro accompagnatori che, parlando in tedesco, hanno fin da subito pronunciato la parola “mafia”. Ho prestato più attenzione ai loro discorsi - per lavoro ho studiato anche il tedesco – e ho capito che questi signori si raccomandavano con i vacanzieri di stare attenti, dicendo: «Siamo in una città del Sud, e al pari di ciò che abbiamo già detto per Napoli e Palermo, anche qui c’è la mafia. Fate quindi attenzione, perché potreste essere derubati e restate uniti».
Letteralmente imbufalita, ho deciso di vederci chiaro, e mi sono messa a seguire uno dei gruppi che procedeva verso via Principi di Savoia: con mia somma sorpresa, questi poveri vacanzieri correvano, come se potessero essere rapiti da un momento all’altro. Si guardavano intorno spaventati e sobbalzavano al rombo dei motorini che passavano per le vie del centro storico. A riprova di ciò, ho perfino sentito le considerazioni di due di queste signore in vacanza, che dicevano: «Lecce è proprio bella, che peccato: non pensavo che anche qui ci fosse la mafia. Mi sono sentita davvero offesa e umiliata: questi accompagnatori vanno fermati, vengono qui, non sanno niente di noi e ci fanno passare come criminali», conclude arrabbiata Anita Maggiulli.
La voce si è sparsa subito tra i colleghi della guida leccese e il giorno stesso la presidente di Cna Puglia Beni culturali e turismo, Beatrice Arcano, ha inviato una lettera in primis al Prefetto, poi anche all’amministrazione comunale e ad Anci Puglia, per denunciare l’accaduto e anche per sollecitare i controlli sull’esercizio abusivo della professione di guida turistica: «Oggi (venerdì scorso, ndr) si è verificato - si legge nella lettera - un altro fatto gravissimo: accompagnatori stranieri senza nessun tesserino esposto (anche in questo caso esiste un elenco di chi può esercitare in Italia) con i loro gruppi, si trattava di tedeschi, raccontavano la nostra bellissima Lecce, avvisando i loro turisti di stare molto attenti perché a Lecce, come Napoli e Palermo, essendo una città del Sud, il tasso di criminalità e la presenza della mafia sono “altissimi”. Chiedo, quindi, a voi istituzioni se sia questa l’immagine che vogliamo dare del nostro Salento: non solo lasciamo liberi di esercitare abusivi, italiani e stranieri, ma permettiamo a questi ultimi di infangare la terra in cui sono ospiti. Ovviamente, non possiamo chiedere di controllare ciò che viene spiegato ai turisti, ma teniamo a precisare che una “vera” guida turistica ha un’etica, racconta la storia, i monumenti, le tradizioni e la cucina di un luogo e mai dà opinioni per il solo “sentito dire” o per porre in cattiva luce un territorio. Vi preghiamo perciò di intervenire, incentivando i controlli nel rispetto dalla normativa»
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