Vincolo dimenticato sulla tettoia liberty: parte un esposto in Procura

Vincolo dimenticato sulla tettoia liberty: parte un esposto in Procura
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Lunedì 23 Ottobre 2023, 11:02

Un esposto in Procura contro ignoti per la Tettoia Liberty di Lecce, che - nonostante sia coperta dal 1997 da un vincolo della Soprintendenza - giace abbandonata e in buona parte danneggiata nel campo del Coni in attesa di essere riposizionata all'interno del centro commerciale che dovrebbe sorgere nel complesso residenziale in costruzione nell'area dell'ex caserma Massa.

L'archeologo va dai giudici


A rivolgersi ai giudici per fare chiarezza sulla vicenda è l'archeologo Luigi Tondo, già responsabile del centro operativo della Soprintendenza di Lecce, assistito dall'avvocato Ivan Zeppola. Nella denuncia si chiede di ascoltare tutti gli amministratori di Palazzo Carafa e tutte le altre persone interessate, ma si chiede anche l'intervento della Guardia di finanza (visto che per il primo restauro, vanificato poi dall'abbandono e del Nucleo speciale dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale (Tpc).
«Confidiamo come sempre nell'operato della magistratura - dicono l'archeologo e il suo avvocato -, certi che verranno esperite tutte le attività d'indagine idonee a verificare eventuali mancanze e responsabilità soprattutto in relazione al rispetto del vincolo.

Per il primo restauro della struttura, che è a tutti gli effetti un bene monumentale pubblico, sono stati spesi in passato 350 milioni di vecchie lire senza che nessun beneficio ci sia stato per la cittadinanza, a causa delle pessime condizioni di conservazione».

La struttura adagiata sul terreno


Se di conservazione si può parlare visto che la struttura è adagiato su un pezzo di terreno del Coni, senza neanche un telo di copertura per tentare almeno di proteggerla dalle intemperie. Dubbi vengono sollevati anche sulla "destinazione d'uso" della tettoia che, «pur essendo un bene pubblico verrà installata di fatto all'interno di una struttura privata».
La tettoia, come detto, sarà posizionata sul prospetto del palazzo direzionale proprio come un tempo era installata sulle mura del castello Carlo V (lo smontaggio avvenne nel 1981). Almeno questo secondo il progetto della ditta De Nuzzo, che sta realizzando il nuovo centro direzionale nell'ex caserma Massa, e che presto si occuperà anche degli interventi di recupero della struttura. «Il nostro progetto di restauro ovviamente tiene conto delle attuali condizioni in cui si trova la tettoia aveva spiegato Sergio De Nuzzo, titolare della ditta "De Nuzzo & C. costruzioni" -. Buona parte di tutte le capriate dovranno essere rifatte completamente ex novo. Così come la gonnellina che è distrutta ed è tutta da rifare. Quello che possiamo recuperare e restaurare sono i pilastri, che si trovano in pessime condizioni, e le volute in ghisa».


«Nel momento in cui dovesse essere aperto un processo - fa sapere l'avvocato Zeppola - è intenzione del dottor Tondo quella di costituirsi parte civile. Cosa che faremo anche per la chiesetta di Santa Lucia, che si trova a pochi metri di distanza dall'ex caserma Massa: siccome nessuno ha risposto alle nostre sollecitazioni che tra le altre cose chiedevano un urgente intervento di bonifica dell'area, anche in questo caso abbiamo proceduto con un esposto. E se dovesse essere riconosciuto il risarcimento dei danni chiesto, parte del ricavato sarà devoluto ad associazioni culturali attive sul territorio che si occupano fattivamente del recupero e della tutela del patrimonio storico, artistico e culturale della città di Lecce».
Tanta è l'indignazione che si è sollevata sui social da parte dei leccesi che alla tettoia sono legati: fa parte della storia della città e della loro storia personale. Sono in molti a ricordarla quando era a ridosso del castello, mentre adesso è solo un ammasso di ferro che continua a deteriorarsi in un campo sportivo.
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