Presunta “parentopoli” nei concorsi banditi dal Comune di Nardò? Le carte sono pronte per essere spedite alla Procura, dopo un lavoro certosino di raccolta che ha riguardato alcune procedure per il reclutamento di personale che secondo il denunciante, ovvero il capogruppo del Pd in Consiglio Lorenzo Siciliano, avrebbero portato «all’assunzione di persone che fanno parte della maggioranza, o parenti molto vicini ad essa».
Il post su Facebook
Ieri il post sulla pagina Facebook del consigliere Siciliano, con l’annuncio nello stesso di far arrivare tutto nelle mani dei giudici. «A breve elencheremo con nomi e cognomi, collegamenti e parentele, tutte le assunzioni fatte dal Comune di Nardò - annuncia Siciliano -. È ora che i neretini sappiano ciò che non viene raccontato, ciò che è tenuto celato dalla macchina d’informazione, pagata coi soldi pubblici, del sindaco Mellone. È ora che sappiano e che si facciano un’idea più chiara. Come è ora che la magistratura accenda un faro su tutto questo».
Il capogruppo Pd ricorda nel post come solo «poche settimane fa denunciai pubblicamente come il Comune di Nardò, da tempo, sia divenuto una sorta di ufficio di collocamento.
Le contestazioni
La presunta “parentopoli” denunciata da Siciliano riguarderebbe anche le agenzie di somministrazione del lavoro incaricate dal Comune di Nardò. «È normale che assumano puntualmente la figlia di una candidata non eletta nella lista “Direzione futuro” promossa sempre da Mellone, e un candidato non eletto a sostegno dell’attuale sindaco alle ultime elezioni comunali di Nardò?» incalza il consigliere. Da qui la decisione di denunciare tutto alla Procura. «Dopo aver analizzato in modo dettagliato tutti i particolari di diverse procedure dei concorsi di questo Comune, dal 2018 ad oggi, ho deciso di informare l’autorità giudiziaria di molti aspetti “opachi” che contraddistinguono tutto ciò che ruota attorno alle assunzioni del personale». Intanto, dal Comune nessuna replica.
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