Cetma Composites sbarca nella nautica​Brindisi,

Una carena realizzata da Cetma Composites di Brindisi
Una carena realizzata da Cetma Composites di Brindisi
di Antonio Solazzo
4 Minuti di Lettura
Domenica 7 Gennaio 2024, 09:24 - Ultimo aggiornamento: 09:38

Dopo tre anni di lavoro l’azienda Cetma Composites di Brindisi porta a termine il progetto Nautilus. È questa la notizia ufficializzata nei giorni scorsi e che premia gli sforzi compiuti per presentare un piano con tecnologie innovative e a basso impatto ambientale e, inoltre, design più efficienti per gli sport marini e per la nautica. C’è soddisfazione per la riuscita di un lavoro che parte da lontano e con un preciso intento: «Il progetto Nautilus nasce dall'esigenza di ampliare e consolidare la competitività di Cetma Composites, per potersi confrontare con nuovi mercati», esordisce Andrea Salomi, cofondatore di Cetma Composites e anche manager della ricerca e sviluppo. «Sostanzialmente, tra i principali obiettivi c'è quello di poter introdurre delle tecnologie innovative nel settore della nautica da diporto e sportiva. Partecipando a un bando del Mise (ministero delle Imprese e del Made in Italy, ndc) abbiamo proposto la nostra idea che è risultata vincente e il nostro progetto si è posizionato nei primi venti tra centinaia di imprese italiane che hanno concorso. Grazie a questo progetto, quindi, abbiamo potuto realizzare le nostre idee senza ricorrere a finanziatori esterni, punto tra l'altro escluso dalla nostra visione aziendale. Il Mise ha contribuito a dare un'accelerazione alla realizzazione della nostra idea», prosegue.

Materiali pre-impregnati

Al centro di tutto, naturalmente, c’è il mare: «L'idea di questo progetto nasce da una nostra vocazione e vicinanza al mare. Di fatto, la nautica è un settore affine al nostro di riferimento che è quello dell'immersione in apnea, della pesca subacquea e dell'apnea sportiva, disciplina in cui siamo campioni del mondo in tutte le sue declinazioni sia indoor che outdoor. Le innovazioni introdotte al settore con questo progetto sono di notevole importanza: in primis, l'utilizzo di una tipologia di materiale considerato innovativo per il settore della nautica da diporto permetterà di lavorare in un ambiente più pulito andando quindi a sostituire l'impregnazione manuale della fibra di vetro, tecnologia questa largamente utilizzata per le nautica da diporto, con tecnologie che utilizzano materiali pre-impregnati sviluppati ad hoc su nostre specifiche». Sono notevoli i benefici ambientali derivati dal progetto Nautilus: «L'utilizzo di questi materiali ridurrà a zero le emissioni di composti organici volatili in atmosfera, la dispersione in ambiente di lavoro di fibre secche (problematiche tipiche della cantieristica tradizionale) e, allo stesso tempo, permetterà di utilizzare materiali molto più performanti da un punto di vista strutturale. Si tratta di materiali innovativi che hanno permesso di automatizzare delle fasi della lavorazione permettendo quindi una maggiore precisione, una riduzione della possibilità di errore, un migliore controllo della distribuzione dei pesi e degli spessori. Il tutto si traduce, quindi, in un processo più efficace e in pezzi con performance maggiori rispetto all'attuale stato dell'arte. Nel corso del progetto, inoltre, sono stati sviluppati e prodotti dei prototipi di strutture nautiche innovative sia di piccole che di medie dimensioni. Nello specifico, si sono realizzati dei foil, un albero e uno scafo di imbarcazione a vela da competizione della classe Moth (pezzi questi totalmente in carbonio), uno scafo per gommone composto da carena e coperta delle dimensioni comprese tra i cinque ed i sei metri. Cetma Composites potrebbe quindi decidere di fornire queste carene ad aziende che si occupano poi di allestire e commercializzare il prodotto completo finale».

Made in Puglia

L’auspicio di Andrea Salomi, alla luce di quanto svolto, è piuttosto chiaro: «Crediamo fortemente che questi prodotti possono diventare famosi come quei nostri che hanno già portato il Made in Puglia in tutto il mondo.

Basti pensare alle nostre pinne Mantra, la prima e unica pinna al mondo che va in risonanza e che, a oggi, è la pinna in carbonio più famosa al mondo, oppure alla linea Taras di pinne e monopinne campioni del mondo in tutte le discipline dell'apnea (sia profonda che indoor) sia maschile che femminile. Nella nostra visione c'è anche quella di realizzare tutto in Puglia e siamo sempre più attenti a creare un indotto con le aziende locali, esattamente il contrario dei nostri competitor che hanno ormai delocalizzato tutto in paesi extra Ue»

© RIPRODUZIONE RISERVATA