Blitz Scu, la giunta difende i cittadini. «Non siamo tutti mafiosi»

Monteroni
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di Roberta GRASSI
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Domenica 21 Maggio 2023, 10:06 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 08:12

Quando in una sola notte andarono distrutte dalle fiamme nove auto, la sindaca Mariolina Pizzuto chiese subito di essere ricevuta dal prefetto. Ora, dopo l'ultima operazione contro la Scu salentina che ha riguardato Monteroni e le variegate influenze del clan Tornese e Politi (che secondo carte nuove e sentenze più datate avrebbe lì la sua base operativa stabile), l'amministrazione comunale interviene, unita, per un "inno" alla legalità che racconta invece di una cittadina che vuole liberarsi di un marchio.
«L'amministrazione comunale della città di Monteroni esprime il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dalle forze dell'ordine e dalla magistratura, nell'impegno costante di assicurare il rispetto della legalità e garantire la sicurezza di tutti i cittadini», si legge in una nota. E poi il punto cruciale: «Nonostante gli sforzi quotidiani per instaurare e rafforzare i principi di rispetto della legalità - prosegue - il nome di Monteroni spicca, nostro malgrado, tra di articoli di cronaca oscurando il lavoro delle numerose eccellenze economiche, culturali e sportive che da sempre sono motivo di vanto e di orgoglio per la nostra città».

Impegni per la legalità


E infine il proposito: «Per tale motivo continueremo, oggi più che mai, nella diffusione della cultura della legalità e nel sostegno all'incessante opera di contrasto alla criminalità organizzata da parte degli organi competenti, in quanto tutto questo rappresenta il presupposto ineludibile per un'autentica convivenza civile in una prospettiva di crescita e di sviluppo della nostra comunità».

Gli arresti


Il riferimento, come si diceva, è al blitz di martedì scorso in cui sono state arrestate 16 persone con l'accusa di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di droga, autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni, detenzione e porto abusivo di armi e munizioni e frode fiscale, estorsione, rapina e trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita aggravati dal metodo mafioso o dall'aver favorito i clan.

L'inchiesta è del pm della Dda Carmen Ruggiero, che impugnando i rigetti del gip, ha chiesto altri cinque arresti. La narrazione è di una Scu evoluta, interessata sì a fare soldi con la droga (lo dimostrerebbero i cinque chili di cocaina sequestrati in casa di un finanziere), ma anche a mettere le mani sulle aziende, sulle attività ricettive legate al turismo e a riscuotere denaro dalle imprese locali. L'amministrazione di Monteroni, cittadina in espansione anche nel settore turistico, ci tiene a prendere le distanze: «Noi siamo dalla parte della legalità».

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