Grande l'interesse della Sacra Corona unita per le imprese, interessi che sarebbero partiti dal gruppo di Saulle Politi. Non a caso all'Isola Beach di Porto Cesareo è dedicato un intero capitolo dell'ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri del Ros. Isola beach è citato nel capitolo che riguarda lo smercio di droga, laddove si sostiene che Pierpaolo Panarese avrebbe ricevuto «quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina da cedere a terzi all'interno del locale». Ma si parla nelle carte anche di dirette partecipazioni societarie di persone estranee al clan (e all'inchiesta). Tra questi, l'ex calciatore della Nazionale Graziano Pellè, anche lui di Monteroni, che a onor del vero come ricostruito dagli investigatori ha poi rinunciato a qualsiasi business in terra salentina e non è coinvolto nell'indagine.
Le carte dell'inchiesta
«Pierpaolo Panarese - si legge - partecipe del clan, era socio dell'Isola Beach che gestiva le attività economiche costituite da un ristorante, discoteca con stabilimento balneare». Le conversazioni intercettate, unitamente ai servizi di appostamento e agli accertamenti in ordine alla compagine sociale di Isola beach hanno confermato la ricostruzione dei fatti illustrata dal pm in forza della quale si può affermare che la struttura era gestita da Pierpaolo Panarese, che i fratelli Politi avevano una partecipazione nella stessa e che colui che inizialmente aveva investito il capitale maggiore, Graziano Pellè, era poi uscito dalla compagine societaria.
I fondi pubblici
Finita al centro dell'inchiesta "Filo d'Arianna 2" come presunto "podere" del clan Politi insieme al proprietario Pierpaolo Panarese (tratto in arresto dai carabinieri del Ros), l'Isola Beach di Porto Cesareo potrebbe presto ricevere un consistente finanziamento di provenienza pubblica.
Slitta la fine dei lavori
Al netto della vicenda giudiziaria in corso, il punto adesso è capire anche se l'investimento andrà in porto per come programmato. Certamente, la data di fine lavori (30 giugno 2023), già posticipata, slitterà. Ma va, altresì, considerato che il contratto di comodato gratuito sottoscritto a giugno 2021 da Isola Beach Resort prevede anche l'opzione di acquisto di una parte dell'immobile, con definizione della compravendita entro il 25 novembre 2024. Un elemento per il quale, prima del blitz dell'altro ieri, le trattative erano in corso.
Nel complesso in questione, rilevato in comodato gratuito a tempo indeterminato, Cazzolla e i Peluso hanno deciso di investire 8,3 milioni di tasca propria e di chiedere il cofinanziamento regionale per trasformare lo storico albergo in un hotel 5 stelle "lusso" (oggi 3), con camere da 350 euro a notte, spa con piscina riscaldata e 2 piscine esterne con solarium, palestra, estetica, boutique, tabaccheria (esclusa da spese agevolate), vendita di prodotti tipici locali e un'area per mostre e sfilate. Il numero di camere passerebbe da 45 a 42 ma quello dei posti letto da 89 a 90.
Isola Beach Resort stima di fatturare 3 milioni 454mila euro a regime, con un tasso medio di occupazione del 78% per 10 mesi l'anno. Otto le assunzioni. La struttura ricade nel Comparto 3, secondo la perimetrazione del P.I.R.T., il Piano di Interventi di Recupero Territoriale del Comune, introdotto dal Piano urbanistico territoriale della Regione Puglia per tutelare e valorizzare le risorse paesaggistico/ambientali, mediante il recupero delle aree interessate da una pluralità di costruzioni abusive, non sanabili. Il comparto 3 è costituito da due isolotti denominati, rispettivamente, Isola della Scogliera o, anche, "Lo Scoglio", e "Isola di Mezzo", collegati tra essi da un ponticello in muratura, come quello che connette "Lo Scoglio" a Piazza Nazario Sauro. Gran parte dell'immobile è collocata sull'area di proprietà privata e, solo marginalmente, insiste sul Pubblico Demanio Marittimo, rispetto alla quale la relativa concessione risulta in "corso di rinnovo". Tante le prescrizioni allegate all'atto regionale: dovranno essere eliminati elementi detrattori, delocalizzati parte dei volumi, rinaturalizzata la linea di riva con ripascimento dunale e incremento della vegetazione autoctona.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout