Detenuti troppo riverenti, il "capo" trasferito dal carcere di Lecce a quello di Ascoli Piceno

Detenuti troppo riverenti, il "capo" trasferito dal carcere di Lecce a quello di Ascoli Piceno
Detenuti troppo riverenti, il "capo" trasferito dal carcere di Lecce a quello di Ascoli Piceno
di Roberta GRASSI
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Sabato 20 Maggio 2023, 08:53 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 12:31

Trasferito dal carcere di Lecce a quello di Ascoli Piceno, perché troppo "benvoluto" dagli altri detenuti. Al centro c'è Saulle Politi, che è estraneo all'ultima inchiesta sulla Scu ma che sta scontando una condanna definitiva per fatti da cui l'indagine è partita. 

Se ne parla nell'ordinanza di custodia cautelare eseguita martedì nei confronti di 16 persone, nella parte in cui si affronta il tema della riservatezza delle comunicazioni (tanto che erano stati acquistate applicazioni da 1.600 euro per criptare i telefonini). 

Atteggiamento riverente degli altri detenuti

Il trasferimento di Politi fu ricondotto proprio a questo atteggiamento "riverente" degli altri detenuti, «tanto da apparire eccessivo - scrivono i magistrati - e tale da travalicare i limiti della riservatezza funzionali a salvaguardare la sua persona da conseguenze giudiziarie». «Glielo hanno mandato sai? Sabato glielo hanno mandato () meno male che glielo hanno mandato lo hanno spostato fratello mio sigarette, mangiare, cose», si legge nelle intercettazioni, in riferimento proprio allo spostamento di Politi. 


Nel novero delle conversazioni ce ne sono alcune captate nella sala colloqui dell'istituto penitenziario. Emerge che gli indagati avrebbero contemplato il rischio di essere ascoltati. E avrebbero utilizzato espressioni non chiare oltre che, spesso e volentieri, il solo labiale. A parere del gip Laura Liguori, emerge dalle intercettazioni, «la posizione di Saulle Politi ai vertici, sostenuto da Tarantino Gabriele, adoperatosi affinché egli potesse partire per la nuova destinazione il carcere di Ascoli Piceno con "sigarette, mangiare, cose.». 
Altro passaggio ritenuto significativo è quello che racconta dei fuochi d'artificio per il compleanno di Tarantino, anno 2019. 


«L'indubbio ruolo apicale di Tarantino - è riportato - trovava poi conferma in gesti simbolici compiuti dai partecipi. Così l'1 agosto 2019, in occasione del suo compleanno, alcun partecipi esplodevano fuochi d'artificio nella pubblica via, nelle vicinanze della Casa Circondariale di Lecce in modo tale che questi potesse sentirli in segno di rispetto nei suoi riguardi». Infine c'è la notizia "smentita". Ossia quella circolata, a Carmiano, di una presunta aggressione in carcere ai danni di Tarantino il quale, rileva il pm, «ordinava al suo interlocutore di informarsi sull'autore della divulgazione di questa notizia a suo dire falsa, facendo intendere di essere particolarmente infastidito poiché evidentemente sentiva leso il prestigio della sua posizione apicale all'interno del clan». 
R.Gra.

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