Otranto, colpo alla città simbolo del turismo. «Sconcertati, è un trauma per tutti»

Otranto, colpo alla città simbolo del turismo. «Sconcertati, è un trauma per tutti»
di Matteo BOTTAZZO
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Mercoledì 14 Settembre 2022, 09:50 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 14:45

«Abbiamo avuto un lutto, abbiamo subito un trauma». Questa è una delle frasi che si può sentire girando per Otranto, nelle ore successive all'indagine che vede coinvolti 60 indagati. Tra questi figura anche il sindaco di Otranto e il presidente di Federalberghi della città. Nel corso delle ultime ore le autorità hanno sequestrato diverse strutture ricettive, lidi e aziende. Smantellato un presunto sistema corruttivo politico - imprenditoriale che per anni ha gestito l'economia di uno dei borghi più belli del Salento e d'Italia. La città è stata svegliata lunedì mattina un terremoto giudiziario che ha coinvolto esponenti politici e di spicco del tessuto imprenditoriale di zona.

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Bocche cucite tra residenti e commercianti


A Otranto si respira un'aria strana, sarà che è appena passata la baraonda dell'estate che ha portato i propri frutti a tutti coloro che hanno investito nel settore turistico.

Ma tra i residenti e i commercianti del posto bocche cucite, è quasi vietato parlare di questa vicenda perché in un comune di appena 5700 abitanti ci si conosce tutti e nessuno vuole mettersi contro nessuno. Il barbiere risponde con un gentile no grazie, lo stesso accade anche per il calzolaio: nessuno ha voglia di parlare, al bar dove da un tavolo dove c'era in corso una partita a carte qualcuno parla: «Mi dispiace, perché tante delle persone inquisite sono degli amici che negli anni si sono sempre comportati bene nei nostri confronti. Hanno fatto delle stupidaggini, sempre però nell'interesse dei cittadini di Otranto, solo chi non fa non sbaglia. Probabilmente è stata l'unione che li ha portati a compiere questi gesti, ma con me sono sempre state persone per bene, questo ci tengo a sottolinearlo».

"Un momento difficile per la città"


Continuando a camminare si arriva vicino a una lavanderia. Le persone si definiscono, «rattristate per quanto avvenuto a dei loro amici». Camminando per le vie del centro cittadino però capita di incontrare anche una delle persone inquisite, che ha spiegato: «È un momento difficile per tutta Otranto, nelle sedi opportune dimostreremo la nostra onestà, oggi però ancora di più abbiamo scoperto quanto i cittadini ci siano vicini». Con chiunque si parli, non c'è nessuno che punti il dito contro l'amministrazione Cariddi che viene difesa a spada tratta da moltissimi cittadini. Nel mercato c'è il fratello del vice sindaco che spiega: «Aspettiamo fiduciosi il percorso della giustizia e la verità verrà a galla, chi ha amministrato questa città lo ha sempre fatto nell'interesse dei cittadini e quanto sia cambiata la città è sotto gli occhi di tutti».


Il lungomare di Otranto è ancora popolato da turisti che passeggiano con il maglioncino sulle spalle si ritrovano a guardare con curiosità le locandine dei giornali che parlano di questa vicenda, ma tra la gente c'è un grande timore: «Il rischio è che la macchina del turismo a Otranto possa fermarsi. Senza sindaco, non avendo un'amministrazione si rischia uno stop, ci sarà una ricaduta perché è una pessima pubblicità che stiamo subendo a livello nazionale, non si è mai parlato di Otranto in questi termini, si è sempre parlato del suo mare e della sua storia, ma mai per inchieste giudiziarie», dicono.
Per le vie del borgo tra i ristoratori nessuno ha voglia di parlare, spiegano che hanno fiducia nel sindaco e in tutto il suo staff. Palazzo di città ha le porte serrate, alle 18 sembra che nessuno sia passato da quella strada nel corso della giornata, se non qualche turista. Alla fine davanti al castello, c'è chi teme che dopo essersi reinventato una prima volta, dovrà nuovamente cambiare strada: «Dopo il dramma della xylella ora anche questa, ora noi come dobbiamo andare avanti? Di cosa dobbiamo vivere?».
 

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