Otranto, quando il comandante della Municipale avvisò dei controlli: «Dottore, saremo nei suoi lidi»

Otranto, quando il comandante della Municipale avvisò dei controlli: «Dottore, saremo nei suoi lidi»
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Giovedì 15 Settembre 2022, 09:56 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 14:47

«Dottore carissimo, Vito sono, buongiorno. Ciao, senti una cosa, ti volevo avvertire che lunedì prossimo intorno alle 9-9.30, insomma diciamo dalle 9 alle 9.30 massimo, eh, insieme all'ingegnere dell'Ufficio Tecnico andiamo allo stabilimento balneare lì a verificare per il problema dello smont...tutti e due. Sia Serra che Thema, per la verifica dello smontaggio dello stabilimento, sai?». Sono le 9.10 del 12 novembre 2018, chi parla è l'allora comandante della polizia municipale di Otranto, Vito Spedicato, 69 anni, di Castrignano dei Greci, che in questa inchiesta viene collocato nel sistema Cariddi poiché risponde di associazione a delinquere con Pierpaolo e Luciano Cariddi; i componenti dell'Ufficio Tecnico Emanuele Maggiulli, Roberto Aloisio e Giuseppe Tondo; e gli imprenditori Salvatore Giannetta, Luigi Bleve e Raffaele De Santis.

L'avviso all'imprenditore


Il referente di quella telefonata è l'imprenditore Raffaele De Santis, presidente di Federalberghi, colpito dalla misura degli arresti domiciliari nel blitz di lunedì mattina dei carabinieri del Nucleo investigativo, dei finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria e della polizia provinciale.

Le carte dell'inchiesta sottolineano la solerzia e l'atteggiamento di riverenza che il comandante della Municipale avrebbe avuto nei confronti di De Santis, chiamandolo dottore ma avendo anche premura di avvisarlo che quel controllo sarebbe stato rinviato a giovedì.

Tante attenzioni hanno fatto ipotizzare che Spedicato fosse asservito al Sistema Cariddi: «Si poneva a disposizione delle esigenze dei Cariddi e degli imprenditori ad essi legati da rapporti privilegiati in occasione delle verifiche di regolarità delle opere realizzate (stabilimenti balneari e comunque strutture turistiche ricettive), preavvisando gli imprenditori dei previsti controlli, così da consentire agli stessi di mutare lo stato dei luoghi così da potere documentare all'autorità giudiziaria la legittimità di quanto realizzato», la ricostruzione che si trova nell'ordinanza di custodia cautelare della giudice per le indagini preliminari, Cinzia Vergine.

Le telefonate nelle carte


Nelle carte dell'inchiesta si trovano le telefonate fatte a Raffaele De Santis, pochi giorni dopo la scadenza delle concessioni demaniali che avrebbero dovuto comportare - ma sul punto ci sono interpretazioni contrastanti - lo smontaggio delle strutture che occupavano il demanio marittimo. Di questa prospettiva Raffaele De Santis parlò con Luciano Cariddi, sindaco di Otranto fino al 2017 quando, dopo due mandati, passò il testimone al fratello Pierpaolo. De Santis: «Perché lui mi dice che bisogna smontare i bagni...comu c...fazzu smontu li bagni io?». Cariddi: «Mattia dice questo o il comandante?». De Santis: «Sì, lu Mattia». Cariddi: «Perché ha già visto un po' di carte?». De Santis: «Sì, lui tiene tutto, progetti, cose, ecc...Perché quei bagni che abbiamo appoggiato non erano inseriti nella pratica». Carddi: «E la piscina?». De Santis: «La piscina è...dovrebbe essere stagionale quella, ma non è che posso smontare, come faccio a smontare la piscina».

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