Il sistema Cariddi, secondo l’accusa, è principalmente fondato sulla ricerca di consenso elettorale. Atti contrari ai doveri d’ufficio (o qualcosa in più), si dice nell’inchiesta, in cambio di supporto in occasione delle elezioni. In particolare delle politiche del marzo 2018.
L’utilità principale, ottenuta dal politico “asservito”, sarebbe stata quella. Ma non solo. Si parla anche di convention, di incarichi professionali e di altri benefit.
Il tour agli Uffizi e il concerto di Allevi
Primo episodio citato: Natale 2017. Il sindaco Cariddi, è narrato, si trovava a Firenze e avrebbe chiesto a Luigi De Santis di intervenire affinché potesse visitare gli Uffizi. Nulla di particolarmente oneroso. Ma avrebbe comunque ottenuto disponibilità: «L’imprenditore - si legge nelle carte - gli organizzava per il 6 gennaio 2018 una visita ad hoc gratuita e con guida, esclusivamente per lui e i suoi famigliari prima a Palazzo Vecchio e dopo agli Uffizi».
Di contro: «Il 10 agosto 2018, in occasione del concerto a Otranto del musicista Giovanni Allevi, il sindaco Cariddi, su esplicita richiesta, riservava a De Santis Luigi il parcheggio auto e i posti in prima fila, assegnati alle autorità».
Un intreccio di favori reciproci che sarebbe lo schema base di un “sistema”.
Il tornaconto elettorale
Il principale tornaconto, come detto, è elettorale: «Io sono candidato Salvatore, adesso devi dirmi tu dove arrivi per darmi una mano al Senato fammi capire se ai dipendenti devi intervenire tu io ti mando una cartina geografica dove ci sono dentro tutti i comuni del collegio che riguarda me», spiegherebbe Luciano Cariddi.
Le convention: «Se tu me lo dici per tempo organizzo addirittura una mini festa proprio così poi come finisci vieni, noi intanto facciamo un po’ di karaoke, perché è inutile che porti materiale che ogni dieci ne prendi uno se sei fortunato, mangiamo, beviamo, un pò di karaoke», annuncia un imprenditore. Quelli coinvolti operano nel settore turistico, per lo più. Sono Salvatore Giannetta, Raffaele De Santis, Roberto e Luigi De Santis, Luigi Bleve. Nelle 900 pagine di provvedimento cautelare ci sono numerose intercettazioni telefoniche. Si parla in chiaro, facendo riferimento al rischio «di finire in gattabuia». E sempre al telefono, in presenza o su whatsapp si discute di permessi, di strategie. Di multe da annullare, come nel caso dell’ex comandante dei vigili urbani, e dell’ingegnere comunale, e dell’auto utilizzata “per ragioni di servizio” .
La svendita degli interessi pubblici
Una sorta di “svendita” degli interessi pubblici posti al servizio del privato. E una costante disponibilità dell’amministrazione comunale a risolvere le diverse questioni. Come nel caso del lido “La Castellana”. L’avvocato Mauro Finocchio è indagato a piede libero, nel ruolo di consulente legale di Antonio Stefanelli, gestore di fatto del lido. Pierpaolo Cariddi, in qualità di sindaco, si sarebbe attivato per consentire la prosecuzione dell’attività dello stabilimento balneare, molto noto e frequentato, per l’intera stagione estiva negli anni 2018, 2019 e 2020, nonostante l’accertamento di presunti abusi edilizi da parte del Noe dei carabinieri di Lecce. Il metodo? Il solito. Ritardare i provvedimenti di competenza del Comune, come l’ordine di demolizione, concordando istanze d parte e provvedimenti per impedire il paventato sequestro e così «ostacolare - è riportato - o impedire l’indagine connessa con gli abusi, oggetto di un procedimento penale della procura della Repubblica di Lecce».