Lido Atlantis e sindaci prosciolti, la procura insiste: «Vanno processati»

Lido Atlantis e sindaci prosciolti, la procura insiste: «Vanno processati»
di Roberta GRASSI
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Lunedì 20 Marzo 2023, 20:46 - Ultimo aggiornamento: 21:21

La procura ha deciso di impugnare i proscioglimenti decisi dal gup per il sindaco di ScorranoMario Pendinelli e l'ex sindaco di OtrantoPierpaolo Cariddi, nonché per l’ex funzionario del Comune di Otranto, Emanuele Maggiulli, al termine dell’udienza preliminare del processo Re Artù. Appello anche per i parziali non luogo a procedere emessi nei confronti dell’ex senatore e assessore regionale Totò Ruggeri, che è stato invece rinviato a giudizio per il resto delle imputazioni e che resta il personaggio centrale del procedimento su sanità, favori e assunzioni.
Gli unici punti per i quali il pm Alessandro Prontera ha deciso di proporre appello sono le contestazioni riguardanti il Lido Atlantis di Otranto, lido di Ruggeri.

I reati contestati

Ai quattro imputati erano contestate ipotesi di falso e abuso d’ufficio. La vicenda è complessa, si parlava di autorizzazioni e di presunti favori concessi, in un quadro di normativa emergenziale per il Covid che aveva allargato le maglie. 
Il gup ha ritenuto che non vi fossero estremi per una ragionevole previsione di condanna, requisito ormai indispensabile per disporre il rinvio a giudizio.

La procura insiste

La procura non la pensa così, e insiste. Non lo fa, invece, sulla questione “voto di scambio” per cui era stato lo stesso pm a invocare il proscioglimento. Inutilizzabili le intercettazioni, secondo accusa e quindi anche secondo il giudice. Non una considerazione di merito, dunque, che aveva portato a ipotizare la corruzione elettorale sulla base di quanto emerso proprio dalle conversazioni telefoniche. 
Le dichiarazioni rese da persone informate sui fatti (che raccontano di una busta di soldi scambiata in un ristorante di Gallipoli), da sole, non sono risultate quindi sufficienti a sostenere l’accusa.


Pierpaolo Cariddi è difeso dagli avvocati Gianluca D’Oria e Mauro Finocchito, Ruggeri da Salvatore Corrado e Giuseppe Fornari, Maggiulli da Antonio Quinto, Pendinelli da Corrado Sammarruco e Antonio Costantino Mariano. 
Nello stesso procedimento in 14 sono stati rinviati a giudizio. Si tratta di Ruggeri, dell’ex dg Asl, Rodolfo Rollo, di suor Margherita Bramato. Quindi Ermenegildo Antonio Renna, Luigi Marzano, Vito Caputo, Silvia Palumbo, Antonio Michele Adamo, Elio Vito Quarta, l’ex consigliere regionale Mario Romano, Carmelo Massimiliano Romano, Antonio Greco, Graziano Musio, Fabio Marra. Hanno chiesto di patteggiare in due: Paolo Vantaggiato e Giancarlo Ferilli.

Le indagini


Le indagini sono state condotte dai finanzieri di Otranto. Le accuse rimaste in piedi, raccontano di un giro di corruzione per ottenere assunzioni nella sanità, nelle aziende private, nell’Arneo ed anche per favorire l’accreditamento di società nel sistema sanitario.
Quanto a Pierpaolo Cariddi e al fratello Luciano, coinvolti in un’altra e successiva inchiesta della procura, riguardante un presunto sistema di favori con base a Otranto, sono entrambi sottoposti al divieto di dimora nella città che hanno amministrato. Hanno di recente chiesto l’autorizzazione per recarsi al lavoro nei rispettivi studi professionali, ma gli è stata negata dal gup Alessandra Sermarini. Hanno impugnato il rigetto (avvocati Gianluca D’Oria, Alessandro Dello Russo, Michele Laforgia e Viola Messa): l’udienza dinanzi al Riesame è stata fissata il 7 aprile. 
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