«Case popolari, si attivi il prefetto»: in campo i consiglieri 5Stelle di dieci Comuni

«Case popolari, si attivi il prefetto»: in campo i consiglieri 5Stelle di dieci Comuni
di Pierpaolo SPADA
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Lunedì 30 Settembre 2019, 08:23

Sul caso delle occupazioni abusive degli alloggi popolari (sollevata da Quotidiano con un'inchiesta) scendono in campo i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle che chiedono «un'urgente attivazione» del Ministero e della prefettura.

«Siamo al fianco del deputato Leonardo Donno in questa battaglia legalità». Esordisconncosì i consigArturo Baglivo (Lecce), Paolo Pulli (Galatina), Francesca Sodero (Tricase), Antonio Izzo (Maglie), Massimo Scarpa (Trepuzzi), Giampaolo Falco (Cavallino), Antonio Parlageli (Lizzanello), Stefano Colizzi (Aradeo), Antonio Orlando (Corsano) e Francesco Ciardo (Gagliano del Capo).

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«Un'operazione di stimolo che abbiamo richiesto dal basso - dicono - essendo noi consiglieri comunali quotidianamente a contatto con la sottrazione di diritti e di dignità che sono costretti a subire i cittadini onesti, sia che siano inseriti in comunità ove spesso vige la legge del più forte o che, pur avendone diritto, non hanno la possibilità di ottenere la legittima assegnazione e occupazione».

Sotto accusa finisce anche la lentezza con cui si interviene. Quando si interviene. «Sempre più diffusamente le case popolari - dicono gli amministratori pentastellati - sono luoghi in cui il disagio sociale si concentra e si scarica proprio sul più debole e si perde la cognizione del bisogno reale, perché questo si mischia fatalmente con la delinquenza e l'arroganza a causa della lentezza con cui le istituzioni intervengono. Ci ha lasciati sbigottiti scoprire che il fenomeno, nella nostra provincia, assume dimensioni anomale e registra inerzie intollerabili, anche solo nei confronti delle province vicine. Una situazione di cui una certa politica è la principale responsabile, se non proprio complice».

I consiglieri auspicano un intervento forte, deciso e coordinato dei sindaci, delle autorità di pubblica sicurezza, dei Servizi Sociali e degli Enti gestori degli immobili e dei servizi pubblici, «ma soprattutto della politica, per ripristinare la legalità e smettere di soffocare l'onestà. Non solo sgomberi ma anche e soprattutto: monitoraggio delle procedure di assegnazione, per evitare abusi e favoritismi; modifiche normative mirate a superare le gestioni condominiali intermediate dalla figura dell'amministratore, per salvaguardare i diritti individuali degli occupanti».

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