Case popolari a Bari, c’è il nuovo bando. Domande entro l’11 aprile

Alloggi popolari a Bari
Alloggi popolari a Bari
di ​Samantha DELL’EDERA
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Martedì 13 Febbraio 2024, 08:03

Il nuovo bando per entrare in graduatoria per l’assegnazione di una casa popolare è pronto ed entro l’11 aprile è possibile presentare domanda. Il Comune di Bari riavvia le procedure per stilare la nuova graduatoria quadriennale e si attende una pioggia di domande: al precedente bando parteciparono in 1.400 ed ora anche quelli già inseriti nel vecchio elenco dovranno ripresentare domanda, perché il Comune dovrà verificare la sussistenza di tutti i requisiti.

I criteri

Le regole non sono cambiate: a richiedere un alloggio popolare potranno essere i residenti a Bari, non proprietari di appartamento adeguato al proprio nucleo familiare né in Italia né all’estero. 
Non devono avere già ottenuto l’assegnazione di alloggio realizzato con contributi pubblici o l’attribuzione di precedenti finanziamenti agevolati in qualunque forma concessi dallo Stato o da enti pubblici. Ovviamente non devono essere abusivi e chi compie questo reato non può partecipare alle graduatorie anche per i cinque anni successivi. La soglia di reddito del nucleo, riferita all’ultima dichiarazione fiscale, reddito 2022 presentato nel 2023, dev’essere inferiore ai 15.250 euro.
Il nuovo bando è stato redatto confermando alcune novità introdotte per la prima volta con l’analoga procedura del 2018 - commenta l’assessore al Patrimonio Vito Lacoppola - quali il riconoscimento di un punteggio in favore dei soggetti ospiti delle Case di comunità del Welfare comunale o dei nuclei che si sono visti assegnare temporaneamente alloggi precari in emergenza abitativa. Una scelta che risponde alla volontà di continuare a sostenere le fasce più deboli anche a fronte dell’aggravarsi del disagio economico e abitativo a causa di una serie di circostanze, prima tra tutte la pandemia, quindi la crescita dell’inflazione».
Rispetto alla graduatoria ancora in vigore (2020), sono circa 500 gli alloggi assegnati nel frattempo, di cui 130 di nuova realizzazione.

I nuovi alloggi

Con riferimento al nuovo bando, è prevista la realizzazione di circa 80 nuovi alloggi di Erp tra Japigia e Sant’Anna, la cui costruzione è in capo in parte ad Arca Puglia in parte direttamente al Comune, mentre proseguirà l’azione di monitoraggio e controllo degli alloggi che nel frattempo dovessero liberarsi per procedere alle assegnazioni secondo graduatoria.
«Per avere un’idea dei tempi - continua Lacoppola - però, è bene precisare che la graduatoria ad esito di questo nuovo bando entrerà in vigore solo al termine della valutazione dei ricorsi amministrativi che eventualmente verranno proposti, e che pertanto la graduatoria attuale resterà in vigore fino alla pubblicazione della graduatoria definitiva».
Tra i nuovi alloggi potranno comparire nei prossimi anni anche i 106 a San Girolamo.

Arrivano infatti buone notizie dall’Arca. I lavori per la realizzazione dei nuovi alloggi sono fermi da anni mentre dovevano concludersi nel 2017. L’Arca ha dovuto scontrarsi con una serie di problemi legati alla risoluzione del contratto con la ditta che si era aggiudicata l'appalto e all’aumento dei costi. Ha però affidato la progettazione per la conclusione degli interventi.

Lavori fermi, servono altri soldi

«Servono però almeno altri 8 milioni di euro – spiega Pietro De Nicolo, amministratore unico di Arca Puglia – per i quali abbiamo presentato un progetto per accedere ai Fondi di coesione». Progetto che riguarda non solo il completamento degli alloggi popolari, ma anche una riqualificazione complessiva dell’intera area con la ristrutturazione degli alloggi attuali popolari che non saranno più abbattuti ma destinati ad housing sociale. «In Puglia il 10 per cento della popolazione usufruisce di case popolari – conclude De Nicolo – dopo la Sanità, è il settore che coinvolge il maggior numero di pugliesi ed è per questo che la Regione si sta muovendo in tal senso per intensificare gli interventi e accedere ai finanziamenti necessari. Speriamo in una risposta al più presto da parte del ministro Fitto sui Fondi di Coesione».
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