«Pronti con gli sgomberi, ma non bastano solo i vigili»

«Pronti con gli sgomberi, ma non bastano solo i vigili»
di Paola ANCORA
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Mercoledì 2 Ottobre 2019, 09:04
«La Prefettura ci chiede di segnalare eventuali occupazioni in odore di mafia e di procedere agli sgomberi con gli agenti della Municipale, ma noi non abbiamo i certificati penali di chi occupa e per gli sgomberi è impensabile si proceda soltanto con i vigili. Serve più lavoro di squadra». Lo dice senza girarci intorno l'assessore comunale Silvia Miglietta: è a lei che il sindaco Carlo Salvemini ha affidato il delicato compito di riorganizzare e rendere efficiente l'ufficio Casa. Un compito delicato. Vuoi perché è in corso il processo su un presunto mercato di voti in cambio di alloggi popolari, vuoi perché il far west creatosi negli anni all'ufficio Casa senza un funzionario responsabile, senza un archivio, senza un controllo - ha provocato un buco annuo di oltre un milione di euro nelle casse dell'ente, abbandonando al loro destino e a un'eterna attesa i più bisognosi.

Le mani dei clan sugli alloggi: la mappa in provincia

Le mani dei clan sulle case popolari e gli sgomberi mai arrivati

I risultati che Miglietta riuscirà a ottenere si potranno valutare solo fra qualche tempo, ma qualcosa sembra cambiato. «Nessuno dei dipendenti spiega l'assessore voleva lavorare all'ufficio Casa. C'è chi ha ottenuto il trasferimento, chi è in aspettativa. Ora lo abbiamo rifondato stabilendo due unità interne, due impiegati Lupiae, e una funzionaria nominata da poco che ha chiesto specificatamente l'assegnazione a questo settore cogliendo una sfida non da tutti». Si tratta di Patrizia Calasso: affianca il dirigente Guido, ma a chiedere quel posto c'era anche Pasquale Gorgoni, il funzionario coinvolto nel processo sulle case popolari e, per questo, già sospeso dal servizio. Non è stato selezionato e il dipendente ha presentato anche richiesta di accesso agli atti per conoscere i motivi che hanno spinto l'ente a preferirgli Calasso. L'attuale funzionaria tornando alla riorganizzazione segue, fra le altre cose, anche il riordino di pratiche che non sono mai state catalogate. «Non esiste un archivio prosegue Miglietta - e ci sono fascicoli enormi, come enorme e difficile è il lavoro di organizzazione che stiamo facendo, con l'obiettivo di affidare ad Arca Sud la gestione del nostro patrimonio pubblico. L'accordo che intendiamo stringere ha già avuto i necessari via libera, ma dobbiamo trasferire all'ente dati precisi e completi. Per intenderci, per capire se un inquilino è in regola oppure no, dobbiamo ancora fare i conti a mano, sommando uno a uno i bollettini raccolti nel corso di anni. Non esiste internet e l'emergenza è il nostro pane quotidiano».

Così circa due settimane fa l'ufficio si è messo al lavoro sull'elenco degli occupanti abusivi, dei morosi e dei procedimenti di sfratto in corso. «I carabinieri - spiega Miglietta - ci hanno notificato questa richiesta alla quale potremo rispondere quando avremo finito di sistemare i documenti fra un paio di mesi. Una richiesta figlia dei diversi Comitati per l'ordine e la sicurezza convocati dalla prefettura per una nuova ricognizione della situazione». L'ennesima, va detto, alla quale come Quotidiano ha documentato non è mai seguita una studiata azione di sgomberi e sequestri per ristabilire la legalità, tanto più che a sgomberare le case occupate anche da famiglie e sodali dei clan criminali, si è stabilito ora di mandare i vigili, ricorrendo solo in casi eccezionali alla forza pubblica.

Una strada, quella indicata dalla Prefettura, che, per la Miglietta, è impercorribile. «Si devono coinvolgere polizia, carabinieri e finanza là dove è necessario aggiunge anche perché nessuno intende accanirsi sui poveracci: il moroso che non paga 25 euro di affitto spesso prende 290 euro di pensione sociale. Quei 25 euro possono fare la differenza». Ma ci sono situazioni nelle quali «bisogna lanciare un messaggio chiaro e forte a chi rispetta la legge, ma vede che il vicino non lo fa e che non subisce alcuna conseguenza». Un mare di bisogni difficile da prosciugare «ma lavoreremo per fare in modo che questo settore diventi il fiore all'occhiello del Comune- conclude Miglietta - riceviamo tutti e questo ci aiuta a inquadrare ogni singola situazione e a sostenere le richieste dei cittadini. Dalla presentazione della domanda per il reddito di cittadinanza al rimborso delle bollette. Se si fanno le cose per bene, non si corre nessun rischio».
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