È arrivato sul tavolo del procuratore della Repubblica di Taranto il primo esposto in cui si chiede di indagare il sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro, per la vicenda dei parcheggi pubblici a pagamento sulle strade private delle marine.
La vicenda
A presentarlo è stato l’avvocato Andrea Saracino di Francavilla Fontana per conto di una famiglia residente in via Dei Melograni a San Pietro in Bevagna. Nella denuncia si chiede di valutare la possibilità di inquisire l’ente comunale e il sindaco in quanto suo rappresentante, per il reato di indebito e illecito arricchimento conseguente alla vendita degli spazi adibiti a parcheggio i cui proventi sono stati divisi per due terzi al comune e un terzo all’impresa che gestisce il servizio. Prima di presentare la denuncia in Procura, i residenti di via Dei Melograni avevano presentato una lettera di diffida al sindaco nella quale lo si invitava a rimuovere le strisce blu fatte tracciare in quei giorni su aree private. In quella missiva che portava la data del 14 giugno scorso, i cittadini concedevano un termine agli uffici comunali per eliminare l’abuso «entro e non oltre il termine di dieci giorni decorso inutilmente tale termine – scrive l’avvocato Saracino -, i miei clienti agiranno presso le competenti sedi giudiziarie anche per il risarcimento di tutti i danni subiti e subendi con aggravio di spese a vostro carico». Così è stato.
La materia quindi passa nelle mani della magistratura che valuterà eventuali responsabilità in capo alla pubblica amministrazione. Per rivendicare il proprio diritto di proprietà, i protagonisti della denuncia avevano chiesto ed ottenuto dal responsabile dell’urbanistica comunale la classificazione della loro strada. Il tecnico aveva certificato che quella via non era censita nel «Piano Comunale delle strade» e pertanto, si legge nella risposta dell’ingegnere ottenuta facendo accesso agli atti, «non appartiene al demanio comunale. L’area di sedime della sede stradale risulta in carico alle ditte catastali originarie». Quindi dei proprietari d’origine e non del comune che se ne sarebbe appropriato per fare cassa con i parcheggi a pagamento sottraendo ai residenti e legittimi proprietari la possibilità di parcheggiare i propri automezzi se non pagando il ticket al comune e alla ditta affidataria del servizio.