Porto di Taranto: piattaforma logistica assegnata a Progetto internazionale 39

La piattaforma logistica di Taranto
La piattaforma logistica di Taranto
di Domenico PALMIOTTI
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Venerdì 3 Marzo 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 06:40

Va alla società Progetto Internazionale 39 l’area della piattaforma logistica del porto che l’Authority ha messo sul mercato dopo che è venuto meno il project financing con Taranto Logistica.

La valutazione

La proposta è stata ritenuta “maggiormente idonea a proseguire l’iter istruttorio per il rilascio dell’autorizzazione unica Zes”, la Zona economica speciale. La comparazione tra le due offerte avanzate per la piattaforma, Progetto Internazionale 39 e Vestas, è terminata e ieri la commissione, guidata dal presidente dell’Autorità portuale del Mar Ionio, Sergio Prete, ha ufficializzato le sue decisioni. Entrambe le società erano in gara per l’intera area: 132.171 metri quadrati. «Progetto Internazionale 39 si è impegnata a svolgere un’attività di servizio alle merci utilizzando l’intermodalità», spiega Prete a Quotidiano in riferimento alla connessione tra trasporto ferroviario, stradale e marittimo. Nello specifico, Progetto Internazionale 39 si occuperà di movimentazione e stoccaggio di merci e containers come è stato indicato nella richiesta iniziale.

L'altro concorrente


L’altro concorrente, e cioè Vestas, aveva invece chiesto l’area per lo stoccaggio di quanto servirà alle pale eoliche.

L’azienda danese, da molti anni a Taranto, è infatti impegnata in una serie di progetti tra i quali, a partire presumibilmente dall’ultima parte del 2023, c’è la costruzione di pale da 115,5 metri di lunghezza. Queste fanno parte della V236-15.0 MW, la turbina eolica offshore attualmente più grande al mondo. «Abbiamo ritenuto - spiega Prete - che la domanda di Progetto Internazionale 39 sia più aderente alle finalità di interesse pubblico. Progetto Internazionale 39 è solo una società di scopo, in realtà gli investitori saranno altri e sono italiani». Il fatto che Vestas sia stata esclusa non dovrebbe comunque pregiudicare i piani di espansione della società perché, dice Prete, «vi sarebbe anche la possibilità di allocare Vestas in un’altra area del porto. Una valutazione, questa, che è stata fatta in sede di comparazione tra le due offerte».

L'iter e i criteri adottati

É stata Progetto Internazionale 39 a farsi avanti per prima il 10 settembre scorso. Il 23 dicembre è stata poi la volta di Vestas. Dopodiché, dal 10 gennaio, sono scattati i 20 giorni per la presentazione di eventuali osservazioni - le candidature erano già chiuse -, cosa che ha fatto Progetto Internazionale 39 in merito a Vestas il 25 gennaio. In base alla procedura è stata quindi insediata il 6 marzo la commissione per esaminare le due offerte. Oltre a Prete, ne facevano parte il segretario generale dell’Authority, Roberto Settembrini, Giuseppe Lecce, dirigente della sezione Operativo, demanio e sicurezza, e Andrea Intini, della sezione Gare e contratti, entrambi dell’Authority. Sono state ascoltate le due società e il lavoro istruttorio si è chiuso il 27 febbraio. Ieri, poi, l’emissione del verdetto.

Nella valutazione ai fini dell’insediamento in area Zes e il rilascio dell’ autorizzazione unica, hanno pesato una serie di criteri che la commissione ha ritrovato di più nella proposta di Progetto Internazionale 39 anziché in quella di Vestas. Si tratta del programma delle attività economiche e/o degli investimenti di natura incrementale, con la specifica indicazione delle modalità di interconnessione con le varie attività che si svolgono in ambito portuale, del valore e durata dell’investimento e delle modalità di svolgimento dell’attività in area Zes. Inoltre, fra i criteri d’esame c’erano la sostenibilità ambientale, l’innovazione e la ricerca, l’impatto occupazionale previsto, lo sviluppo dei traffici portuali e il valore aggiunto atteso a seguito dell’investimento.
Una seconda comparazione, sempre attraverso una commissione, partirà adesso a metà mese. Riguarda le due candidature per l’area ex Soico. Concorrono Termocentro (uso parziale dell’area) per un deposito logistico per prodotti impiegati nella costruzione di acquedotti e fognature e Cantieri di Puglia (uso dell’intera area) per costruzione e refitting di yacht di medio-grandi dimensioni. Decisioni previste per fine mese. 

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