Piattaforma logistica: si fa avanti anche Vestas

Lo stabilimento Vestas di Taranto
Lo stabilimento Vestas di Taranto
di Domenico PALMIOTTI
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Venerdì 6 Gennaio 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 12:48

Sono due adesso gli aspiranti alla piattaforma logistica che l’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio, porto di Taranto, ha rilevato dalla società Taranto Logistica e messo sul mercato. Alla società Progetto Internazionale 39, si è affiancata la Vestas, azienda presente da molti anni a Taranto che costruisce pale eoliche.

La proposta

Evidente il senso della richiesta della Vestas: avere un’ulteriore area a disposizione per lo sviluppo della propria attività. La richiesta della Vestas è da ieri sull’albo pretorio dell’Authority. E sempre ieri è stata pubblicata anche l’istanza della società Termocentro che punta ad una parte dell’area ex Soico, nell’area portuale, per “realizzare un deposito logistico”. Obiettivo, “la distribuzione, su scala nazionale ed internazionale, di prodotti impiegati per la costruzione di acquedotti e fognature, con conseguente incremento dei traffici portuali ed avvio di attività di innovazione e ricerca per la tracciabilità dei prodotti in arrivo presso l’impianto produttivo”. Termocentro si impegna a “mantenere le attività in area Zes per la durata di almeno 10 anni, dopo il completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni, avvalendosi del regime di Zona franca doganale”. Anche per Vestas con la piattaforma logistica si tratta di un’area Zes. Vestas Blades Italia srl, si legge nell’istanza, intende “svolgere attività di stoccaggio e trasporto di prodotti finiti, semilavorati e materie prime relativamente al ciclo produttivo delle pale eoliche”. Anche in questo caso si indica in 10 anni il mantenimento dell’investimento nel perimetro della Zona economica speciale.

L'incontro con i sindacati


A metà settembre scorso, Vestas ha incontrato i sindacati a Taranto presentando un positivo quadro aziendale. Il gruppo ha un organico intorno alle 1.300 unità. In particolare, ve ne sono circa 850 alla Vestas Blades, che si occupa della parte produttiva, e 445 alla Vestas Italia, che cura quella commerciale e le manutenzioni. Entrambe le aziende sono nell’area industriale.

A settembre Vestas ha inoltre annunciato ai sindacati che nel 2023 avrebbe prodotto a Taranto la pala eolica più grande al mondo fra quelle sinora fabbricate. Stimate nuove assunzioni. Una ventina per Vestas Italia e molte di più per Vestas Blades che potrebbe anche raddoppiare l’organico, “visto che per una sola fase di questa pala servono una trentina di unità contro le cinque delle altre tipologie di pala” commentarono i sindacalisti dopo l’incontro. In Italia Vestas non costruisce turbine, prodotte invece in Danimarca, Usa, Cina e Germania. 

I dati economici

Diversi anni fa, però, le turbine erano prodotte anche a Taranto. Vestas Italia ha dichiarato che il fatturato del 2021 è stato di 348,369 milioni, il risultato di esercizio di circa 6 milioni, i costi del personale pari a 31,681 milioni. Nel 2021, ha evidenziato la società, “il settore eolico italiano ha registrato un notevole incremento delle installazioni passando dai 101 MW del 2020 ai circa 404 MW del 2021”. Vestas Italia ha installato circa 335 MW nel 2021, in linea con le previsioni del budget aziendale, corrispondente a circa l’83 per cento dell’installato dell’anno. Si è così attestata a circa 4,8 GW la potenza installata accumulata a fine 2021. Si tratta, ha spiegato la società, di una quota pari al 44 per cento dell’installato totale in Italia. Il 2022, invece, dovrebbe essersi chiuso per Vestas con un installato di 300-320 MW, superiore alle previsioni dell’anno, ed in linea con i volumi consolidati del 2021. A fine 2022, Vestas dovrebbe aver toccato i 5 GW di potenza installata.

L'altra candidatura

In quanto a Progetto Internazionale 39, la domanda per la piattaforma logistica è stata pubblicata sull’albo pretorio dell’Authority poco dopo metà novembre. Finalità:  movimentazione e stoccaggio di merci e containers ed attività di ricerca e sviluppo nei settori dell’energia e delle scienze della vita. Anche in questo caso si tratta di una srl, che si è impegnata a tenere per dieci anni l’investimento nella Zes. L’area della piattaforma ammonta a 132.171 metri quadrati. L’Authority avvierà ora un esame comparativo delle due offerte.

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