Insediamento Great Wall, avanti: focus su logistica e su trasporti

Insediamento Great Wall, avanti: focus su logistica e su trasporti
di Paola CRESCENZO
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Lunedì 4 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 11:57

Chiesti ulteriori approfondimenti sulla logistica ed sui trasporti. Continua l’interessamento dell'azienda cinese Great Wall Motors, tra i più grandi produttori automobilistici a livello mondiale, per il sito di Brindisi. Per portare la sua produzione di auto elettriche anche nel capoluogo messapico, nel programma di espansione all’interno del mercato europeo. Con il coordinamento di Invitalia.

Il futuro


A dicembre del 2023 alcuni rappresentanti dell’azienda che prende il nome dalla Grande Muraglia cinese, sono stati in visita a Brindisi per la fase di scouting che coinvolgerebbe anche altre città italiane, come Civitavecchia. I sopralluoghi hanno riguardato il porto, sembra che l’azienda abbia bisogno di un centinaio di ettari in zona retroportuale ma anche di spazi in banchina. «Sono proseguite le interlocuzioni tra l’azienda ed il territorio - spiega Vittorio Rina presidente del Consorzio Asi (Area di sviluppo industriale) - l’interesse è ancora vivo. Noi ci siamo messi a disposizione di tutte le richieste che sono seguite ai sopralluoghi, per far conoscere approfonditamente le risorse che Brindisi offre. L’azienda cinese ci ha inviato diverse istanze - prosegue Vittorio Rina -, l’ultima di un paio di settimane fa, per avere informazioni specifiche di varia natura, in merito alla logistica e ai trasporti. Per alcuni aspetti ci siamo coordinati nella risposta con la Regione». 
Dunque, prosegue l’interlocuzione dell’Asi con la compagnia automobilistica fondata nel 1984 e che produce veicoli con il proprio marchio come Gwm, Haval, Wey, Tank, Poer ed Ora. Una prospettiva guardata con grande interesse sia dal mondo imprenditoriale che sindacale alla luce dell’incertezza sul futuro dei poli chimici ed energetici della zona industriale di Brindisi. Anche perché stiamo parlando di Great Wall, un colosso mondiale. 
Great Wall negli anni ’90 approda in Europa con la distribuzione di pick up e mezzi pesanti, ha meno successo invece l’esportazione delle utilitarie ma è negli ultimi anni che la compagnia sta facendo l’ingresso su tutti i mercati dell’automotive, da quando investe nella sostenibilità economica ed ambientale.

L’escalation

Comincia nel 2019 quando viene approvata la joint venture con il gruppo Bmw per la produzione dei modelli elettrici a marchio Mini. Nel 2021 viene annunciato dall’azienda asiatica l'arrivo ufficiale in Europa con il marchio Wey, senza importatori terzi, presentando il modello Coffee 01, un Suv plug-in hybrid con autonomia in elettrico di 150 chilometri, grazie alla batteria da 41,8 kw/h. 
La società infatti sta investendo in ricerca e sviluppo soprattutto nell’ambito delle batterie elettriche. Quest’anno è già in arrivo in Germania la prima fabbrica di batterie SVolt, di cui Great Wall Motors detiene l’80% delle quote. Il colosso asiatico ha dichiarato di voler costruire in Europa cinque nuove gigafactory per rifornire i suoi clienti occidentali, fino a coprire il fabbisogno di un milione di vetture elettriche all’anno. 
Per questo obiettivo il brand è impegnato nell'individuazione dei siti degli stabilimenti e nel reclutamento della manodopera specializzata. «L’investimento della compagnia asiatica è molto importante ed ingente - afferma il presidente dell’Asi - infatti sarà Invitalia, l’Agenzia governativa per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, a coordinare l’operazione. L’insediamento ricadrà nell’area del Consorzio ma sarà probabilmente necessario procedere con l’integrazione di ulteriori proprietà da espropriare. Siamo fiduciosi, sarebbe un’ottima opportunità per la città di Brindisi a cui stiamo dando la massima attenzione». 
Alla fine del 2023 l’azienda cinese è stata ospitata presso le QC Terme di Roma Fiumicino dove ha presentato il nuovo modello Great Wall Wey 03, che si candida al ruolo di ammiraglia per il mercato italiano del brand asiatico. Nel corso degli ultimi anni, 2022 e 2023, sono state stipulate alcune partnership che hanno permesso alla compagnia di entrare in Irlanda, Regno Unito, Germania, Israele e Svezia, la speranza è che presto si aggiunga l’Italia e sia proprio Brindisi ad ospitare questo brand tanto all’avanguardia per la mobilità del futuro. In questa fase di grande incertezza del comparto industriale del territorio, l’interessamento del brand asiatico nei confronti del sito messapico è un segnale decisamente positivo, se l’investimento dovesse andare in porto potrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno e una grande novità nel cambio di rotta del sistema produttivo brindisino. 

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