L'area industriale barese in espansione: arriva il colosso della logistica, 100 assunzioni

L'area industriale barese in espansione: arriva il colosso della logistica, 100 assunzioni
di Beppe STALLONE
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Lunedì 1 Novembre 2021, 05:00

Se il premier Draghi martedì scorso è stato nell’area industriale di Bari, non lo avrà fatto certo per un endorsement generico alla Puglia o a chi la governa. Il Presidente del Consiglio ci ha abituato ad azioni mirate, frutto di strategie più ampie, in questo caso quella della transizione ecologica. Tema trattato dai grandi del mondo riuniti a Roma per il G20 e a Glasgow per la Cop26, la conferenza Onu sul clima apertasi ieri. Come detto da Draghi a Bari, per vincere le sfide rappresentate dalla transizione occorre: costruire nuove infrastrutture, riconvertire il tessuto industriale e riallineare la domanda e l’offerta delle competenze. Il distretto industriale di Bari-Modugno quindi, con una serie di aziende che già si stanno riconvertendo, in stretto contatto con gli Its e pronta ad accogliere grandi gruppi, non solo ha ricevuto un’investitura importante dal Premier ma si candida a essere fulcro e motore di sviluppo di un territorio ben più ampio. La Regione sta dialogando con più aziende, nei settori della meccanica e della logistica e quotate in borsa, per l’area di sviluppo industriale di Bari. L’altro fronte caldo è il reshoring: molte imprese stanno valutando la rilocalizzazione a Bari dopo aver scelto, negli anni scorsi, di spostare nell’Est europeo tutta o buona parte della produzione.

L'investimento

La proposta, che probabilmente si realizzerà per prima, è quella di una multinazionale della logistica. E’ già stata fatta richiesta di assegnazione dei suoli e presto verrà data una risposta. Si tratta di una grande azienda che realizzerà una piattaforma, a servizio della distribuzione di un famoso marchio del comparto no food. Buone notizie conseguentemente sul fronte dell’occupazione, si prevede infatti l’assunzione di 100 addetti.
Martedì scorso è stata una giornata storica per il distretto industriale di Bari-Modugno per la visita di Draghi, ma altrettanto importante perché mentre era in corso la visita del Presidente, alcuni responsabili di una multinazionale del settore automotive hanno avuto incontri con rappresentanti della Regione Puglia e del Politecnico. L’azienda in questione infatti prima di realizzare stabilimenti nell’agglomerato industriale barese, avvierà dei programmi di ricerca e sviluppo. Nei prossimi giorni è previsto un incontro con l’Asi (area di sviluppo industriale). 
Il clima di ripartenza e di ripresa che si percepisce in Italia, nel distretto industriale barese è testimoniato dal fermento che sta caratterizzando queste ultime settimane. Infatti oltre alle due multinazionali che probabilmente si insedieranno nel distretto, c’è una buona notizia, frutto di una procedura fallimentare finalmente giunta a soluzione. Il gruppo Bruno, azienda del comparto meccanico, si è aggiudicata all’asta l’area delle ex Officine Calabrese, veicoli industriali.

Si tratta di 6 ettari circa, dove sorge uno dei primi stabilimenti insediatosi nella zona industriale negli anni Sessanta la cui parabola si concluse 30 anni dopo. Da allora solo l’abbandono e il degrado. Si parla di un progetto di riqualificazione che ovviamente dovrà essere sottoposto all’Asi per il rispetto delle norme urbanistiche e ambientali. 

La zona doganale franca

Le novità non finiscono qui. Perché presto potrebbe sorgere nel distretto una zona doganale franca. Infatti l’Agenzia delle Dogane ha accolto e considerato positivamente la candidatura di una zona franca fatta dal Consorzio Asi. Si tratta di un’area di poco meno di 12 ettari fra Bitonto e Modugno, dove le aziende che si insedieranno usufruiranno di un abbattimento dei costi doganali e per quelle che hanno grossi volumi di movimentazione merci con i mercati esteri non è certo cosa di poco conto. Novità e attesa anche per le decisioni che saranno prese, a livello governativo, per il colosso informatico statunitense Intel. Partita aperta fra Piemonte, Veneto e Puglia e, nel caso la scelta ricadesse sulla nostra regione, le candidature sono quelle di Bari e Lecce. In questo caso i 300 ettari richiesti da Intel non ci sono nell’area del Consorzio Asi (liberi ne restano una quarantina) ma si potrebbero benissimo utilizzare aree già tipizzate anche se non infrastrutturate. D’altronde 1 metro quadrato di un terreno in area Asi costa 42 euro, di cui 14 euro sono relativi a oneri di primaria infrastrutturazione. Nulla vieta che in quelle aree libere ma prive di infrastrutture, una multinazionale come Intel possa acquisire terreni accollandosi i costi relativi agli oneri. Fra l’altro un privato ci metterebbe anche meno in termini di tempo, a realizzare quelle infrastrutture. Infine altra testimonianza del clima di effervescenza del distretto è data dalla notizia dell’insediamento dell’azienda svedese Midsummer che costruisce pannelli solari innovativi. Investimento previsto 60 milioni di euro e 200 persone assunte.

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