Favori in cambio di voti. «Tra i regali pc, telefonini e la festa di laurea della figlia»

Favori in cambio di voti. «Tra i regali pc, telefonini e la festa di laurea della figlia»
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Mercoledì 10 Aprile 2024, 21:24 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 20:51

Nell'ordinanza firmata dalla gip del tribunale di Bari, Ilaria Casu, si spiega che per i fratelli Pisicchio «l'unica misura proporzionale alla gravità degli addebiti adeguata a evitare il pericolo di reiterazione del reato è quella degli arresti domiciliari».

Pisicchio, l'ipotesi di favori in cambio di voti

Nello specifico, il provvedimento chiarisce che per Alfonsino Pisicchio le accuse di corruzione e turbata libertà degli incanti riguardano il periodo in cui era assessore della giunta Emiliano, quando avrebbe utilizzato «la sua influenza politica e le sue relazioni, tramite suo fratello Enzo, per una gestione clientelare del suo ruolo, con favoritismi per ottenere ritorni in termini di consenso elettorale, mediante assunzioni nelle imprese favorite o avvantaggiate di persone che assicurano il voto e che avevano militato anche nel suo partito».

Pisicchio, con un lungo passato in politica come consigliere al Comune e alla Provincia di Bari (anche assessore) e poi alla regione Puglia come consigliere e assessore, peraltro nominato da poche settimane, si è dimesso questo pomeriggio dall'Arti.

La Giunta regionale, sempre nel pomeriggio ha nominato commissario straordinario dell'agenzia l'ingegner Cosimo Elefante, dirigente regionale, Rtd (Responsabile della transizione al digitale) della Regione .

Enzo Pisicchio, invece, avrebbe agito «quale esecutore delle direttive» del fratello «e quale schermo per impedire di risalire al ruolo e al contributo di Alfonsino». Enzo Pisicchio avrebbe avuto un «ruolo chiave nella commissione dei reati che gli vengono ascritti» in quanto «intermediario e faccendiere nei rapporti, a vari livelli, tra funzionari della pubblica amministrazione - comunale e regionale - e imprenditori non solo a livello locale ma anche nazionale». La gip evidenzia «la gravità delle sue condotte, la spregiudicatezza mostrata nella commissione dei reati finalizzata a soddisfare un incontenibile appetito di utilità», spiegando che per utilità si intendono «pc, telefonini, mobilio per la casa, la finta assunzione di sua figlia, pagamento per mano di Riefoli della festa di laurea di sua figlia, ingenti somme di denaro contante».

I fatti risalgono al 2019

I fatti contestati ai fratelli Pisicchio risalgono al 2019. Alfonsino Pisicchio, in qualità di consigliere regionale della Regione Puglia e di coordinatore politico regionale del partito Iniziativa Democratica, e Enzo Pisicchio, presidente del partito, avrebbero ricevuto contributi “in denaro pari ad almeno ad €156.000 in contanti in loro favore ed in  favore del partito politico Iniziativa Democratica corrisposti da due società”, la “Bv Tech di Milano e la Progesi Spa di Roma”. Aziende che avrebbero beneficiato della predisposizione da parte di un broker assicurativo, in concorso con altri soggetti, di polizze fideiussorie false, successivamente prodotte ai competenti uffici regionali, per l’autorizzazione allo svolgimento di attività estrattiva nelle cave.

«Le vicende esaminate hanno mostrato l'ampia capacità dei due indagati di sfruttare le relazioni costruite nel tanto tempo in ambito regionale e comunale per pilotare l'azione amministrativa e trarne vantaggio personale», prosegue la gip. 

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