Ha davvero del macabro quanto accaduto nel cimitero di Manduria dove dei ladri hanno profanato una celletta ossario impossessandosi dell'intera mascella inferiore di un uomo morto una trentina d'anni fa. Niente di occulto o misterioso dietro l'inqualificabile gesto, ma solo un volgare interesse per alcuni denti d'oro ancora intatti.
La scoperta dei familiari
I familiari del defunto, l'altro ieri, recandosi al cimitero per la visita domenicale, avevano notato che la lastra che chiudeva la tomba a pozzo era stata divelta.
Tra i poveri resti ancora intatti, i familiari avevano notato l'arcata dentale d'oro del nonno e una collanina, anche quella dello stesso metallo prezioso. Hanno così deciso di recuperare il monile ma non certo quella parte anatomica che è stata lasciata lì. Ad approfittarne sono stati i misteriosi profanatori che nella notte tra sabato e domenica si sono calati nella fossa laterale alla tomba profonda un paio di metri ed hanno abbattuto i tufi che chiudevano l'intercapedine-ossario. Non facendosi scrupolo di niente, i banditi hanno aperto la cassetta di alluminio prelevando la parte di loro interesse. A lavoro ultimato qualcosa sarà andato storto perché la botola attraverso la quale si sono introdotti, è stata lasciata semiaperta. Cosa avrà disturbato i tombaroli costringendoli ad abbandonare in fretta il posto lasciando una così plateale traccia del loro malefatto? Sono stati sorpresi da qualcuno? E da chi? Un errore imperdonabile per i profanatori. Se avessero richiuso la botola, nessuno mai avrebbe scoperto il raccapricciante furto.
La denuncia
La vicenda ha creato dolore e ribrezzo tra i numerosi familiari che ieri mattina si sono recati negli uffici della Polizia di Stato di Manduria presentando una denuncia contro ignoti. Sui social, invece, hanno lanciato un appello a chiunque ritrovasse la piccola lapide con le foto dei nonni di cui non c'è più traccia.
I precedenti
Non volendo fare paragoni con questo gravissimo episodio, da tempo il cimitero comunale di Manduria si trova al centro di segnalazioni e proteste per continui furti di vasi, fiori ed altri oggetti funerari. Ne ha avuto prova anche l'amministrazione comunale che recentemente ha installato nel camposanto dei distributori automatici di scope, palette e annaffiatoi che con pochi centesimi si possono utilizzare in comodato. L'esperimento sembra essere fallito tanto che il sindaco è stato costretto recentemente ad invitare gli «sbadati» cittadini a riportare indietro gli attrezzi che nelle apposite rastrelliere stanno diventando sempre meno.