Sanità, dalla Regione il decalogo ai direttori generali Asl: «Tagli e meno spese»

Dalla Regione il decalogo ai direttori generali Asl: «Tagli e meno spese»
Dalla Regione il decalogo ai direttori generali Asl: «Tagli e meno spese»
di Andrea TAFURO
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Sabato 8 Aprile 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:28

Pugno duro della Regione nei confronti delle Asl: la giunta pugliese detta le regole e impone un decalogo per il cambio di passo “tassativo” al fine di garantire l’equilibrio economico-finanziario negli esercizi 2023 e 2024, e quindi ridurre il disavanzo da 450 milioni di euro sulla spesa sanitaria registrato nel 2022. Riflettori puntati in particolare sul contenimento della spesa per il personale dipendente e delle Sanitaservice. 

Le regole


Ogni richiesta di assunzione per nuove risorse da impiegare nella sanità pubblica, supportata dal preventivo piano del fabbisogno delle Asl già presentato in Regione, dovrà quindi essere autorizzata dalla Giunta regionale. I direttori generali che non si adegueranno al programma operativo della delibera - Analisi e valutazione della spesa sanitaria - corrono il rischio di andare a casa. Prima verifica fissata per il 13 aprile. 
Il provvedimento, deliberato nei giorni scorsi, è divenuto necessario alla luce dei maggiori costi del Servizio sanitario regionale (Ssr) nel 2022 schizzati a 710 milioni di euro, anche in virtù dello scostamento rispetto alle previsioni di 255 milioni, dovuto all’incremento della spesa farmaceutica (+85 milioni), della spesa sociosanitaria (+65 milioni), ai costi in house providing (+30 milioni) e agli investimenti non coperti da finanziamenti (+75 milioni). Al bilancio si aggiungono anche le somme per 100 milioni per la stabilizzazione del personale impegnato nell’emergenza Covid, 110 milioni di costi energetici, 50 milioni costi Covid non coperti da finanziamenti specifici e 105 milioni per il rinnovo del contratto collettivo nazionale.
Voci economiche “scottanti” per la tenuta del sistema sanitario regionale, sottoposto dal 2012 al piano di rientro monitorato da Mef e Ministero della Sanità, su cui solo in parte potranno venire in aiuto le entrate del “Pay back” dei fornitori di dispositivi sanitari per l’anno 2015-2018, calcolate per 245 milioni di euro. 

I rilievi


La giunta regionale, con riferimento al contenimento della spesa del personale del Ssr, ed in considerazione della rilevante incidenza di tale voce di costo rispetto alla spesa complessiva, dopo aver ascoltato nei giorni scorsi i direttori generali delle singole Aziende sanitarie e ospedalieri, è tornata a ribadire le regole, imponendo il divieto di adottare provvedimenti o atti a qualsiasi titolo correlati alla gestione del personale senza la sua preventiva autorizzazione. «Tutte le tipologie di reclutamento di personale del Ssr del comparto e della dirigenza – si legge nella nota a firma del dipartimento della Salute - “ivi comprese le assunzioni a tempo determinato e indeterminato, nonché il conferimento di nuovi incarichi di direzione di struttura complessa e di struttura semplice di tutte le articolazioni aziendali, di direzione di Dipartimento ospedaliero e territoriale, di direzione dei Distretti Socio Sanitari, potranno essere effettuate previa autorizzazione da parte delle Giunta Regionale, sulla base di eventuali esigenze documentate rappresentate dal Direttore Generale delle Asl, delle Aziende Ospedaliero-Universitarie e degli Irccs pubblici per le quali sia, ad ogni modo, attestato il rispetto dei Piani Triennali di Fabbisogno del Personale, dei Piao (Piano integrato di attività e organizzazione) e dei relativi tetti di spesa assegnati, nei limiti del Fondo Sanitario Regionale annuale”. 
Stop confermato inoltre per l’applicazione di quanto stabilito in materia di stabilizzazioni dal cosiddetto decreto “Milleproroghe 2023”.

Azione decisa da parte della Regione soprattutto nei confronti dei direttori generali delle Asl. L’inosservanza delle indicazioni previste – è rimarcato nella nota a firma dell’assessore Rocco Palese e del direttore di dipartimento Vito Montanaro - “costituisce grave inadempienza” e, pertanto, “comporta nell’immediato l’avvio del procedimento di decadenza del Direttore Generale”. L’alert da Bari è stato dunque lanciato, con l’attività dirigenziale sui territori che verrà monitorata trimestralmente dal dipartimento della salute. Controllo regionale che si riverserà anche sulle Sanitaservice (le 7 società in house delle Asl) per cui, fermo restando il blocco assunzionale già disposto, ogni eventuale procedura di reclutamento di personale sarà subordinato alla preventiva autorizzazione della Giunta. Regole che varranno per il presente e il futuro. La prima verifica per Asl e Sanitaservice arriverà infatti il 13 aprile, data entro la quale tutte le direzioni aziendali dovranno fornire alla Regione le informazioni in merito alle procedure di assunzione o gestione del personale dipendente e del personale delle società in house espletate a partire dal primo gennaio di quest’anno.

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