Puglia, 32 decessi e 2008 nuovi casi: il tasso di positività è 15,7%. Quarta regione in Italia per numero di contagi

Puglia, 32 decessi e 2008 nuovi casi: il tasso di positività è 15,7%. Quarta regione in Italia per numero di contagi
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Sabato 27 Marzo 2021, 16:38 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 16:37

I numeri dell'ultimo bollettino fanno registrare un accenno di frenata ma occorre contestualizzarli nell'ultimo trend - quantomeno settimanale. Ieri in Puglia ci sono stati 2.008 nuovi casi positivi, il 15,75% dei 12.742 tamponi processati: 820 in provincia di Bari, 400 in provincia di Taranto, 233 in provincia di Foggia, 236 in provincia di Lecce, 165 nella provincia Bat, 147 in provincia di Brindisi, 2 casi di residenti fuori regione, 5 casi di provincia di residenza non nota (qui il bollettino completo).

RESTANO ALTI I DECESSI: 32 IN UN GIORNO

Sul fronte dei decessi sono 32 i morti: 11 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi, 4 in provincia BAT, 2 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 10 in provincia di Taranto. Intanto il numero dei guariti tocca quota 136.633, 45.637 gli attualmente positivi.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.830.453  test. 136.633 sono i pazienti guariti (+1.135 su ieri). 45.637 sono i casi attualmente positivi (+841). Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di  186.949 così suddivisi:

  • 73.502 nella Provincia di Bari;
  • 18.433 nella Provincia di Bat;
  • 13.516 nella Provincia di Brindisi;
  • 34.838 nella Provincia di Foggia;
  • 17.213 nella Provincia di Lecce;
  • 28.464 nella Provincia di Taranto;
  • 671  attribuiti a residenti fuori regione;
  • 312 provincia di residenza non nota.

QUARTA REGIONE IN ITALIA PER NUMERO CONTAGI

La Puglia è la quarta regione in Italia per numero di contagi. A livello territoriale, le regioni con il maggior numero di contagi sono infatti la Lombardia (4.884), il Piemonte (2.636), l'Emilia Romagna (2.269) e la Puglia (2.008). Sono 23.839 i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore nell'intero paese, in calo rispetto a ieri quando erano stati 23.987, per un totale di 3.512.453 dall'inizio dell'epidemia. Sono 380 i decessi nelle ultime 24 ore, 77 in meno di ieri.

Quanto ai tamponi effettuati, sono 357.154 rispetto ai 354.982 di due giorni fa, con un rapporto positivi-tamponi che scende al 6,67 per cento. Il numero degli attualmente positivi è di 571.878, con un aumento di 5.167 unità. I dimessi/guariti sono 18.287, per un totale di 2.832.939 dall'inizio dell'epidemia. Sono 3.635 le persone ricoverate in terapia intensiva, con un incremento di 7 unità. 

Sull'arco dei sette giorni, i casi in Puglia sono cresciuti del 9%. Lievita la mole di tamponi quotidiani, ma i numeri di ministero e Protezione civile confermano una tendenza poco confortante: ieri a fronte dei già citati 12.742 test, sono state appena 4.826 le nuove persone testate. Calcolando perciò i positivi sui soggetti realmente monitorati, il tasso di positività schizza al 41,6%.

IL CONFRONTO CON ALTRE REGIONI

Dati che alimentano un quesito, sempre lo stesso dall'inizio della pandemia: che cosa accadrebbe se aumentasse la potenza di fuoco della capacità di testing in Puglia e soprattutto se crescesse il numero di soggetti sottoposti a tampone? Intanto, il raffronto con le altre regioni può essere illuminante: ieri la Puglia aveva il secondo tasso di positività sulla massa quotidiana di tamponi (il già citato 15,7%, peggio ha fatto solo la Val d'Aosta, 18,6%), in rapporto ai soggetti testati è quarta (dietro Trento, Val d'Aosta ed Emilia Romagna).

In tutto, da inizio epidemia, la Puglia ha monitorato 995.606 persone, ma il totale dei tamponi (molecolari e rapidi) è quasi il doppio: 1.830.453. Il dato nazionale non si discosta, anzi è addirittura peggiorativo: 22.628.158 italiani testati, a fronte di 48.820.663 tamponi totali.

Ma c'è dell'altro: in Puglia non sembrano aver attecchito adeguatamente i tamponi rapidi antigenici, appena 87.408 su 1,8 milioni di test. Il monitoraggio settimanale di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità assegna ancora alla Puglia una classificazione di rischio alta, tra salita di contagi e focolai, incidenza di nuovi casi ogni 100mila abitanti a 269,22 (la soglia critica è a 250) e Rt (l'indice di trasmissione) a 1,17. 

Complessivamente sono 2.005 i pazienti positivi al coronavirus assistiti negli ospedali pugliesi, in crescita rispetto a venerdì, e 231 sono nelle terapie intensive. La Regione e le Asl stanno provvedendo a riorganizzare la rete ospedaliera, sfruttando tutti gli spazi per recuperare posti letto Covid. Precettate anche le strutture private, i primi slot sono stati già messi a disposizione in questi giorni. Ma la carenza di personale impedisce di attivare altri posti letto. Ieri in tutta Italia sono stati 23.839 i nuovi casi di coronavirus, a fronte di 357.154 tamponi effettuati. Nelle ultime 24 ore sono stati 380 i decessi (venerdì 457), che portano il totale di vittime da inizio pandemia a 107.636 (4.679 in Puglia). I ricoverati in ospedale con sintomi sono 28.621, di cui 3.635 in terapia intensiva. Gli effetti della zona rossa cominceranno a intravedersi a giorni, o almeno è questo l'obiettivo. Anche in Puglia.

A BARI NUOVA TECNICA DIAGNOSTICA PER MIGLIORARE LE TERAPIE

 Una nuova tecnica diagnostica per migliorare la terapia nei pazienti Covid-19. Presso l'unità operativa di Patologia clinica dell'ospedale della Murgia «Fabio Perinei» di Altamura è stato attivato un nuovo supporto diagnostico, attualmente unico nella Asl di Bari, dedicato ai pazienti affetti da Covid 19. Si tratta della fenotipizzazione linfocitaria, un esame di grande importanza nella diagnosi delle malattie del sangue e del sistema immunitario mediante citometria a flusso. «La citometria - spiega Giovanni Dirienzo, responsabile della Patologia clinica dell'ospedale di Altamura - è una tecnica che consente lo studio delle cellule del sangue con l'utilizzo di anticorpi monoclonali, e rileva la presenza o l'assenza di specifici antigeni presenti sui globuli bianchi definendo l'immunofenotipo di base. Tali antigeni vengono denominati con la sigla CD (Cluster of Designation) seguita da un numero basato su una convenzione internazionale per l'identificazione degli stessi».

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